4 libri da regalare a un Nonno
L’esperienza di lettura, come la vede un adulto comunemente, è un viaggio in solitaria attraverso le pagine e le parole; il tempo e lo spazio si amplificano allargandosi nella dimensione del racconto e la stessa solitudine si infrange nell’incontro con i personaggi del libro. Per un bambino leggere può essere molto di più: attraverso il libro, il cucciolo d’uomo ha l’opportunità di radicare un ricordo, stratificare una memoria, fare esperienza con i sentimenti (propri e altrui) e costruire una più significativa immagine del mondo attraverso il filtro della conoscenza. Tutto questo può avvenire se e quando la lettura della prima infanzia venga partecipata dall’adulto all’unisono col bambino: si chiama lettura condivisa.
L’amore per la lettura è intimamente legato ai benefici che il bimbo, già da piccolo e piccolissimo, trae dalla lettura condivisa. La favola della buona notte è tale, rappresenta cioè un’esperienza di lettura con la guida dell’adulto. Leggere insieme è, però, un’occasione poliedrica che non merita di essere relegata al solo momento della ninna.
Alimentazione Bambini ragiona la lettura in questo modo anche nel momento in cui sceglie di consigliarvi alcuni libri da regalare a un nonno o a una nonna in occasione della Festa dei Nonni.
Nell’ottica della lettura condivisa, intendiamo presentarvi un elenco di testi non semplicemente da leggere in poltrona; questi libri, piuttosto, sono pensati per essere condivisi con i nipoti, per diventare i vostri ricordi, per vivere il regalo come un prolungato momento nonno-nipote.
“Rughe – storia di un nonno” di David Grossman (Mondadori editore)
Perché i nonni hanno le rughe? Non perché sono vecchi, ma perché hanno lungamente amato.
E’ questa la mia sintesi di “Rughe”, un libro che ho letto in un solo respiro.
Per una figlia, mamma di due bambini e già nipote di due amatissimi nonni angeli, è facile sintetizzare le rughe di nonno Adam: esse sono scavate dall’amore.
Adam, il nonno descritto e disegnato nel libro, conduce il suo nipotino in un viaggio emozionale che svela i sentimenti e il tanto amore dietro le pelle rugosa e dentro il tempo del suo passato.
Un bimbo, invece, prima di comprendere a pieno i percorsi delle rughe le vede solo con gli occhi, le percepisce come una differenza e, in una prima sintesi oggettiva, le attribuisce solo al tempo e all’età.
“Rughe” è un libro visivo perché le parole sono accompagnate dalle illustrazioni (i disegni meravigliosamente “parlanti” di questo testo portano la firma di Ninamasina, Anna Masini). E questo accompagnamento visivo rende la lettura condivisa agevole già per un bimbo di 5 – 6 anni, ma è un libro che può essere condiviso anche con un 10enne purché l’obiettivo vada al cuore del testo: l’amore.
Tom, il nipote, e Adam, il nonno, esplorano il senso della loro relazione partendo da un dato che accomuna tutti i nonni: il tempo (ovvero l’età). I nonni ne hanno accumulato molto, sono persone vissute e la vita ha segnato la loro pelle, nel bene e nel male. Tom tocca le rughe del nonno permeandone la vita e scoprendo come i momenti sono nulla senza l’anima dei sentimenti che li hanno stimolati, strutturati e che ancora ne fanno vibrare il ricordo. Le rughe sono il filo che l’ago del tempo ha condotto cucendo la tela della vita; le rughe sono le onde del mare percorso durante il viaggio; le rughe sono le radici che ancorano l’albero alla terra da cui si nutre.
Caro genitore, nel regalare questo libro al nonno o alla nonna di tuo figlio, abbi cura che nonno e nipote\i lo leggano insieme.
Caro nonno, se riceverai questo libro in regalo abbi cura di fare delle tue stesse rughe le protagoniste di un’esperienza condivisa. Questo testo, infatti, si può trasformare in una carezza, nel racconto di una vita, in un dono di conoscenza e complicità.
