Banca del Latte Umano Donato
Le Banche del Latte, BLUD (Banche del Latte Umano Donato), raccolgono e conservano latte materno donato: le mamme in allattamento e in buona salute possono donare il latte in eccesso rispetto ai bisogni dei loro neonati. Un rigido protocollo di igiene e sicurezza garantisce la raccolta, la conservazione e la qualità del latte.
In quest’ultimo capitolo della nostra Guida definitiva all’allattamento, vogliamo parlare della poco note (purtroppo!) banca del latte umano donato.
Ogni banca del latte umano donato è un forziere di vita e salute.
In Italia esistono più di trenta Banche del Latte Umano Donato che con il loro servizio raccolgono, selezionano, conservano e distribuiscono il latte materno donato da mamme che producono tanto latte da volerlo donare ad altri piccoli in difficoltà.
L’importanza di donare il latte materno
Le Banche Umane del Latte Donato (BLUD) sono indispensabili per poter
Le BLUD sono indispensabili per soddisfare le necessità dei neonati che non possono essere allattati dalle loro
mamme, in modo particolare dei neonati prematuri.
Oltre a ridurre i giorni di ricovero ospedaliero, offrire a questi piccoli il latte umano donato significa abbassare il
rischio di:
- sepsi ed altre infezioni,
- enterocolite necrotizzante,
- displasia broncopolmonare,
- intolleranze alimentari.
Su precise indicazioni mediche, il latte umano è utile anche in altre situazioni, come, per esempio, nei rari casi in cui
il neonato a termine non può essere alimentato al seno per brevi periodi, o per i neonati affetti da patologia.
Per poter donare il latte è necessario:
- Essere in buona salute;
- Stare già allattando il proprio figlio;
- Produrre una quantità di latte necessaria al proprio bambino più quella da donare (quindi quello che viene destinato alla banca del latte materno è il latte in eccesso).
Donazione di latte: qualità e privacy
Le BLUD, con attente procedure operative, garantisce la qualità biologica e la sicurezza igienico-sanitaria del latte
umano donato.
Il latte della mamma non è in vendita
Come per gli organi dei tessuti donati, anche il latte umano non può essere oggetto di commercializzazione. La
donazione è gratuita ed è garantita la privacy.
Grazie al loro prezioso servizio, alla generosità delle mamme donatrici, alla vigilanza del Servizio Sanitario
Nazionale e alla collaborazione dell’Associazione delle Banche del latte umano donato (AIBLUD), le nostre Banche
del latte umano donato continuano a garantire la promozione, la protezione ed il sostegno dell’allattamento al seno
anche nei neonati critici e pretermine, risultando tra le più attive in Europa.
Per chi vuole saperne di più, è possibile consultare questo documento del Ministero della Salute.
A chi va il latte raccolto dalle mamme volontarie?
I principali destinatari dei tanti litri di latte raccolti dalle volontarie donatrici sono i piccoli prematuri ricoverati nelle
TIN (i reparti di terapia intensiva).
L’evoluzione clinica del bambino nato prematuro può essere buona, quello scricciolo d’uomo che abita una casetta
di vetro (ovvero che necessita dell’incubatrice) può potenzialmente divenire un bambino sano, soprattutto quando
la nascita prematura non è importante in termini di tempo (settimane di gestazione) e quindi di sviluppo del bambino. Minore è lo scarto tra le settimane di nascita e le ordinarie 40 settimane di gestazione maggiori sono le possibilità che il bimbo esca dalla TIN in perfetta salute.
Tuttavia per i nati prematuri il latte materno donato può sempre essere equiparato a un vero farmaco naturale perché, in ragione dell’immaturo sviluppo in utero, questi neonati dimostrano una maggiore suscettibilità a intolleranze alimentari, disturbi gastrointestinali e infezioni .
Rispetto a queste condizioni i bambini allattati con latte umano risultano più resilienti.
Quanto è importante il gesto della mamma che dona il latte?
Una congrua disponibilità di latte consentirebbe di arrivare ad aiutare tanti bambini bisognosi di questo prezioso
alimento.
Perché questi neonati non possono godere dell’allattamento delle loro stesse mamme?
Posto che la donna va sostenuta e accompagnata nell’allattamento al seno, malgrado ogni sforzo, qualche rara
volta vi possono essere circostanze e condizioni di salute ostative.
Con particolare riguardo alle mamme dei prematuri, va detto che possono perdere il latte a causa del distacco che subiscono dal figlio: il mancato attaccamento precoce del bambino al seno (ovvero la mancata stimolazione subitanea della suzione), lo stress del parto pretermine e il trauma dell’allontanamento del bimbo possono incidere negativamente sulla fisiologica produzione di latte.
