Guida definitiva all allattamento al seno
Allattamento al seno: cosa deve mangiare la mamma durante l'allattamento, qual è la posizione corretta, allattamento a richiesta, misto oppure artificiale, quanto deve mangiare il neonato e quante ore devono passare tra una poppata e un'altra. Alimentazione bambini offre una guida pratica e completa all'allattamento. In questa nostra guida definitiva all'allattamento, suddivisa in 6 capitoli, scoprirai tutto, ma proprio tutto quello che c'è da sapere, non solo sull'allattamento al seno ma anche sul latte artificiale: la composizione del latte materno e come si adatta all'età del bebè, come tirare e conservare il latte materno, l'importanza per la salute del bambino e i benefici anche per la mamma, il legame unico che si crea (la diade) e tanto tanto altro.
Finalmente è nato! Quel piccolo batuffolo che stringete tra le braccia ha bisogno di cure e di tanto amore. Ma devi nutrirlo? La natura ci viene in aiuto con l’allattamento al seno (quando possibile) e dunque il latte materno, il cibo più semplice e nello stesso tempo migliore per il vostro bambino
ALLATTAMENTO MATERNO
Il latte materno è indiscutibilmente l’alimento ideale per assicurare una crescita ottimale al neonato. Fin dalla prima poppata, infatti, è per il piccolo l’alimento naturale più adatto, equilibrato e completo al mondo. Inoltre, fino a sei mesi compiuti non servono altri alimenti o bevande (World Health Organization: Exclusive breastfeeding) e mantiene il suo prezioso valore nel tempo (Linee di indirizzo nazionale sulla protezione, la promozione ed il sostegno dell’allattamento al seno).
Cosa vuol dire allattare
Allattare non è solo continuare il rapporto “fisiologico” che si è creato durante la gravidanza tra mamma e figlio, ma è un momento ricco di emozioni, unico e magico, che crea un legame intenso e vi aiuta a conoscervi meglio e a crescere insieme. Al seno, il piccolo, trova non solo nutrimento ma anche calore, protezione e conforto, benessere e tanto amore.
Alimentazione della mamma, cosa mangiare
Durante l’allattamento la mamma continuerà a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, come ha fatto durante la gravidanza. La dieta migliore è quella mediterranea, ricca di frutta e verdura, cereali e legumi. Tra gli alimenti di origine animale vanno prediletti i latticini con basso contenuto di grassi, il pesce, le uova e le carni bianche.
Attenzione alle credenze popolari,
Le credenze popolari spesso non hanno un riscontro scientifico, per esempio la nutrice non può bere alcool, quindi non è vero che bere birra aumenta la produzione di latte.
I tipi di latte materno
Il latte materno contiene tutte le sostanze nutritive per far crescere in salute il bambino. Proprio per questo la sua composizione varia nel tempo, man mano che il bimbo cresce. Vengono distinti 3 tipi di latte:
- COLOSTRO: è il primo latte che i seni generando dopo il parto. Si presenta giallo e appiccicoso, e contiene tutti gli elementi necessari per proteggere il neonato. Per la sua ricchezza in anticorpi e globuli bianchi viene paragonato ad un vero e proprio vaccino naturale. Inoltre è particolarmente digeribile e svolge un’azione lassativa per favorire la comparsa del meconio (le prime feci del neonato). È ricco di minerali e vitamine, soprattutto vitamina A e vitamina E. Rispetto al latte maturo ha una percentuale di proteine più alta.
- LATTE DI TRANSIZIONE: con la cosiddetta “montata lattea” arriva il latte di transizione (tra il 5° e il 14° giorno dopo il parto). Il latte di transizione, più chiaro e cremoso, oltre a contenere tutte quelle sostanze bioattive che proteggono il neonato, si arricchisce di grassi e di zuccheri (lattosio) per soddisfare tutti i bisogni nutritivi del piccolo che sta crescendo velocemente.
- LATTE MATURO: entro le quattro settimane di vita del bambino il latte materno sarà diventato completamente maturo. Conterrà proteine, grassi, zuccheri, vitamine, minerali ormoni, enzimi, fattori di crescita per favorire al meglio la crescita e lo sviluppo del piccolo.
Allattamento al seno: le quantità
Nell‘allattamento al seno non è possibile parlare di quantità “normali” di latte. Sarà il bambino a dettare la sua tabella di marcia! Ci sono bambini che assumono appena 50 ml di latte a poppata, altri fino a 200 ml e more. A volte si staccano dal seno dopo pochi minuti e hanno succhiato quantità sufficienti di latte, altre volte restano attaccati al seno più tempo, ma introducono poche quantità di latte.
Tutti i bambini sono diversi, ma tutti assumono ciò di cui hanno bisogno.
