Baci ai bambini: il diritto dei figli ad essere baciati
Baciare i bambini, anche i figli più grandi, è la cristallizzazione di una prova d’amore. Scoprite nell'articolo perché è un atto estremamente importante.
Che cos’è un bacio? Un bacio è un atto materiale che soddisfa un bisogno emotivo non egoistico: le labbra incontrano la pelle dell’altro, il cuore comanda alla mente di portare il corpo ad una esternazione d’affetto, dolce ed empatica; mentre chi riceve il bacio si sente consolato, desiderato, avvolto, in una sola parola si sente amato. Baciare i bambini, anche i figli più grandi, è null’altro che questo: la cristallizzazione di una prova d’amore.
Hedvig Montgomery, psicologa e terapeuta familiare, autrice di “Sette passi per crescere figli indipendenti e felici”, rintraccia nel legame la prima impronta che i genitori imprimono nella vita dei figli: “Il prerequisito per avere una vita felice da adulti è sentirsi protetti durante l’infanzia” e la protezione si costruisce anche attraverso gli atti d’affetto (baci e abbracci ne sono l’emblema).
Baciare i bambini piccoli è istintivo
Di fatto il neonato e la mamma, ma anche il neonato e il papà, stanno in una relazione così materiale e prossima da essere portati al bacio, alla carezza e all’abbraccio per istinto: il bambino è completamente dipendente dalle cure dell’adulto e nella vicinanza a lui i genitori si muovono naturalmente alla tenerezza del contatto fisico. Tutto diventa più difficile intorno ai 24-36 mesi, quando il bambino sperimenta le sue più impegnative prove di autonomia e gli adulti incominciano a sentire tanto il peso della responsabilità educativa quanto quello della stanchezza che è endemica in una società veloce e pressante come quella in cui viviamo.
Il bambino che corre tra i tavoli del ristorante, che non sta fermo un attimo, che chiede di continuo spiegazioni, che è disobbediente può indurre il genitore a spazientirsi. I baci che davamo al neonato quando era irrequieto e i messaggini per placare i pianti da coliche non li abbiamo dimenticati! Semplicemente, quando il bambino cresce fino al punto di affermarsi e, qualche volta, di opporsi, noi genitori crediamo di avere a che fare con piccoli adulti e cadiamo nell’errore di non rintracciare il bisogno che sta dietro il capriccio o il comportamento (da noi identificato come) scorretto.
Il potere del bacio
Quante volte avete visto genitori spazientiti a causa dei comportamenti dei loro bambini, perché correvano ovunque tra i tavoli del ristorante o perché non volevano saperne di mangiare oppure di abbassare il volume del cellulare con cui mamma e papà avevano tentato (malamente e senza successo) di distrarli? Raramente i genitori pensano di ricorrere al bacio per placare il dolore, il disagio, la rabbia. Eppure l’educazione al bacio e-o all’abbraccio, se seminata nell’infanzia e coltivata nel tempo, è di aiuto, se non addirittura salvifica. Ti bacio per dirti che sono qui e puoi fidarti di me; ti bacio quando sei caduto dalla bici e il ginocchio sanguina, ma faccio altrettanto se sei nervoso o arrabbiato.
Una mamma che decide di baciare i bambini per rassicurarli fa esattamente come faceva quando quei figli erano piccoli piccoli, con la differenza che ora accompagna il bacio a parole semplici e confortanti: ti bacio e ti chiedo di fidarti di me. Educando i bambini ad accogliere il conforto fisico del bacio vi ritroverete a baciarli e abbracciarli anche quando saranno più grandi, per esempio quando a 10-11 anni saranno affranti per il tradimento dell’amichetto o per un voto deludente. Baciare i bambini, in queste circostanze, significherà sintetizzare in un gesto tutto il senso del nido, della cura e del faro in mezzo al mare in tempesta che ogni genitore è (e deve essere sempre) per suo figlio.
Quanti tipi di bacio conosce una mamma?
Una mamma, come del resto anche un papà, sperimenta molti baci, tra gli altri quello consolatorio, quello riparatore o quello di buon auspicio. Tutti i baci sono accomunati dal risultato: il bacio ricorda al bambino che può affidarsi alla mamma o al papà, che loro sono lì per lui, sempre. In questo senso il genitore che bacia non è un adulto giudicante e nemmeno impositivo, piuttosto è un educatore accogliente e attento.
Ragioniamo attraverso un esempio pratico: immaginiamo un bambino che si avvicina troppo alla strada correndo verso l’uscita del parco, se il genitore reagisce urlando e sgridando il bambino certamente lo spaventa e lo induce a chiudersi in sé stesso. Il bimbo intimorito perde la visione oggettiva della realtà e più che comprendere le ragioni della mamma ne subisce la paura. Viceversa il bambino potrà restare in contatto con la realtà e assorbire l’insegnamento dell’adulto se la mamma gli si avvicina, ovviamente tempestivamente, e baciandolo gli spiega: “Sono contenta che tu stia bene, correre verso la strada è pericoloso perché…“.
In una educazione pacata, ragionata, fondata sul controllo delle emozioni, il bacio ancorerà il bambino all’affetto della mamma, lo rassicurerà e gli fornirà la necessaria calma per osservare con lucidità ciò che gli si muove intorno. Come qualunque gesto affettivo, il bacio stimola una reazione chimica nel corpo del bambino che fa da argine al dolore e alla rabbia perché nel momento stesso in cui il piccolo si sente amato e considerato, in qualche misura, reagisce e si oppone ai sentimenti negativi. Baciare i bambini li salva dalla deriva del pianto, dello stress e del malcontento. In quest’ottica il bacio rafforza anche l’autostima del bambino che, in quanto soggetto di amore si sente importante, valido, ricco.
Quando il bambino non vuole essere baciato
I bambini educati all’abbraccio o al bacio difficilmente lo rifiutano, crescendo potranno non apprezzare più bacini sulle labbra o potranno avere dei momenti di ritrosia verso l’affettuosità esplicita. Vanno sempre rispettati!
I preadolescenti possono diventare riluttanti ai baci fuori scuola o alle coccole in pubblico, ciò dipende dal loro stesso slancio verso l’autonomia e dal loro bisogno di emancipazione dall’adulto. Non forzate mai il bacio, la carezza o l’abbraccio e identificate le circostanze in cui il ragazzino o la ragazzina sono più propensi a lasciarsi coccolare.
Intorno a questa età i giovani incominciano anche a sessualizzare alcuni atteggiamenti, tra questi pure il bacio, e ciò li porta ad identificare quello sulla bocca come un bacio passionale, non imponete la vostra visione, assecondate il bambino e baciatelo sulla guancia e sulla fronte con il medesimo affetto e trasporto di sempre. Allo stesso modo e per le stesse ragioni, è probabile che questi preadolescenti vorranno chiudere la porta del bagno e pretenderanno che la chiudano anche gli altri membri della casa; reclameranno lo spazio della loro stanza; l’intimità delle loro telefonate, eccetera.
Baciare i bambini: i baci non si pretendono
È importante che i bambini piccoli non vengano mai forzati a baciare nessuno, neanche i nonni o gli zii. Il bacio e l’atto di essere baciati coinvolgono, così come l’abbraccio, la disposizione del corpo che al bambino va sempre lasciata come liberalità.