Stili di vita

Il bagnetto del neonato: guida definitiva

Il bambino nel ventre materno ha vissuto nell’acqua, il bagnetto per il neonato è un ritorno all’elemento in cui si è formato ed è stato cullato. In questo senso il bagno è un rito di rilassamento capace di rievocare la vita intrauterina favorendo la predisposizione al sonno, oltre che alla tranquillità. Bagnare il bambino, quindi, non vuol dire solo lavarlo, equivale a parlare la lingua dell’elemento liquido, una lingua avvolgente in cui il bimbo si sente sicuro e si affida alla presa che lo sostiene. L'atmosfera che si crea rappresenta, al contempo, una coccola che favorisce il contato tra il bebè e l'adulto e realizza un percorso di condivisione.

Pubblicato il 04.05.2021 e aggiornato il 03.12.2021 Scrivi alla redazione

Il primo bagnetto del neonato può ingenerare ansia nella mamma, ma non deve. Il bambino percepisce la sensazione della madre che lo adagia nell’acqua e la serenità delle mani che lo conducono favorirà il beneficio di questo rito.

In questa guida, ti diremo tutto sul bagnetto, il come e il quando, senza trascurare temperatura, durata, prodotti, sicurezza del bimbo e della sua pelle. Seguendo i nostri consigli, il bagno diventerà un rituale irrinunciabile, un momento di intimità e di affidamento, a tutto beneficio della crescita del tuo bambino.

Il primo bagnetto

Il primo bagnetto del neonato si consiglia, in genere, quando il moncone ombelicale è caduto ed è rimasta una cicatrice ormai asciutta e pulita. Contrariamente a quanto si legge un po’ ovunque non si può stabilire con certezza quanti giorni dopo la caduta del moncone si possa fare il bagnetto, quindi, se avete dubbi sullo stato della cicatrice, potete chiedere consiglio al vostro pediatra nel corso della prevista visita di controllo, dopo la nascita, dopo 7-10 giorni dalla dimissione.

Perché non posso fare il bagnetto con il moncone ancora umido?

Se viene fatto precocemente si possono verificare infezioni del cordone stesso o della zona della ferita ombelicale. I germi presenti possono proliferare molto rapidamente a contatto con l’acqua. Nell’intervallo tra la nascita e il primo vero bagno ci si limita di solito, quotidianamente, a semplici abluzioni del neonato con acqua tiepida a temperatura corporea (36-37°C).

I consigli del Prof. Vania sul bagnetto e su come prevenzione eventuali arrossamenti e irritazioni

Come fare il bagnetto

Il bagnetto del neonato non può ridursi alla sola pulizia. Per favorire una buona interazione tra neonato e “operatore del bagnetto” (mamma, papà, nonna, zia…) bisogna trasformare il bagnetto in un momento di benessere e coccole: la prima esperienza in una SPA del neonato!
Le prime volte c’è sempre una folla di spettatori affascinati da questo neonato che incontra l’acqua, ma anche se ci sono più persone deve essere una sola a fare fisicamente il bagnetto.
Le prime volte potrà sembrare complicato, ma i successivi bagnati andranno sempre meglio e quando il bimbo crescerà e sarà in grado di reggersi seduto autonomamente, si potrà mettere nella vaschetta qualche giochino galleggiante.

  • Il piccolino va immerso completamente, esclusa la testa, che deve essere tenuta sollevata e appoggiata sull’avambraccio sinistro o destro della persona addetta al bagno.
  • Mentre il bimbo è immerso, parlategli con tono calmo e voce naturale, e massaggiatelo con l’altra mano delicatamente evitando schizzi al viso e agli occhi che potrebbero spaventarlo. Finito il bagnetto, sollevatelo con presa sicura e avvolgetelo in un asciugamano morbido tamponando delicatamente il capo e tutto il corpo, comprese le pieghe cutanee, (ascelle, inguine, collo). Mi raccomando senza strofinare!
  • Non è sempre agevole lavare la testa separatamente, per cui per i primi sarà sufficiente passare l’acqua sulla testa quando è nel bagnetto.
Come realizzare il bagnetto a “immersione” del neonato

Quando fare il bagnetto?

