Verdure per bambini: con la fantasia si può!
Presentare in maniera creativa le verdure ai propri figli aiuta a renderle appetitose: segui i consigli della pediatra Margherita Caroli.
I bambini, si sa, spesso non apprezzano frutta e verdura. Fanno i capricci, allontanano il piatto, non ne vogliono proprio sapere. In questi casi ci vuole fermezza, ma a volte può bastare anche un po’ di creatività, seguendo la propria fantasia oppure prendendo spunto da chi ne ha di più. Come, ad esempio, il web designer inglese Mark Northeast che, per far mangiare gli ortaggi a suo figlio Oscar, ha creato con carote, zucchine e piselli dei sandwich che riproducono il volto di personaggi dei cartoni animati, buffi coccodrilli, dischi volanti oppure pianoforti a coda. Le sue idee, ora raccolte in due libri, stanno avendo successo in mezzo mondo. “Ma per rendere appetitose le verdure non serve essere dei designer o avere tanto tempo a disposizione” dice la dottoressa Margherita Caroli, pediatra, consulente dell’Unione europea, temporary advisor dell’Organizzazione mondiale della sanità, nonché former president dell’European Childhood Obesity Group.
Dottoressa Caroli, quella della fantasia in cucina può essere la strada per invogliare i bambini a mangiare le verdure?
“Come sa ogni pedagogista, uno dei principi dell’educazione alimentare, e dell’educazione in genere, è proprio rendere piacevole e familiare ai bambini ciò che devono fare oppure ciò che non conoscono. Lo si fa con le canzoncine per insegnare le tabelline e lo si può fare anche in cucina. D’altronde, che l’occhio vuole la sua parte è un vecchio dettame. Presentare le verdure in maniera creativa può quindi servire a incuriosire e far avvicinare i propri figli”.
Ma non sempre le famiglie hanno molto tempo a disposizione per preparare piatti elaborati…
“Questa è più che altro una scusa, che serve magari a coprire la mancanza di fantasia. Che ci vuole a mettere su un passato di zucchine due olive per gli occhi, due rondelle di carote per le guance e mezzo pomodoro per la bocca? Il pesce si può invece far ‘nuotare’ su un ‘mare’ di verdure, mentre con una mozzarella si può fare facilmente un pupazzo di neve: due capperi per gli occhi, un bastoncino di carota e una sciarpa di pomodoro. Idee come queste aiutano ad abituare inizialmente il bambino a nuovi cibi e sapori, ma poi non si deve cucinare sempre così. E ai figli bisogna anche parlare, spiegare che il cibo fa diventare grandi e forti. Bisogna creare aspettative positive e allettanti, che loro possano capire. E bisogna, sempre e indissolubilmente, dare il buon esempio”.
Può capitare, però, che il bambino si impunti, faccia i capricci e voglia sempre e solo gli stessi cibi. È bene assecondarlo, perché in fondo mangia, oppure bisogna essere fermi e decisi?
“Anche e soprattutto a tavola, di fronte ai capricci dei bambini si deve essere autorevoli e fermi. Assecondarli vorrebbe dire danneggiarli, privare il loro organismo di elementi fondamentali per la crescita. I genitori devono quindi essere più forti dei loro figli, perché ne va del loro bene. E, se serve, per una volta i bambini si possono lasciare persino a digiuno: la volta successiva mangeranno”.
Può essere utile anche coinvolgere i propri figli in cucina?
“Come no, può essere molto utile. Ma bisogna dare compiti differenziati a seconda dell’età. I bambini più piccoli, per esempio, possono aiutare ad apparecchiare, a passare gli ingredienti a chi cucina e così via. Ma mano che crescono li si potrà coinvolgere anche nella preparazione dei piatti”.