Muco giallo nei bambini: come si cura il catarro
Muco giallo nei bambini: come si cura il catarro, colore del muco e sintomi associati, come tosse, febbre o inappetenza. Quando chiamare il Pediatra
La presenza di muco, specialmente nella stagione fredda, è un problema che affligge la stragrande maggioranza dei bambini e di conseguenza impensierisce la gran parte dei genitori, soprattutto se si presenta nel bambino piccolo (neonato/lattante).
Cos’è il muco
È una sostanza di consistenza vischiosa e filante prodotta da alcune cellule della superficie delle mucose delle vie aeree, che esplica un’importante funzione difensiva agendo contro gli agenti patologici esterni. Dopo che il muco ha inglobato gli agenti patogeni questi vengono eliminati tramite l’azione meccanica delle ciglia vibratili.
Che cos’è il catarro
In caso di infiammazione o infezione a livello delle vie respiratorie si può andare incontro ad un aumento della consistenza e della quantità di muco, che dà origine al “catarro”.
Questo si può presentare solo o in associazione ad altre alterazioni, come tosse, raffreddore, febbre.
Quanti tipi di muco esistono?
Il muco può essere di vari tipi e diversa colorazione:
- Sieroso, trasparente, simile all’acqua: il gocciolamento nasale avviene per senso di gravità. Si può presentare nelle primissime fasi del raffreddore soprattutto di origine virale non complicati e in genere scompare in 3-4 giorni.
- Più consistente e di colorito biancastro: ciò dimostra l’attivazione del sistema immunitario, infatti la maggior consistenza del muco dovuta all’attivazione dei globuli bianchi determina l’intrappolamento degli agenti patogeni che vengono poi espulsi anche grazie a starnuti o colpi di tosse. Per aiutare ad eliminare più facilmente gli agenti patogeni è bene effettuare lavaggi nasali a gogò.
- Maggiore consistenza e colorito giallognolo: il muco giallo è dovuto alla presenza di globuli bianchi morti che hanno valorosamente combattuto contro gli agenti patogeni; si manifesta soprattutto al mattino, dopo una notte di ristagno delle secrezioni nasali. È pertanto molto importante effettuare lavaggi nasali prima di coricarsi.
- Colorito verdastro: la motivazione è la presenza di elementi di impurità (ad esempio polvere) che ristagnano a causa della presenza di muco disidratato.
Quali sono le cause del muco giallo nei bambini?
Come già detto la produzione di muco anche giallastro può essere del tutto normale, essendo una naturale difesa immunitaria dell’organismo.
In alcuni casi però si può manifestare a causa di:
- infezioni da virus,
- infezioni da batteri,
- infezioni da funghi,
- infiammazione nasale,
- allergie,
- ipertrofia delle tonsille e/o delle adenoidi.
L’eccessiva produzione di muco può anche essere fisiologica; alcuni bambini, infatti, per rispondere ai quotidiani tentativi di “aggressione” da parte di agenti patogeni esterni hanno bisogno di produrre quantità di muco maggiori della norma, soprattutto in caso di ridotta motilità delle ciglia vibratili protettive (come ad esempio per abbassamento della temperatura, sbalzi di temperatura, aumento dell’umidità).
Per questi bambini l’iperproduzione di muco è una condizione del tutto fisiologica e protettiva che seppur difficilmente accettabile dalle mamme non necessita di trattamento, ma va comunque controllata nel rischio di una sovrapposizione infettiva/infiammatoria.
Come trattare il muco giallo: rimedi naturali e non
In caso di iperproduzione di muco con colorito giallo e/o verdastro potrebbe essere molto utile affrontare tale situazione con rimedi naturali che non hanno nessun tipo di controindicazione e anzi donano sollievo e benessere immediato ai bambini e di conseguenza ai familiari.
Sono rimedi naturali:
- Lavaggi nasali,
- suffumigi o “fomenti” (con oli essenziali),
- alimentazione anti-raffreddamento.
Lavaggi nasali
Se eseguiti in maniera corretta rappresentano uno dei rimedi fondamentali per la prevenzione e il trattamento delle situazioni in cui il muco potrebbe rappresentare l’indice di un processo patologico potenziale o già in atto. Possono e anzi dovrebbero essere effettuati sin dalla più tenera età (soprattutto per la funzione preventiva).
Il lavaggio nasale può essere eseguito con le semplici fialette monouso del commercio o utilizzando dispositivi manuali (pompette nasali) o accessori degli apparecchi per aerosol (ad esempio il rinowash).
Per eliminare il catarro le soluzioni utilizzabili possono essere di diversi tipi a seconda del tipo di muco e delle indicazioni del Pediatra:
- soluzione fisiologica per i lavaggi nasali quotidiani,
- soluzione ipertonica semplice o tamponata per i lavaggi nasali in caso di sintomi di raffreddamento,
- soluzioni di acque termali,
- soluzione a base di acqua di mare purificata,
- soluzioni a base di acqua di mare purificata, con l’arricchimento in alcuni minerali (come ad esempio rame e manganese) che possono aiutare a combattere le infezioni e a rinforzare le difese immunitarie locali.
Mantenere il nasino libero aiuta l’attività delle cellule mucosa nasale ed evita l’accumulo di muco giallo.
Suffumigi o “fomenti” (con oli essenziali)
Altro rimedio oramai forse un po’ abbandonato è l’aggiunta di alcune gocce di olio essenziale di eucalipto in una ciotola di acqua bollente per far respirare i vapori con la testa coperta da un asciugamano; in tal modo il naso si libera, almeno temporaneamente.