Misurare i grammi di latte assunti dal bambino diventerà importante solo nel caso la crescita del piccolo rallenti. Sarà il vostro pediatra a indirizzarvi verso la doppia pesata o all’uso del tira latte per poter quantificare quanto latte il bimbo introduce e come intervenire affinché il peso ritorni ad aumentare.
Neonato: quando e per quanto tempo deve succhiare?
Anche per le poppate giornaliere non c’è un numero preciso. Queste possono variare da un numero di 4 fino ad un massimo di 12 al giorno. Sarebbe preferibile allattare dopo 2 ore dall’ultima poppata, ma anche questa non è una regola, sarà il bambino a far capire con un bel pianto che è di nuovo affamato.
Approfondimento sulle poppate
La durata della poppata varia da bambino a bambino, in base anche alla sua età. La cosa migliore è allattarlo ad entrambi i seni nella stessa poppata, ma il bimbo non va staccato assolutamente prima che abbia finito. Sarà lui a staccarsi da solo, distendendo braccia e gambe. E sarà sempre lui a decidere se attaccarsi all’altro seno o no. Ci sono bambini che si saziano da un seno, altri succhiando da entrambi. Come ci sono bambini più veloci altri meno.
Durante l’allattamento non si guarda l’orologio.
Nei primi giorni, quando la produzione del latte non si è regolarizzata, può succedere che il bambino chieda il seno molto spesso e senza orari fissi. È importante soddisfare queste sue richieste anche per stimolare la produzione del latte stesso (la suzione del bebè stimola la ghiandola mammaria a produrre più latte). Non cadete assolutamente nella tentazione di dare l’aggiunta con aggiunta con latte artificiale. Potrebbe compromettere e addirittura interrompere la produzione del latte materno. Il consiglio è di rispettare il naturale meccanismo di domanda e offerta, anche se vi sembrerà che sia passato poco tempo dall’ultima poppata o che il seno non sia abbastanza pieno. È un periodo di adattamento anche per il neonato che deve trovare il giusto ritmo tra poppate e sonnellini. Seguite i richiami di vostro figlio per capire e soddisfare i suoi bisogni. Il numero e la durata delle poppate lo decide il bambino, non l’orologio. Tuttavia per il benessere della mamma e del bambino devono essere dei punti fermi nell’allattamento al seno:
- Non svegliatelo per la poppata, anche se sono passate più di 3-4 ore.
- Tra una poppata e l’altra ci deve essere una pausa di 2 ore circa, per favorire la digestione e quindi un buon sonno.
- Il numero delle poppate può variare, ma quando il bimbo succhia bene e la produzione del latte è regolare c’è un minimo di 4 poppate al giorno e un massimo di 12. Se la richiesta di latte è maggiore potrebbe essere il segnale che qualcosa non va. Rivolgetevi al vostro pediatra che saprà consigliarvi al meglio.
Dieta in allattamento: consigli per un’alimentazione equilibrata e credenze da sfatare
La mamma che allatta non deve mangiare molto di più ma deve mangiare molto meglio, seguendo un corretto stile alimentare e di vita.
Allattamento a richiesta
L’allattamento a richiesta è una modalità di allattamento che consiste nell’attaccare al seno il bambino tutte le volte che lo richiede. Si parte dal presupposto che il bambino vuole mangiare solo per un motivo: ha fame. Quindi va offerto il seno per soddisfare tutti i suoi fabbisogni nutrizionali. Non è detto che ad ogni pianto corrisponde a una richiesta di latte. Con il tempo la mamma imparerà a distinguere le varie tipologie di pianto e a regolarsi di conseguenza.
Movimenti di suzione
Quando il neonato piange perchè ha fame, di solito, fa delle smorfie con la bocca mimando l’atto della suzione. Il corpo della madre produce abbastanza latte? Quasi tutte le neomamme hanno questa preoccupazione, ma se il bambino cresce bene, non è irrequieto e dorme, significa che va tutto bene. Tuttavia se si hanno dei dubbi è sempre meglio chiedere consiglio al pediatra. Si eviterà così di cadere nell’errore di passare al latte artificiale e diminuire inevitabilmente la produzione di latte al seno. Il seno, infatti, dopo la “montata lattea” comincia a produrre latte attraverso un processo di “domanda e offerta”. Più frequentemente si allatta al seno, più latte si produce.