Il neonato e il lattante fino a 6 mesi, possono fare il bagnetto prima della poppata. Questo implica che se un bambino è allattato al seno e mangia ogni ora, potrà fare il bagno appena si sveglia per la poppata.  Per il bimbo più grande saranno sufficienti 2 ore dal pasto per poter fare il bagnetto (ci riferiamo al bagnetto a casa e in acqua calda, non possiamo traslare questi consigli per il bagno a mare o fiume o lago, con acque evidentemente più fredde e ambienti ventilati!)

Quante volte al giorno?  In quale momento della giornata?

Come ho detto, il bagnetto rappresenta un momento di igiene quotidiana ma anche di benessere, coccole e gioco, si può praticare mattina o pomeriggio o sera senza problemi in base alle abitudini familiari.
Come in tutte le pratiche di cura del bambino, è fondamentale instaurare una routine, cercare di programmare il bagnetto sempre alla stessa ora della giornata affinché il bimbo abbia dei punti di rifermento certi e inviolabili.
In genere, dopo il bagnetto il bambino si rilassa, quindi sarebbe meglio  fare il bagnetto la sera, prima del riposo notturno, ma se il vostro bambino fa eccezione, e dopo il bagnetto sprizza energia da tutti i pori, potete farglielo nelle ore della giornata ove è naturalmente più attivo.
Se fa molto caldo potete farlo anche più volte al giorno, avrà lo scopo di rinfrescare piuttosto che di lavare!

Quanto deve durare il bagnetto?

Quando il bimbo è molto piccolo, il bagnetto durerà 4-5 minuti, ma quando è più grande la componente giocosa in acqua prenderà il sopravvento e durerà di più.

11 consigli per organizzare al meglio la stanza da bagno

  1. La temperatura della stanza da bagno. Pensiamo sempre tutti alla temperatura dell’acqua del bagnetto ma è altrettanto importante che la stanza da bagno abbia la giusta temperatura: 22° -24°C.
  2. Vasca da bagno o vaschetta? Per i primi mesi la vasca da bagno risulta davvero troppo grande. sarà meglio utilizzare una bacinella di acqua più a misura di neonato e con il tempo si potrà utilizzare un riduttore da sistemare nella vasca da bagno.
  3. Quali prodotti per il bagnetto: sapone sì o no? La pelle del bambino è delicata. Lo strato superficiale della pelle deve essere rispettato e non traumatizzato da saponi e detergenti non adatti. Ormai tutte le società scientifiche pediatriche, dermatologiche e allergologiche concordano nel proporre, per la cura e l’igiene della pelle del neonato e lattante, il cosiddetto “bagno oleatum” cioè il bagno con olio. Quindi NO al sapone con tensioattivi e schiumogeno che eliminano il fisiologico e protettivo strato oleoso della pelle (una vera barriera cutanea), ma Sì al detergente oleoso (specificamente formulato) nel primo anno di vita per evitare irritazioni da contatto, per poi utilizzare, quando il bimbo è più grande, un detergente delicato  neutro e schiumogeno per detergere la pelle che evidentemente è più sporca, perché gioca e ha maggiori attività.
  4. Termometro: si o no? Il termometro è utile ma non dimentichiamo la funzione antica del “gomito” di mamma o papà, immerso nell’acqua per testarne il giusto livello di calore. La temperatura dell’acqua del bagnetto dovrebbe variare tra i 32°C e i 35°C, ma ciò che è veramente importante è che il bambino trovi piacevole la temperatura dell’acqua. Una volta riempita la vaschetta, non si deve aggiungere altra acqua calda quando il bimbo è immerso, perché rappresenta il principale rischio di ustioni, e nemmeno acqua fredda che può spaventarlo.
  5. Spugna, garza, ovatta? Non ci sono consigli specifici, importante è che la spugna non sia ruvida, attenzione ad ovatta e garza che tendono a sfilacciarsi.
  6. Asciugamano morbido per avvolgerlo dopo il bagno.
  7. Piano di appoggio o fasciatoio comodi da utilizzare, con tutto quello che serve per la cura della pelle e i vestitini puliti e il pannolino pulito.
  8. Borotalco si o no? Il borotalco non è indicato nella cura della pelle dopo il bagno, preferite sempre le creme emollienti sempre senza coloranti, conservanti, paraffine, PEG, profumi (proprio come il detergente da bagno). Se proprio non potete resistere al borotalco, preferite sempre quello in forma liquida e mai polvere, per il rischio di inalazione da parte del bambino (e anche della mamma!). Per la protezione della pelle del piccolo possiamo utilizzare creme emollienti e idratanti, sempre senza profumi, senza parabeni (antisettici usati in cosmetica per la conservazione), etc.
    Ricorda di proteggere le pieghe cutanee con la pasta all’Ossido di zinco.
  9. Mettere in sicurezza il bagno per evitare cadute accidentali: tappetino di gomma, fili volanti, allontanare ogni apparecchio elettrico dal nostro raggio di azione, barattoli etc.: lasciate libero il passaggio!
  10. Prima di iniziare il bagnetto controllare che tutto sia pronto e accessibile, il bambino, anche se grande e magari autonomo, non va mai lasciato solo in acqua, nemmeno se l’acqua è bassa.
  11. Sempre per ragioni di sicurezza, non è raccomandabile che l’adulto preposto al bagnetto del bimbo entri in doccia o in vasca insieme al bambino: è intuitivo che i rischi si moltiplicano!

