La dieta vegana e i bambini
Gli effetti sui più piccoli di un’alimentazione priva di proteine animali, secondo l’opinione del professor Andrea Vania.
No a pesce, carne e affettati, no a uova, latte e latticini, no pure al miele. Le proteine di originale animale sono bandite dalla tavola dei vegani, che soprattutto per questioni etiche – dal rispetto per gli animali al rifiuto di qualsiasi violenza – hanno scelto di nutrirsi solo di cereali, legumi, verdura e frutta. In Italia sarebbero tra le 400mila e le 700mila persone e il loro numero sembrerebbe aumentare ogni anno. Ma che effetti ha sui bambini un’alimentazione priva di proteine animali? Ne abbiamo parlato con il professor Andrea Vania, responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione pediatrica dell’Università La Sapienza di Roma e past president dell’ECOG, l’European Childhood Obesity Group. “La dieta vegana non è completa dal punto di vista nutrizionale, per compensare richiede da parte dei genitori un grande sforzo e un’approfondita conoscenza dell’alimentazione infantile”.
Professor Vania, perché non è possibile eliminare del tutto carne, uova e latticini dall’alimentazione dei bambini?
“Il problema non è dovuto all’assenza di proteine animali, che possono essere reperite da altre fonti alternative. Il problema della dieta vegana è legato a quei micronutrienti, definiti semiessenziali o essenziali condizionati, che in condizioni di normalità assicurano, anche in quantità minime, un buono stato di salute”.
Quali sono questi micronutrienti?
“Il principale è la vitamina B12. Svolge diverse funzioni per il nostro organismo, ma la più conosciuta è la prevenzione di un certo tipo di anemia. La vitamina B12 interviene infatti sulla produzione del sangue e sulla replicazione cellulare”.
Non è disponibile anche nei vegetali?
“I vegani sostengono che sia presente anche nell’alga azzurra, ma per quanto ne so, non lo sarebbe in una forma utilizzabile dall’uomo. In ogni caso, l’alga azzurra non è un alimento diffuso, di facile utilizzo e alla portata di tutti. L’assenza di altri micronutrienti può essere invece compensata utilizzando integratori e alimenti poco raffinati e trasformati, che non sono così comuni”.
Ma quindi lei è favorevole o contrario all’alimentazione vegana?
“Io non ho nulla contro le scelte etiche, ma in linea generale credo che un’alimentazione sana, equilibrata e varia non abbia normalmente bisogno di integrare; quando questo bisogno c’è, allora quell’alimentazione per me non è corretta. Inoltre bisogna chiarire che l’uomo non è una specie vegetariana come sostengono i vegani, almeno che non si risalga a qualche milione di anni fa allo stadio dei primi ominidi”.
E qual è la posizione delle società scientifiche?
“L’accademia americana di pediatria non si è mai pronunciata, mentre quella canadese la considera un’opzione non facilmente utilizzabile. Solo per l’accademia americana di dietistica l’alimentazione vegana può consentire un buon accrescimento dei bambini. Ma non ci si può basare solo su un parere positivo”.
I vegani – e anche i vegetariani – sostengono comunque che la carne faccia male. È davvero così?
“Fa male l’abuso, ma questo vale per ogni cibo: anche la classica mela al giorno non è detto che tolga davvero il medico di torno”.