L'olio essenziale di eucalipto svolge benefiche azioni grazie alle sue proprietà antisettiche e antibatteriche e alla sua azione decongestionante e rinfrescante.
Ovviamente questo rimedio può essere utilizzato solo con bambini già grandicelli, a partire dai 3-4 anni, quando sono quindi più complianti.
Alimentazione anti-raffreddamento
Nella lotta al “muco patologico” bisogna anche ricordare l’importanza della sana alimentazione. Frutta: per esempio limoni, arance, kiwi costituiscono un concentrato di sostanze salutari con azione preventiva e terapeutica grazie all’alto contenuto di vitamina C, ma anche ai molti sali minerali contenuti, ad esempio calcio, magnesio, fosforo e potassio, che hanno azione fortificante sul sistema immunitario.
In tal modo una spremuta d’arancia, ma anche un infuso con l’aggiunta di bucce di arance e limoni biologici, possono essere validi alleati nella lotta al muco in eccesso.
Rimedi farmacologici
Quando, dopo valutazione del Pediatra, se ne riscontri la necessità, si possono utilizzare rimedi farmacologici come ad esempio cortisonici o terapie antibiotiche mirate che spesso vengono somministrate tramite rinowash e/o aerosol o, in altri casi, per via orale.
È importante ricordare che i farmaci fluidificanti non sono consigliati in età pediatrica, a meno di specifica indicazione del medico specialista, questo perché i bambini hanno maggiore difficoltà all’espettorazione, ciò è tanto più vero quanto minore è l’età del bambino.
Ricordiamo comunque che l'utilizzo dei farmaci, soprattutto nei più piccoli, va sempre sostenuto dalla valutazione e dal parere del Pediatra. Bisogna assolutamente evitare il fai-da-te che potrebbe essere inutile o a volte avere effetti dannosi anche importanti.
Quando preoccuparsi per il muco giallo nei bambini
Sebbene abbiamo detto come il muco abbia funzione protettiva bisogna anche non sottovalutare che in alcuni casi può rappresentare un indice di malattie o problematiche infettivo/infiammatorie più importanti È quindi bene rivolgersi al pediatra se:
- il muco giallo è persistente nonostante la corretta igiene nasale,
- si presenta nei bambini piccoli, di età inferiore ai 2 anni,
- è particolarmente abbondante o sta aumentano in quantità,
- nei casi in cui si associ a sintomi quali:
- ridotto appetito,
- febbre,
- tosse insistente,
- vomito,
- nausea,
- difficoltà respiratorie,
- sibili respiratori.
In tutti questi casi è bene recarsi rapidamente dal proprio Pediatra.
Quanto dura il catarro nei bambini
Se il catarro è legato al raffreddore comune, invece, vale sempre il vecchio aforisma della Medicina: “Un raffreddore passa in una settimana se non curato, in sette giorni se curato”.
Nella maggior parte dei casi quindi ci si libera del catarro in circa 7-10 giorni con un evidente e lento miglioramento nel corso delle giornate. Nei casi però in cui il catarro sia sintomo di infezione più complessa con eventuale interessamento delle parti più basse e delicate delle vie respiratorie, oltre ad avere la necessità di una terapia specifica anche la durata del catarro potrà essere diversa.
La presenza di catarro nei bambini più piccoli può essere spia o inizio di una patologia anche particolarmente grave nei bambini, tanto più piccoli essi sono, anche per una fisiologica immaturità delle difese immunitarie.
Nei bambini fino a due anni di vita è perciò importante riferirsi comunque al proprio Pediatra, anche precocemente qualora se ne ravveda la necessità.
Come prevenire il catarro nei bambini
È noto che non esiste una cura preventiva assoluta per il catarro ma si possono attuare degli accorgimenti per limitare il ripresentarsi degli episodi annuali soprattutto all’arrivo dell’inverno.
Tra questi si possono ricordare:
- i lavaggi nasali: una corretta igiene nasale, come quella orale e delle altre mucose, aiuta a mantenere la mucosa idratata, pulita e attiva, e questo ne garantisce l’efficienza funzionale contro gli agenti patologici che potrebbero aggredirla;
- gli stili alimentari sani: tanta frutta, verdura, acqua; l’idratazione, anche delle mucose, è essenziale per la loro funzionalità; le vitamine e i sali minerali contenuti nelle frutta e nelle verdure favoriscono e mantengono attivo il sistema immunitario. La giusta varietà e variabilità della frutta e della verdura e il consumo degli alimenti stagionali garantisce un sano stile alimentare con tutti i benefici che ne derivano;
- garantire un buon introito di liquidi, per lo più acqua: lo sottolineiamo di nuovo, perché una buona idratazione è essenziale per una buona funzionalità del muco;
- mare e sole durante i mesi estivi: l’acqua salata scioglie ed elimina le secrezioni in eccesso, il sole con il suo insostituibile ed essenziale intervento nella produzione di vitamina D da parte della cute stimola e aiuta il sistema immunitario;
- lo sport e/o il gioco all’aria aperta: ricordiamo che non sono le temperature rigide a facilitare i malanni ma piuttosto gli sbalzi di temperatura, che causano una riduzione della motilità delle ciglia vibratili, meccanismo che costituisce la prima barriera di allontanamento dei patogeni;
- non coprire troppo i bambini: coprire personcine che sono perennemente in movimento significa aumentare il rischio che sudino, e quindi di nuovo favorire l’effetto deleterio degli sbalzi termici;
- mantenere gli ambienti areati e umidificati.