Il Bagnetto Del Neonato può essere praticato sempre, in qualsiasi condizione fisica (febbre, raffreddore…) solo la varicella rappresenta davvero una controindicazione assoluta.

Bagnetto del neonato capitoli - alimentazionebambini. It by coop

Il bagnetto del neonato è una coccola

Il bagnetto del neonato è una coccola: dopo un sovraccarico di stimoli nuovi, ovvero tutti quelli percepiti nell’arco della giornata, favorisce il rilassamento del bebè riconducendolo al suo elemento naturale, cioè all’acqua che lo ha cullato nella pancia della mamma nei lunghi mesi della vita prenatale.

Mai arrivare al bagnetto quando il bambino è già troppo stanco, questo significherebbe non condurre il bimbo a un atto di rilassamento ma caricarlo di altri stimoli e di altra fatica, il bagnetto va praticato come momento di una routine che mai deve essere esasperata o condotta al limite delle forze del bimbo.

Come fare il bagnetto al neonato da sola

Molte mamme si trovano costrette a gestire il bagnetto da sole: nonne lontane, zie e amiche indisponibili e mariti impegnati col lavoro oppure con altri bimbi piccoli quando il neonato non è il primogenito, qualunque sia la ragione per cui la mamma deve affrontare il rito del bagno del bebè da sola, questa esperienza può mettere un pizzico di paura.

Per fare il bagnetto al neonato da sole vi occorre ordine, una vaschetta adatta, una collocazione comoda, un asciugamano morbido, un cambio pulito, il pannolino, una spugna naturale e un detergente rispettoso della pelle del bebè.

Faq

Domande Frequenti

Per il primo bagnetto si attende la caduta del moncone per evitare una rapida proliferazione di germi nell’area della ferita ombelicale. Questa condizione avversa potrebbe, infatti, essere favorita dal contatto con l’acqua e dall’umidità.

Il neonato che ha ancora il moncone ombelicale è un bimbo molto piccolo che non ha grandi necessità igieniche se non quelle legate all’accurata pulizia al momento del cambio pannolino. Comunemente sono sufficienti lavaggi sommari del corpo con una spugna naturale imbevuta d’acqua e ben strizzata, inutile usare saponi in eccesso.

Abbiate cura di utilizzare un telo di lino per asciugare la cute del bebè e nel farlo fatte attenzione a tamponarla delicatamente senza creare frizioni tra pelle e telo\asciugamano.

Se il bambino è molto stanco, l’irritabilità si può manifestare anche durante il bagnetto che perde così il suo potere calmante.

Il sonno è un bisogno primario ma quando diventa necessità prepotente, per esempio perché il bimbo ha dormito poco e male nel corso della giornata o manifesta un malessere che ne disturba il riposo, può scatenare nel bebè una condizione di ansia, ingestibilità e irrequietezza.

Pertanto possiamo dire che non c’è un orario giusto in assoluto per fare il bagnetto. Il bagno deve inserirsi in un equilibrio quotidiano, per il potenziale calmante che ha può essere parte importante di un rito serale della ninna, ma evitate di farlo quando il bambino o voi stessi siete troppo stanchi, quando avete fretta o in una situazione già di agitazione.

Con la supervisione di:

Pediatra margherita caroli ecog sio oms

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea vania - alimentazione bambini

Prof. Andrea Vania Pediatra