Come capire se il bimbo non assume abbastanza latte
Con l’allattamento al seno i neonati possono attaccarsi fino a 10-12 volte al giorno. Questo non significa che non si produce abbastanza latte. Le quantità di latte, infatti, ad ogni poppata possono variare di molto. Ci sono poi delle errate convinzioni da sfatare in merito alla scarsa produzione di latte. Le seguenti situazioni non indicano che si produce poco latte:
- il bambino mangia spesso;
- le poppate sono brevi;
- le poppate sono lunghe;
- il bambino non vuole essere preso in braccio (il che può dipendere da un mero bisogno di contatto pelle a pelle);
- il bambino si sveglia di notte;
- il seno è più morbido;
- il seno non perde latte come prima;
- i seni sono piccoli.
La scarsa produzione di latte è rara, ma può accadere che nelle prime settimane dopo il parto, il bambino abbia delle difficoltà ad assumere abbastanza latte per altre ragioni. Può, per esempio, non attaccarsi al seno abbastanza frequentemente o potrebbe non attaccarsi bene o avere un problema di salute che rende più difficile l’assunzione di latte. Per accertare che la produzione del latte sia sufficiente per la crescita del proprio bambino, si può rivolgere un consulente o uno specialista dell’allattamento al seno. Oltre a valutare se la produzione di latte è effettivamente scarsa, questi esperti suggeriscono la posizione giusta per allattare e controllare che il bambino si attacchi bene al seno, in modo che possa alimentarsi in modo più efficiente.
Durante la poppata
L’assunzione di latte è influenzata dalla corretta suzione e una corretta posizione del corpo della mamma e di quello del bambino ha un’influenza su tutto questo. Sono tre i segnali per capire che il bambino non assume abbastanza latte:
- Scarso aumento di peso. Nei primi giorni di vita è normale che i neonati perdano dal 5% al 10% del loro peso alla nascita per poi tornare al loro peso alla nascita entro il 10 ° –14 ° giorno di vita. Se il bambino non ha iniziato a prendere peso entro il quinto o sesto giorno, è necessario consultare immediatamente il proprio pediatra.
- Pannolini poco bagnati o poco sporchi. Il numero di pannolini che il neonato sporca ogni giorno è un buon indicatore sulla quantità di latte che riceve. È importante consultare il pediatra quando si nota che i pannolini sporchi risultano poco umidi e pesanti.
- Disidratazione. Quando le urine del bambino assumono un colore scuro, o si nota una secchezza della bocca, o ci si accorge che è letargico (tende a dormire spesso e ha un tono muscolare rilassato) e riluttante ad attaccarsi al seno, potrebbe essere disidrato. Anche in questo caso è importante consultare subito il medico.
Come aumentare il latte materno
Esistono dei farmaci da prescrizione come il domperidone e la metoclopramide che aumentano la produzione della prolattina. Anche alcuni integratori a base di erbe, detti galattogoghi (o lattogoghi) possono aiutare ad aumentare la produzione di latte.Prima di assumerli, però, è importante chiedere sempre il parere del proprio medico. Le donne che godono di una produzione di latte sovrabbondante rispetto alle esigenze del neonato possono donare il latte materno alle Banche del Latte Umano Donato.
Fino a che età proseguire con l’allattamento
Anche dopo lo svezzamento, e quindi dopo i 6 mesi d’età, l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di accompagnare i cibi solidi con l’allattamento al seno fino e oltre i due anni. L’allattamento al seno, infatti, continuerà a proteggere la salute del bimbo, come confermano molti studi, il rischio di infezioni respiratorie, infezioni all’orecchio, diabete di tipo I, l’obesità infantile e alcuni tipi di tumore. Gli straordinari vantaggi a lungo termine garantiti dal latte materno si estendono, ovviamente, anche alla salute della mamma. Allattare più a lungo la protegge da tumori al seno, all’utero e alle ovaie, da malattie cardiache, ictus e diabete di tipo II. Molto spesso, dopo il sesto mese, molte mamme cominciano a dubitare della qualità nutrizionale del proprio latte che comincia ad apparire più acquoso. In realtà, il latte materno continua a essere ricco di nutrienti importanti per la crescita del bambino. La sua composizione si modifica per continuare a soddisfare i bisogni nutrizionali del bambino che sta crescendo e che ha iniziato ad assumere altri alimenti. Dopo il 12° mese di vita, la quota di proteine totali e di sostanze dalla funzione antibatterica (oligosaccaridi, immunoglobine di classe A, lisozima, lattoferrina) aumenta, mentre diminuiscono calcio e zinco. Non subiscono variazioni significative, invece, grassi, potassio, lattosio e ferro.