Consiglio pratico: Rughe – storia di un nonno, edito da Mondadori, è disponibile anche in formato Kindle. Il mio consiglio quello di preferire l’esperienza di lettura col cartaceo, il formato digitale, che pure è sempre più economico e resta molto comodo, non garantisce qui il contatto pieno con le illustrazioni che letteralmente animano il testo dandogli forma.
“Nonno Terremoto (un bambino del 1938)” di Fulvia Alidori e Daniele Susini (Einaudi Ragazzi)
Il 1938 fu l’anno in cui i nomi dei bambini ebrei vennero cancellai dagli elenchi delle scuole italiane di ogni classe, grado scolastico e luogo geografico. “Nonno terremoto”, il bambino del 1938 raccontato nel libro di Alidori e Susini, ha vissuto questa ghettizzazione. La comunità ebraica rispose con una soluzione che doveva essere solo temporanea, ma la tempesta non era passeggera e presto la deportazione svuotò anche le classi per soli bambini ebrei.
“Nonno Terremoto” è un racconto capace di riportare la storia del mondo nel linguaggio dei bambini: la narrazione è quella dell’effetto tangibile delle leggi razziali sulla vita di un bimbo e della sua famiglia. È una storia di fatti concreti e di relazioni semplici, enormi delusioni e, infine, la consapevolezza di un mondo cattivo.
Per un adulto il fascismo è un fatto storico la cui comprensione si lega a una concatenazione di eventi storici, politici ed economici. Per un bambino, invece, i mali del mondo sono incomprensibili, semplicemente più vicini a una finzione che non a un passato vissuto dai genitori dei loro nonni. “Nonno Terremoto” riesce a rimettere in fila gli eventi del passato esemplificandoli, senza, però, spogliarli della loro verità.
Caro nonno, se riceverai questo libro in regalo abbi cura di diventare complice del suo racconto arricchendolo col tuo, con quello della tua famiglia e con la memoria di un passato non così lontano.
Consiglio pratico: “Nonno Terremoto” è uno di quei racconti che merita di essere letto insieme ai bambini per creare nei più piccoli la consapevolezza dell’ieri: la generazione che dimentica il vissuto della storia si espone al rischio di ricadere negli stessi errori compiuti ieri.
“Momo” (fumetto) di Jonathan Garnier – Rony Hotin (Tunè editore)
Tra i libri da regalare ai nonni nel giorno che li vede protagonisti di una festa così intima e condivisa non potevano mancare due fumetti. I fumetti sono un genere letterario molto amato dai bambini (e non solo da loro), malgrado ciò alcuni adulti ne trascurano la complessità sminuendone il valore.
Non solo il fumetto è un genere letterario, esso è un’espressione artistica ampia che respira nel disegno come nei testi, nelle figurazioni come nella trama. Alle mamme e ai papà che non associano il concetto tradizionale di lettura al fumetto, voglio suggerire pochi spunti di riflessione:
- il fumetto aiuta i ragazzi a vivere un’esperienza di lettura coinvolgente,
- sostenuto dal disegno il bambino – ragazzo si cala nella narrazione col supporto del senso della vista,
- l’accompagnamento visivo, inoltre, stimola la fantasia, anche quella sensoriale, è così che il disegno del fruscio del vento, per esempio, farà riaffiorare nella mente del lettore il reale rumore del vento riportando a ricordi nascosti e la lettura sarà stimolata anche da queste emozioni.
“Momo” è un fumetto da leggere insieme alla nonna, in onore della nonna amata o in memoria di una nonnina che il bimbo o il ragazzo portano nel cuore. Per le sue due protagoniste (Momo, una bimba “spettinata”, per non dire ribelle o maschiaccio, e la sua nonnina), questo fumetto si declina al femminile: l’amore di cui parla è quello familiare, più ancora quello della famiglia che scegli vivendo e costruendo relazioni e affetti non necessariamente di sangue.
