Bambini e seggiolino in auto: consigli e regole da seguire
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Il sovrappeso e l’obesità infantile rappresentano un problema di importanza sempre crescente in pediatria. Sono un’epidemia, dovuta soprattutto alle cattive abitudini alimentari e ad errati stili di vita. È noto che l’obesità pediatrica causa sin dalla tenera età temibili alterazioni ematochimiche (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, insulino-resistenza, eccetera) oltreché problemi di ordine psicologico (insicurezza, senso di vergogna, isolamento). Alcuni problemi funzionali vengono, però, a volte sminuiti o sottovalutati sia dai genitori che da molti medici; è questo il caso, in particolare, dei problemi ortopedici.
Spesso, infatti, i bambini sovrappeso oppure obesi lamentano dolori muscolari non di rado considerati come “dolori di crescita” o, ancora peggio, come semplici scuse magari per non andare a scuola. Bisogna invece porre molta attenzione a questi sintomi che possono indicare la presenza di veri e propri problemi ortopedici, che, se non precocemente e adeguatamente trattati, possono aggravare il quadro fisico e possono addirittura cronicizzare, provocando dolori e alterazioni funzionali che si ripercuoteranno anche in età avanzata.
Diversi studi hanno infatti dimostrato che i bambini sovrappeso e obesi lamentano dolori muscolo-scheletrici molto più frequentemente rispetto ai bambini normopeso, soprattutto a livello di ginocchia, schiena, gambe, anche e piedi. Questi bambini mostrano inoltre una riduzione della mobilità articolare, in particolare del cingolo scapolo-omerale (l’articolazione della spalla) e coxo-femorale (l’articolazione dell’anca).
Inoltre, a seconda del grado di obesità si ha una gravità crescente di quadri di dimorfismi: i più frequenti sono quadri di marcata asimmetria dell’articolazione del ginocchio con quadri di varismo (la coscia e la gamba formano tra loro un angolo aperto verso l’interno) o di valgismo (angolo aperto verso l’esterno), che si sviluppano a causa di un sovraccarico ponderale su strutture che sono sì forti, ma non sono certo “progettate” per mantenere il peso che avrebbe un adulto su una struttura da bambino.
La presenza di queste deformazioni, anche quando sono lievi, comporta il manifestarsi di dolore soprattutto nelle situazioni di maggior carico (tipicamente, i giochi dinamici in generale e gran parte delle attività sportive). Il bambino, lamentando dolore, tende a muoversi il meno possibile, il che porta ad aggravare il grado di obesità, instaurando così un circolo vizioso difficile da interrompere.
Si è infine visto che i bambini obesi presentano un rischio 4-5 volte maggiore di andare incontro a fratture ossee. L’aumento della mineralizzazione ossea negli obesi non riesce infatti a compensare l’incremento delle forze che vengono esercitate sugli arti degli obesi in occasione di una caduta.
In conclusione: si parla tanto della salute in generale, di quanto sia importante questo o quel fattore per il mantenimento di un buona condizione fisica, di quanto sia importante per le nostre ossa in età adulta integrare alcune vitamine e minerali. Non dimentichiamoci, però, che come sempre la prevenzione inizia in pediatria. Un bambino sano sarà verosimilmente un adulto sano o almeno in parte protetto dallo sviluppo precoce di molte patologie.
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