Allattamento prolungato
L’OMS, il Ministero della Salute e molte Organizzazioni scientifiche raccomandano di allattare al seno fino ai 2 anni e più. Purtroppo nella nostra società moderna una mamma che allatta oltre l’anno viene spesso criticata, accusata di usare l’allattamento come forma di autogratificazione o con l’intento di voler creare un rapporto morboso con il proprio figlio. In realtà molti studi sembrano dimostrare una correlazione positiva tra una maggiore durata dell’allattamento al seno e miglioramento della memoria, del linguaggio e dell’abilità motoria del bambino. Inoltre, grazie al rilascio dell’ossitocina, ormone del benessere, e alla presenza nel latte umano di particolari acidi grassi a lunga catena (LC-PUFA), coinvolti nello sviluppo del cervello nei primi 2 anni di vita, i bambini allattati al seno per più tempo hanno un comportamento meno aggressivo e sono più positivi e comprensivi verso gli altri.
Maggiori informazioni sulla salute della mamma che allatta
Anche per la mamma ci sono effetti positivi: maggiore autostima, meno ansia, miglioramento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Allattamento misto
L’allattamento misto consiste nell’integrare il latte materno con quello nel biberon, sia artificiale che auto estratto dal seno. Si ricorre all’allattamento misto quando la mamma non riesce ad offrire la giusta quantità di latte o quando il bambino ha difficoltà a succhiare direttamente dal seno. L’allattamento misto deve essere sempre prescritto da un medico, e non deve essere mai visto come una scelta di comodità. E‘ preferibile iniziarlo dopo almeno un mese dalla nascita del bambino, quando la produzione di latte si è ben stabilizzata. Per poter stabilire quanto latte dare con il biberon si usa il sistema della doppia pesata. Oppure si può alternare una poppata al seno e una artificiale con le quantità stabilite dal proprio pediatra. Il latte materno può essere estratto e conservato, qualità e nutrimento sono garantiti da una corretta conservazione del latte materno.
Comunicazione tra mamma e bambino
L’allattamento è un momento tutto vostro. Adesso sedetevi, prendete il vostro bambino in braccio e fategli sentire il vostro calore. Non lo state solo nutrendo, ma gli state trasmettendo tutto il vostro amore proteggendolo con l’alimento più sano e adatto a lui. Sentite il suo profumo, il contatto della sua tenera pelle… è un momento tutto vostro… si sta creando una magica reazione a catena in cui l’ossitocina, prodotta nel vostro e nel suo cervello, vi regala tanto benessere e serenità. Buon allattamento!
Composizione del Latte Materno: unico e inimitabile
Il bambino nutrito con latte materno ha a sua disposizione un alimento che si adatta costantemente alle sue esigenze nutrizionali e ai suoi bisogni di salute.
Conservazione latte materno
Conservazione latte materno, guida pratica estrazione e conservazione del latte del seno. Consigli utili e norme di igiene.
Allattamento al seno: legame mamma neonato
Allattamento al seno: non è solo un’azione di cura e nutrimento. Il bebè beneficia del contatto pelle a pelle e di quello visivo, cresce il legame mamma neonato.
Banca del Latte Umano Donato
Le Banche del Latte raccolgono e conservano latte umano donato: le mamme in allattamento possono donare il latte in eccesso rispetto ai bisogni dei loro neonati
Domande frequenti
Quante poppate deve fare un bambino durante il giorno?
I bambini si autoregolano, da un minimo di 4 poppate al giorno a un massimo di 12 non c’è nulla da preoccuparsi. Care mamme, considerate che il bimbo chiede il seno della mamma anche come coccola e contatto fisico o solo per dissetarsi. Tuttavia se la richiesta del bambino è maggiore rivolgetevi al vostro pediatra per consigli e rassicurazioni.
Quante poppate deve fare un bambino durante il giorno?
Se l’aspetto del latte può cambiare nel tempo, certamente non muta il suo valore di nutrimento: dopo i 6 mesi il latte comincia ad apparire più acquoso ma continua a essere ricco di nutrienti importanti per la crescita del bambino. La sua composizione, infatti, si modifica per continuare a soddisfare i bisogni nutrizionali del bimbo che sta crescendo e che ha iniziato ad assumere altri alimenti.
Si può aumentare la produzione di latte?
Esistono dei farmaci da prescrizione che aumentano la produzione della prolattina . Anche alcuni integratori a base di erbe, detti galattogoghi (o lattogoghi ) possono aiutare ad aumentare la produzione di latte.
Attenzione alle credenze popolari: la nutrice non deve assumere alcol, quindi non deve bere birra, la credenza popolare che vuole far credere che la birra aumenti la produzione di latte non va fatta propria poichè non va assunto alcol in gravidanza e allattamento.
Quando si può dare l’aggiunta al neonato?
L’allattamento misto deve essere sempre prescritto da un medico , e non deve essere mai visto come una scelta di comodità. E ‘preferibile iniziarlo dopo almeno un mese dalla nascita del bambino, quando la produzione di latte si è ben stabilizzata.