Definire Momo non è semplice, ad ogni pagina si incontra una memoria affettiva diversa che restituisce al bambino la sintesi del concetto di “legame”: la memoria familiare e i legami di amicizia sono profondi e sono il risultato della nostra storia. In questo senso la gentilezza, l’altruismo e la predisposizione non possono (e non devono) essere mai dati per scontati. La nonnina è la sintesi di una vita di legami e, raccontando di sé, dimostra alla sua bambina (come a tutti i bambini che leggono questo fumetto) che l’amore vince contro il tempo, contro la morte e anche contro le incomprensioni.
Momo non è una bambina è la bambina, quella in cui tutti i nipoti del mondo possono identificarsi, è un personaggio avvolgente e caldo capace di svelare il mondo attraverso la semplicità dei suoi occhi. Se i bambini si rispecchiano in Momo, gli adulti possono trovare un po’ di sé in tutti i passaggi della narrazione che non si sottrae nemmeno alla verità della morte. Quando la nonnina muore sono gli affetti di cuore a riportare Momo alle sue origini dimostrano che la società ha un ruolo nell’educazione dei nostri figli.
Consiglio pratico: Letto insieme ai bambini, questo fumetto restituisce il sapore dolce del “volersi bene” senza togliere nulla alla verità della vita, per sua stessa natura fatta anche di lontananza, mancanze, nostalgie, limiti e negazioni. Per questo suo portato di verità Momo merita di essere non solo letto con i bambini ma, ancor di più, vissuto, arricchito di riflessioni e esperienze. Perciò se riceverete in regalo questo fumetto, caro nonno o cara nonna, leggendolo lasciate emergere dai i ricordi … raccontatevi, proprio come fa la nonnina quando parla del suo amato nonno. In questo senso, attraverso la lettura di Momo, al bambino può essere data l’occasione di cogliere la dolcezza della nostalgia, persino scoprendo la capacità dei ricordi di confortare il presente come una carezza dolcissima.
“L’Uomo Montagna” (fumetto) di Gauthier – Fléchais (Tunè editore)
Gli alberi hanno radici, ma le posseggono anche i bambini e persino gli stambecchi; come le radici affondano nella terra delle nostre vite crescendo così cresciamo noi stessi e mutiamo nell’aspetto e nel cuore. Questo è quanto insegna “L’Uomo Montagna“.
Il primo Uomo Montagna descritto in questo fumetto è nonno. Un nonno stanco, che non riesce più a spostare le montagne cresciute sul suo corpo, annuncia al nipote di essere pronto ad affrontare l’ultimo viaggio, questa volta da solo. Nonno e nipote avevano sempre viaggiato insieme; il bambino, erede delle conoscenze di viaggio dell’anziano, stenta a comprendere la decisione del nonno. È allora che, con quell’ingenuità che solo i bimbi sanno vivere, decide di partire alla ricerca del vento più forte perché aiuti il nonno a sospingere le montagne che porta sul corpo. Parte solo dopo aver strappato all’anziano la promessa di attenderlo.
Sarà un viaggio difficile, pericoloso e intimo, ma il ritorno lo sarà di più: al suo rientro il bimbo dovrà fare i conti con la morte, un distacco che risulterà più dolce grazie all’esperienza del viaggio stesso. Da essa il bambino ha appreso il senso delle radici. Questa lettura coglie, infatti, il valore del portare dentro di sé il sigillo dell’amore, l’eredità dell’affetto intesa come prosecuzione. Tutto si svela nell’ultima pagina quando il bambino, cambiato nel cuore e nell’aspetto, è pronto a vedere crescere le sue montagne e a sopportarne il peso. L’Uomo Montagna del principio della narrazione ha un suo erede e l’eredità più bella è figlia della memoria.
Consiglio pratico: dopo aver letto questo fumetto, se vi è possibile, trasformatelo in esperienza. Caro nonno e cara nonna, non serve condurre il bambino in un viaggio lontano, basta un album di foto per portarlo in viaggio con voi nella memoria di qualche posto caro in cui sentite di avere un po’ delle vostre radici.
Nota per il lettore: tutti i libri da regalare a un nonno qui consigliati sono adatti alla lettura guidata insieme a bimbi di almeno 5 – 6 anni, “Nonno terremoto” è, tra tutti, il testo che richiede una maggiore maturità e un più sensibile accompagnamento alla comprensione del tema della guerra.