Malattie infantili

Malanni di stagione bambini: sintomi e prevenzione d’Autunno

Autunno e malanni di stagione: raffreddore, mal di gola, tosse, starnuti e raucedine. Prevenzione e consigli del pediatra per evitare complicazioni.

Pubblicato il 03.10.2022 e aggiornato il 04.10.2022 Scrivi alla redazione

Quando si parla di malanni di stagione le mamme pensano al naso che cola, alla febbre e al mal di gola; di fatto i sintomi somigliano a quelli caratteristici delle patologie da raffreddamento.

Quali sono i sintomi dei malanni di stagione?

I malanni di stagione hanno un modo tipico di manifestarsi, ne sono sintomi:

  • Prurito e secrezioni nasali;
  • Naso che cola;
  • Starnuti frequenti;
  • Gola irritata e mal di gola;
  • Tosse;
  • Raucedine;
  • Mal di testa;
  • Affaticamento;
  • Malessere generale.

I malanni di stagione certamente si avvantaggiano dell’abbassamento delle temperature. Non tutti sanno che gli sbalzi di temperatura incidono anche sulla capacità del naso di fare da scudo: anche il naso ha freddo, ovvero anche la temperatura della cosiddetta cavità nasale si abbassa e quando questo succede si riduce la motilità delle ciglia che fanno da scudo tra il naso e le vie aeree superiori, queste ultime divengono, perciò, più vulnerabili all’intrusione di virus e batteri. La maggior parte dei malanni stagionali comuni sono di origine virale, più raramente l’origine è batterica.

L’influenza stagionale, per esempio, è causata da un’infezione virale spesso molto contagiosa.

Proteggere la gola e il naso con una sciarpa sin dai primi freddi, quando, per esempio, accompagniamo i bambini a scuola di primo mattino o li andiamo a riprendere in piscina alla sera, è utile per tutelare le prime vie respiratorie. Ovviamente di primo mattino e all’uscita dalla palestra usate sciarpe e scaldacollo leggeri, per esempio in cotone, e non subito quelle pesanti di lana!

Dinnanzi ai malanni di stagione è utile restare calmi, senza sottovalutarli quando richiedono attenzione

I nostri consigli medici: non fatene una tragedia, è improbabile che ogni piccolo raffreddore mascheri una patologia broncopolmonare gravissima; nemmeno è corretto, però, non approfondire sintomi importanti come un’apnea notturna o una tosse persistente e insistente. Proprio per evitare forme gravi di patologie, la cosa migliore è la prevenzione.

Come evitare e prevenire i malanni di stagione

Generalmente il moccio al naso, il naso chiuso, qualche volta il mal di testa, qualche linea di febbre, il mal di pancia e la tosse sono causati da virus stagionali. Difendersi da questi intrusi non è sempre facile soprattutto se il bambino trascorre metà della sua giornata nell’ambiente promiscuo della scuola.

A scuola gli spazi che sono contemporaneamente frequentati da altre persone sono molti, si parla, infatti, di spazi promiscui; spesso sono riscaldati con termosifoni che, rendendo l’aria più secca, proteggono dal caldo ma non avvantaggiano completamente la buona funzionalità e salute delle vie respiratorie. I virus si diffondono complice anche il fatto che, per evitare il freddo e gli sbalzi di temperatura, gli ambienti sono meno areati del solito o comunque meno di quanto dovrebbero.

Il contagio dei malanni di stagione avviene per via aerea: con la tosse, gli starnuti e il moccio al naso, le minuscole particelle di saliva e muco espulse da chi è portatore dei virus diventano il vettore dei malanni stagionali. Ovviamente possono depositarsi ovunque.

All’asilo possono diventare vettore di contagio sia i giocattoli che i banchetti, come i pennelli e le matite; tra i bambini i virus si diffondono velocemente anche perché i piccoli hanno un corredo immunitario ancora in costruzione e perché hanno, tra loro, un rapporto estremamente fisico, fatto di contatto e abbracci; inoltre conta il fatto che portano spesso le mani e gli oggetti alla bocca.

I nostri consigli non possono non contemplare il lavaggio delle mani: lavarsi spesso le mani aiuta ad evitare la diffusione del virus. Anche a casa educhiamo i bambini a soffiare il naso col fazzoletto monouso e a gettarlo nella pattumiera in modo autonomo, anche questo diventa un presidio anti-contagio a scuola.

Malanni di stagione, vitamine e immunostimolanti

Dunque proprio in questo periodo fioccano cure immunostimolanti che vanno da prodotti “vaccinali” a prodotti del tutto naturali a base di minerali e vitamine e sostanze che dovrebbero stimolare il sistema immunitario dei nostri bambini cercando di scongiurare il ripetersi di malanni difficili da gestire, non tanto per gravità quanto proprio nei loro riflessi pratici sulla vita di tutti i giorni.

