Carnevale dei Bambini: 6 cose da sapere per mamma e papà
Il Carnevale dei Bambini vuole il coinvolgimento dei piccoli, il rispetto di desideri e paure, la sicurezza nei costumi e l'attenzione alla sensibilità altrui.
Il Carnevale dei bambini è molto diverso da quello degli adulti, noi ne cogliamo il colore, l’aspetto gioioso, persino l’ironia, mentre i bambini piccoli nel vivere il Carnevale passano attraverso un’esperienza significativa di crescita: mettono in scena le loro fantasie pubblicamente, le mescolano con la realtà, le confondono al vissuto e ne misurano persino i limiti. A Carnevale la fata e il supereroe non sono più un’immaginazione solitaria, diventano un’esperienza vissuta collettivamente e partecipata dagli adulti.
- Il Carnevale dei bambini come esperienza di crescita
- N° 1 – È il bambino a decidere come vivere il suo Carnevale
- N° 2 – I bambini meritano rispetto
- N° 3 – Mamma e papà hanno il compito di accogliere le paure del bambino favorendone il superamento
- N° 4 – La sicurezza prima di tutto
- N° 5 – Carnevale è un’eccezione
- N° 6 – La sicurezza oggi si misura anche con la pandemia, le maschere di Carnevale non sostituiscono le mascherine
Il Carnevale dei bambini come esperienza di crescita
Tra i 4 e i 6 anni il bimbo fa esperienze diverse di fantasia e impara, pian piano a distinguere tra immaginario e reale. Se tra i 4 e i 5 anni il confine tra fantasia e realtà è labile, tra i 5 e o 6 incomincia a diventare più netto.
La bambina che si veste da fatina scopre che, malgrado l’impersonificazione e il vestito tanto simile ad una fata, ha tra le mani una finta bacchetta magica e, allora, impara a gestire e razionalizzare la sua fantasia procedendo sulla strada della distinzione tra fantastico e reale. In quest’ottica il Carnevale dei bambini è un’importante momento di crescita. Perché sia funzionale allo sviluppo dei piccoli è d’importanza che il bimbo si identifichi nel ruolo che veste.
È il bambino a dover scegliere chi o cosa vuole impersonificare a Carnevale e non spetta ai genitore costruirgli un costume piuttosto che un altro. Il coinvolgimento del bambino è prezioso.
N° 1 – È il bambino a decidere come vivere il suo Carnevale
È dunque chiaro il perché un Carnevale educativo e motivante pretenda il coinvolgimento diretto dei piccoli protagonisti. Ai bimbi spetta la scelta, qualunque essa sia: quella del costume, quella del trucco, quella della maschera e persino quella relativa al fare o meno le foto, a quale festa partecipare e per quanto tempo prendere parte a un evento o a un gioco.
Nell’incontro con le luci e i colori di questo rito i bambini reagiscono in modo soggettivo, mamma e papà devono cogliere le sfumature delle emozioni dei figli e averne cura.
N° 2 – I bambini meritano rispetto
Intorno ai 5-6 anni i bambini imparano a riconoscere il confine tra realtà e fantasia, alcune cose del Carnevale possono stimolare in loro dubbi, altre possono determinare nuove consapevolezze e qualcosa può persino deluderli. Mentre nei bimbi più piccoli le maschere, i suoni, i colori e l’agitazione confusa della festa possono anche generare paure.
Qualunque sia la reazione del bambino allo stimolo che riceve dal Carnevale, è importante che il piccolo non si senta sminuito dall’adulto.
N° 3 – Mamma e papà hanno il compito di accogliere le paure del bambino favorendone il superamento
Se una maschera fa paura vuol dire che stimola negativamente l’area emozionale del bambino: evoca ricordi negativi oppure ingenera sconcerto o determina un’ansia incontrollabile. Quando la paura si traduce in pianto o in una reazione di opposizione o in un blocco, il bambino non va in nessun modo sminuito e nemmeno penalizzato.
