Gestire la lontananza dai Nonni
I nipoti hanno un ruolo speciale nella vita dei nipoti, parteciparla significa mettere i bambini e i ragazzi sulla via della memoria oltre che educarli alla condivisione con un adulto che li ama liberamente e incondizionatamente. Nonni e nipoti hanno diritto a un rapporto continuato e reale che non sia pregiudicato neanche dalla lontananza. In modo particolare, spetta agli adulti gestire la lontananza dai nonni affinché i bimbi e i ragazzi non la vivano come un dolore e un limite alle relazioni affettive.
La lontananza è una condizione spaziale, né temporale né emozionale, e lo spazio è un concetto astratto che può essere riempito anche in assenza di incontro fisico.
I bambini piccolissimi e piccoli hanno bisogno di prossimità con le cose come con le persone pertanto un concetto di spazio così complesso è improponibile, loro non ne comprenderebbero il respiro.
Tuttavia serve a noi adulti: dobbiamo partire proprio da questa idea di spazio che può essere affettivamente riempito; spazio non come lontananza ma come luogo da colmare col cuore.
Questa intenzione di cucire le distanze col filo d’oro dell’incontro emotivo deve essere il motore dell’agire di noi mamme e papà, ne beneficeranno anche i bambini.
A un bimbo di 6\8 anni si può presentare la distanza, quindi lo spazio della separazione, come il vento (un concetto immateriale ma non per questo sconosciuto o mai percepito): la lontananza è come il vento che riempie una distanza, così se urli nel vento “ti voglio bene” la voce del tuo amore arriva lontano.
I bambini hanno bisogno di poesia, ne hanno bisogno soprattutto i figli del Covid che hanno perduto la ritmica della condivisione: con i nonni è poesia impastare una pizza, cuocere una torta di mele, mangiare pasta al sugo e polpette o andare in stazione a vedere i treni partire, tutta una normalità al momento preclusa.
La lontananza va vissuta come una condizione e non come un dolore.
Ciò vale per qualsiasi lontananza: quella determinata da realtà di vita vissuta e ordinaria (per esempio la vita delle famiglie che vivono distanti dai nonni per ragioni di lavoro), così some quella cagionata dalla Pandemia, che ci ha costretto a tutelare i nonni tenendoli lontano dall’abbraccio di nipoti e figli.
Gestire la lontananza dai nonni, regola basilare: il nonno è lontano ma il suo amore è come il vento, se ascolti il tuo cuore potrai sentirlo.
Un bambino lontano dai nonni ha bisogno di riempiere la distanza, deve, cioè, trovare il suo vento e il modo per comunicare l’amore su cui strutturerà la relazione affettiva col nonno.
Non bisogna arrendersi alla mancanza di prossimità! Nella consapevolezza del fatto che una prossima e reale presenza rappresenta un bisogno del bambino, l’adulto deve creare alternative di con-divisione.
Mamma e papà devono creare, circoscrivere e tutelare un terreno di incontro con l’obiettivo di avere un luogo, anche immateriale, in cui la distanza nonno – nipote possa essere accorciata: la favola della buonanotte può essere letta dal nonno in video chiamata, vivaddio esiste la tecnologia e di essa si può fare buon uso.
Nonno e nipote hanno bisogno di una comunicazione realizzata su una linea continua di scambio affettivo, anche se sono fisicamente lontani.
- Un bimbo piccolo può ricevere la telefonata, anche la video chiamata, del nonno, può ricevere un pacco con dei giochi o ascoltare l’appena citata favola della buonanotte attraverso il telefono. Il nonno può cantare, raccontare del suo passato, spedire persino biscotti fatti in casa o lavori in qualunque materiale (legno, ceramica, creta o Das) da lui realizzati e che il bimbo possa colorare e\o completare.
“Facciamo una cornice insieme e poi mettiamo in mostra una bella foto di noi due!”
Il nonno prepara la base della cornice evitando materiali taglienti o spigolosi. Dopodiché la spedisce al nipote che la colorerà. Il lavoretto può essere concluso anche in videochiamata scegliendo insieme, nipote, nonno e\o nonna, la tonalità più bella e la migliore foto da incorniciare. - Un bimbo di 6\10 anni può ricevere anche delle lettere dal nonno o dalla nonna, delle lettere vere, di quelle antiche e scritte a penna. Questa comunicazione può essere proposta come un canale “segreto”, può essere infittita da racconti e può respirare di confidenze. Non va proposta come un regresso verso l’antico mondo del nonno, piuttosto va privilegiata come un gioco confidente e personale.
- Un nipote preadolescente e adolescente ha il diritto a una comunicazione autonoma con i nonni che per essere efficace e costruttiva non può non passare per l’uso dello strumento elettronico moderno. Che i nonni si arrendano a WhatsApp e ai messaggi vocali. Il cellulare è il solo strumento di comunicazione non mediato che il nipote gestisce in privatezza e con quella disinvoltura che serve alla confidenza tra nonni e giovani generazioni.
Inutile dire che in questa fascia d’età nessuna ingerenza del genitore è ammessa, qui non trova spazio nemmeno la classica frase: “Chiama tuo nonno, fosse anche solo per rispetto”.
Spetta a nonno e nipote il compito personale di conquistare a vicenda un posto nella vita dell’altro! Laddove, in una relazione familiare funzionale, questo posto è il costrutto della vita di relazione tra le due figure e non è escluso che in adolescenza vacilli come vacillano comunemente tutte le relazioni con gli adulti.
Per gestire la lontananza dai nonni in modo positivo è indispensabile essere creativi.
Sfruttate la tecnologia; create degli appuntamenti in stanze web abitate dalla famiglia; coinvolgere zii e cugini; inventate dei rituali come il the insieme o il giorno della torta della nonna.
Il giorno della torta della nonna è un pomeriggio in cui tutti, zii e cugini compresi, ciascuno dalla sua cucina e in videochiamata, preparano lo stesso dolce sotto la guida della nonna. Una ricetta che si tramanda, una memoria di sapori, odori e tradizioni che si realizzano vincendo le distanze fisiche, ecco che cosa concretamente si costruisce in questa occasione speciale.
La presenza dei nonni va fortificata persino nella loro assenza così la lontananza può essere santa da foto e filmati che visti da tutta la famiglia insieme si trasformano in lunghi racconti partecipati, memorie e ricostruzioni. Spesso siamo noi figli a custodire i più bei ricordi dei nostri genitori e nel restituirli ai loro nipoti non solo li riviviamo ma diamo ai nostri figli memoria delle loro radici.