Uno dei pensieri ricorrenti per i genitori che lavorano è “dove lo lascio ora?”: il bambino che si ammala crea un disagio organizzativo alla famiglia. A scuola non è possibile portarlo, sia per la tutela di una corretta convalescenza del piccolo sia per evitare la diffusione dei virus all’interno della classe. A casa, spesso, non c’è nessuno, i nonni comunemente sono anziani e meritano tutela, a loro volta, perché potrebbero ammalarsi anche loro entrando in contatto col nipotino raffreddato o febbricitante. E allora di sicuro, come al solito, la cosa migliore resta la prevenzione.

Personalmente non sono contraria agli immunostimolanti naturali, ma mi viene un po’ da sorridere pensando che la gran parte delle sostanze naturali in essi contenute potrebbero essere introdotte nell’organismo, senza ricorrere a goccine o pasticchette, semplicemente mangiando in maniera corretta e soprattutto variando l’alimentazione. La Dottoressa Alessandra Piedimonte, specialista in Scienze dell’Alimantazione, lo sottolinea con chiarezza ad Alimentazione Bambini.

Quali sono i vantaggi di una buona alimentazione e il ruolo della vitamina C, E e D

Con una sana alimentazione, di sicuro ne guadagnerebbe il palato e perché no anche il portafoglio. Nulla toglie poi di ricorrere a qualche integratore, che, però, come dice la parola stessa, dovrebbe integrare e non sostituire l’introduzione di quello specifico elemento.

In effetti gli ingredienti più comunemente contenuti negli integratori sono:

  • Vitamina C: contenuta soprattutto in agrumi, kiwi, lattuga, spinaci, broccoletti, cavoli, cavolfiori, etc…;
  • Miele;
  • Vitamina E: contenuta soprattutto in olio extravergine di oliva, mandorle, nocciole, etc…;
  • Zinco: contenuto soprattutto in pesce, carne rossa, cereali;
  • Beta-glucani: contenuti soprattutto nella crusca, nell’avena, nei funghi;
  • Vitamina D: contenuta soprattutto in pesci grassi, uova, formaggi grassi.

Ecco, la vitamina D merita un capitolo a parte poiché la sua produzione viene stimolata soprattutto dall’esposizione al sole e tendenzialmente il fabbisogno nei bambini/adolescenti in genere non è garantito e se ne consiglia comunque l’integrazione nel periodo autunno/invernale.

Quindi, in conclusione, ce n’è davvero per tutti i gusti e come sempre la natura, proprio grazie ai prodotti di stagione, ci facilita l’introduzione dei nutrienti di cui abbiamo bisogno e che ci garantiscono una buona salute. Se poi uniamo l’efficacia dell’integrazione di certo il sistema immunitario dei nostri bambini dovrebbe essere stimolato a sufficienza.

In quanto tempo si guarisce da un raffreddore?

Comunemente il raffreddore, tipico malanno di stagione, passa, senza lasciare strascichi, in una settimana, al massimo in una decina di giorni e se poi raffreddore sarà, curiamolo con copertina, coccole, latte caldo e miele e tanti baci. Quando abbiamo il raffreddore dobbiamo mettere a disposizione del nostro corpo liquidi e condizioni di riposo, questo vale per tutti adulti, bimbi e anziani.

Attenzione a non crescere bambini virus-fobici

Soprattutto dopo l’ansia da Covid, la pandemia e i periodi di quarantena, sintomi come la febbre e la tosse spaventano le mamme. L’ansia fa male alla salute, anche alla salute dei bambini. Se riconosciamo in noi una paura, come quella che il bambino si ammali, cerchiamo di non trasmettergliela, del resto sappiamo che l’autunno e l’inverno sono le stagioni dei malanni.

Spieghiamo ai bambini che è importante indossare giubbetto e sciarpa per proteggere il nasino, giochiamo con la frutta e la verdura nei piatti aiutando il bambino ad aprirsi ai nuovi assaggi per favorire l’introduzione nella sua dieta di più vitamine e nutrienti utili a fare da scudo naturale contro le malattie.

I nostri consigli di educazione: non possiamo trascurare di consigliarvi di coinvolgere i bimbi in cucina, la frutta servita in forma di spiedino, per esempio, diventa ancora più appetibile se mamma, papà e nonni preparano il piatto colorato e divertente insieme ai più piccoli.

Con lo stesso intento è possibile spronare i bambini a fare amicizia con frutta e verdura sfruttando la fantasia e l’immaginazione: proponiamo al bambino dei disegni di frutta e verdura trasformate in simpatiche mascotte. Coloriamo il frutto o la verdura del giorno, diamole un nome e associamo una ricetta, poi un profumo e infine un sapore, quello che il bambino andrà ad assaggiare nel piatto:in questo modo il bimbo vivrà un percorso di approccio al cibo ludico e coinvolgente.

Alimentazione Bambini vi offre una carrellata di disegni di frutta e verdura da trasformare nelle mascotte della vostra cucina, a volte l’approcci al cibo cambia a seconda di come viene proposto, tenetene conto!