In quest’ottica, se dal punto di vista medico avere latte per i piccoli pazienti è la miglior cura naturale e alimentare
possibile, per le mamme donatrici, invece, la destinazione del loro latte alle banche del latte per una distribuzione
gratuita è un atto di profonda empatia verso quelle madri che non hanno potuto allattare e verso quei bimbi per cui
l’assenza di latte umano comporta un rischio, per quanto non assoluto, di esposizione a certe condizioni mediche
sfavorevoli.
Evidenze scientifiche dimostrano il valore protettivo del latte di donna; le mamme donatrici con un atto di grande
altruismo compiono un gesto di solidarietà che concretizza un dono liberato da donna a donna.
L’importanza della diffusione delle informazioni sulla Banca del Latte
Alla luce di tutto ciò, la cultura della donazione (anche in termini di ricezione del latte di banca) va massimizzata:
- la mamma che riceve il latte non deve sentirsi demoralizzata,
- deve ottenere la massima informazione sui requisiti di sicurezza relativi alle attività della raccolta del latte materno,
- merita di essere consapevole dell’accurato controllo che accompagna questo alimento prezioso attraverso ogni passaggio, dalla donatrice sino al biberon del suo neonato.
Ogni mamma in buona salute può rivolgersi a una banca del latte umano donato e effettuare una donazione.
Possono donare:
- tutte le neomamme in buona salute ,
- tutte le mamme che stanno allattando il proprio neonato e che godono di una produzione di latte che eccede le necessità del proprio bambino.
Quanto mangia mediamente un bambino?
Appena nato il bimbo ha bisogno di modeste quantità di latte per ogni poppata (circa 30ml a poppata al momento
delle dimissioni) il fabbisogno di latte aumenta gradualmente giorno dopo giorno (si arriva a circa 60ml dopo una
settimana per raggiungere i circa 120ml dopo il mese di vita).
Quali mamme non possono donare il proprio latte?
I limiti alla donazione di latte materno sono molto simili alle restrizioni imposte ai donatori di sangue e plasma:
il fumo di sigaretta e l’uso di alcol o sostanze stupefacenti, nonché l’abuso di caffè o una dieta sbilanciata
sono deterrenti alla donazione. Ovviamente non può donare la mamma affetta da patologie di rilievo o infezioni.
Quali norme igieniche tutelano la raccolta di latte e la conservazione di latte
Le donazioni di latte vanno destinate alla banca de latte di riferimento della propria zona.
Le aspiranti donatrici saranno sottoposte ad un semplice controllo, questa procedura riguarda le politiche per la
salute della mamma e del bebè che interessano ogni banca del latte.
In cosa consiste il controllo medico sulla mamma donatrice?
La mamma aspirante donatrice viene valutata clinicamente dal punto di vista della salute generale, su di lei
vengono compiuti comuni accertamenti clinici con banale prelievo di sangue e per escludere l’epatite B, l’epatite C e l’infezione da Hiv.
Le attività di raccolta si concludono col congelamento del latte, il latte materno donato, infatti, viene conservato in
un apposito congelatore a -20 ° C e resta congelato fino al momento dell’utilizzo. Lo scongelamento ha luogo con
un sicuro processo di cosiddetta pastorizzazione che permette di mantenere intatte le sostanze nutritive e difende il latte dalla contaminazione di organismi patogeni.
Anche la gestione del latte scongelato è regolamentata da un protocollo di igiene e sicurezza: questo latte va
mantenuto in un frigorifero e consumato entro e non oltre 24 ore dallo scongelamento.
Domande Frequenti
Perché donare il latte?
La donazione di latte umano consente ai bambini che non possono essere allattati dalla loro mamma, spesso si tratta di neonati prematuri ricoverati in TIN, di godere dei benefici del latte materno, un nutrimento unico che avvantaggia il sistema immunitario e previene l’insorgenza di patologie gastrointestinali o infezioni comuni tra i piccolissimi nati prima del termine.
Quanto latte serve a un neonato?
Nei primi giorni di vita basta veramente poco latte a poppata per sfamare un bebè, circa 30ml a poppata al momento delle dimissioni; il fabbisogno di latte aumenta gradualmente giorno dopo giorno, si arriva a circa 60ml dopo una settimana per raggiungere i circa 120ml dopo il mese di vita.
Il latte delle Banche del Latte è sicuro?
Assolutamente sì, un rigido protocollo di sicurezza accompagna l’intero processo di raccolta, conservazione e distribuzione. Dai controlli medici sulla mamma alla pastorizzazione, il latte umano donato è trattato con cura e rigore igienico.
Chi può donare il latte?
Possono donare tutte le donne in allattamento che producano latte in eccedenza rispetto ai bisogni del proprio neonato. Devono essere mamme in buona salute, vengono sottoposte, infatti, a un controllo medico accurato che considera le loro abitudini di vita, fumo, alcol e dipendenze.