Frasi come: “Non fare il fifone; Gli altri si divertono mentre tu hai paura; Adesso tutti giocano col pagliaccio e tu resti da solo”, non sono di aiuto al bambino, al contrario lo spingono ancora più vicino alla sua paura e al suo dolore creando un maggiore senso di solitudine e isolamento. È importante, al contrario, che il bimbo si senta compreso: “Qualche volta anche a me le maschere fanno paura, poi penso che sono finte. Vuoi vedere che dietro c’è un signore simpatico?”. Chiedere alla persona mascherata di mostrare il volto è il modo migliore per aiutare il bambino a ridimensionare la paura.
Non forzare il piccolo ad avvicinarsi a una maschera spaventosa è, invece, la più importante dimostrazione di rispetto delle emozioni.
Il Carnevale dei Bambini: superare le paure attraverso il disegno
I bambini che hanno paura delle maschere possono essere sostenuti attraverso l’esperienza supportiva del disegno: raccontiamo le maschere di carnevale stampandole e colorandole insieme ai bambini e, mentre il bambino colora, raccontiamogli la storia del Carnevale attraverso le maschere più tradizionali.
Arlecchino è un birbante pasticcione che si caccia spesso nei guai, ha sempre fame e perciò saltella ovunque alla ricerca di qualcosa da mangiare; non sa stare fermo nemmeno per un attimo, si muove saltellando, fa piroette, inchini e capriole, tante volte inciampa e cade.
Pulcinella è un burlone furbo e divertente che cerca in ogni modo di affrontare tutti i suoi problemi con il sorriso sulle labbra.
Capitan Spaventa fa ridere tutti, lui si sente un soldato valoroso, ma è un fifone e le avventure che prova a vivere finiscono sempre male, spesso a suon di botte.
Provate a trovare nelle maschere della tradizione dei punti di contatto col bambino, qualcosa della maschera che assomigli alla vostra vita, al nonno, al maestro, al cugino, al bimbo stesso. Questo processo di paragone e identificazione renderà l’idea del Carnevale più apprezzabile e meno lontano dal bambino stesso.
N° 4 – La sicurezza prima di tutto
Anche a Carnevale la sicurezza dei bambini merita centralità e va tutelata sotto più aspetti:
- Scegliete vestiti sicuri, a marchio CE, ignifughi, atossici e con certificazione di qualità;
- Evitate lacci intorno al collo;
- Evitate cerchi, vestiti troppo lunghi, ornamenti piccoli e non saldamente ancorati al vestito (come perline che possono staccarsi);
- Considerate la sicurezza degli accessori (per esempio le spade);
- Parrucche e cappelli devono essere a misura e non devono cadere sugli occhi del bambino impedendone la vista;
- Le maschere devono avere adeguati fori per bocca, naso e occhi e non devono essere strette, non devono avere parti dure, appuntite o taglienti, soprattutto intorno al contorno occhi;
- I copri-scarpe devono essere antiscivolo;
- Preferite stelle filanti e coriandoli evitando schiume e spray;
- Usate solo trucchi atossici.
N° 5 – Carnevale è un’eccezione
Carnevale è una festa, nella sua sregolatezza, segue comunque delle regole: se facciamo uno scherzo questo non deve ledere né l’incolumità né la sensibilità altrui; anche nella scelta dei travestimenti dobbiamo rispettare culture e sensibilità diverse dalle nostre; l’eccezione alimentare vale solo per il giorno dei festeggiamenti; la festa è limitata nel tempo perciò non possiamo certamente andare a scuola o al parco vestiti da Spider Man dopo Carnevale.
Il rispetto dei tempi, anche di quelli che consumano la festa è estremamente importante, disegna i confini di ciò che la società ci offre e ci permette ed è un esperimento di condivisione sociale delle esperienze.
N° 6 – La sicurezza oggi si misura anche con la pandemia, le maschere di Carnevale non sostituiscono le mascherine
Sebbene sia giusto dare ai bambini libertà di vestirsi e vivere il Carnevale con spensieratezza, ricordate che laddove è previsto l’uso della mascherina come dispositivo di prevenzione le maschere di Carnavale non sono equivalenti né possono considerarsi sostitutive.