Togliere il pannolino col metodo Montessori
Togliere il pannolino col metodo Montessori è una filosofia educativa: no a ricompense, punizioni o umiliazioni, contano l'ambiente, l'autonomia e va favorito il processo imitativo.
Il metodo Montessori non studia un decalogo specifico per lo spannolinamento. I consigli ai genitori che Alimentazione Bambini offre in questo articolo, “Togliere il pannolino col metodo Montessori”, sono ispirati, più in generale, all’educazione montessoriana e hanno a che fare con le autonomie, l’ambiente e i processi imitativi: tre aspetti della vita del bambino capaci di influenzarne positivamente la crescita.
- Addio al pannolino: osservare il bambino per capire se è pronto
- Togliere il pannolino col metodo Montessori: fase preparatoria
- Il bambino ha bisogno di uno spazio tutto suo all’interno del bagno
- Come aiutare il bambino a raggiungere l’autonomia di vestirsi e svestirsi da solo
- Il vasino è veramente necessario? È uno step ulteriore rispetto al WC?
- Togliere il pannolino col metodo Montessori: l’orologio della pipì
- Il metodo Montessori non lascia spazio all’approccio punitivo, in nessun caso
- Lasciare il pannolino: il bambino è il protagonista
Il passaggio dal pannolino al WC, in un’ottica montessoriana, può essere facilitato da: una buona autonomia; da un ambiente favorevole; da processi imitativi, partendo sempre dall’osservazione del bambino.
Addio al pannolino: osservare il bambino per capire se è pronto
Il metodo montessoriano parte sempre dall’osservazione del bambino e dall’assunto che il compito dei genitori è quello di educare all’autonomia. Pertanto quando un bambino è pronto a sfruttare un acquisito livello di consapevolezza fisica e mentale questo stesso deve essere stimolato. Per esempio, se il bambino appare pronto a lasciare il pannolino, la sua autonomia va promossa e il percorso dello spannolinamento non va ritardato.
I segnali spia della raggiunta maturità degli sfinteri (controllo degli sfinteri), per come possono essere osservati dai genitori, sono stati già oggetto della nostra attenzione in un altro articolo: “Come togliere il pannolino, consigli da mamma“.
Qui possiamo sintetizzare i nostri consigli in due momenti chiave del progresso del bambino (volendo dare una indicazione di età siamo intorno ai 24-30 mesi, ricordando sempre che la soggettività dei bambini fa di ciascuno di loro un universo unico):
- il trattenere la pipì per un tempo prolungato e, di fatto la mamma constata che il pannolino resta asciutto per 2 ore o più;
- la maturità della parte bassa del tronco manifestata nella motricità comune e quotidiana, di fatto il tronco dimostra di essere sufficientemente maturo quando il bambino manifesta la capacità di salire le scale alternando i piedini.
Togliere il pannolino col metodo Montessori: fase preparatoria
Rispetto ad altri metodi educativi, quello montessioriano tiene in particolare considerazione l’ambiente e la sua influenza sul percorso di sviluppo dei cuccioli d’uomo: il contesto in cui il bambino è calato ha un ruolo essenziale nella vita del piccolo. Gli stimoli esterni influenzano la relazione del bambino col mondo e con chi lo abita accanto a lui.
Tutti gli esperti in educazione infantile riconoscono oggi questa relazione tra bambino e ambiente.
Ambiente e relazioni inter-soggettive, a loro volta, influenzano il livello di fiducia che il bambino sviluppa sia in termini di autostima che di affidamento agli adulti e serenità emotiva. I cosiddetti neuroni a specchio, infine, spiegano un processo neuro-psicologico: i bambini apprendono per imitazione, pertanto è essenziale che il mondo che si muove intorno a loro gli consenta di osservare come si fa e di imitare, ovvero di riproporre i comportamenti a propria volta e a proprio modo.
Tutto questo per chiarire alle mamme quanto sia importante preparare l’ambiente fisico ed emotivo in cui si intende calare il processo di addio al pannolino. Nello specifico, togliere il pannolino con dedizione montessoriana pretende il passaggio attraverso una fase preparatoria. In favore del figlio, questo momento è finalizzato a:
- identificare il bagno come luogo dell’igiene;
- comprendere attraverso l’osservazione (che poi diventerà imitazione) quali sono le abitudini igieniche dei grandi;
- raggiungere una sufficiente autonomia nel vestirsi e svestirsi.
Una volta constatato che il bambino è pronto, consentitegli di accompagnarvi in bagno. La psicologia ci insegna che i bambini evolvono assumendo gli adulti di riferimento a loro modello, pertanto non c’è spazio per nessun imbarazzo se dobbiamo insegnare al bambino ad assumere un comportamento igienico adulto.
Togliere il pannolino significa metabolizzare e acquisire un comportamento diametralmente diverso da quello che il piccolo ha tenuto sino a poco prima, quando faceva cacca e pipì nel pannolino senza controllo sfinterico, ovunque e in qualunque momento.
Il bambino ha bisogno di uno spazio tutto suo all’interno del bagno
Il riduttore da WC pretende un supplemento sulla tazza del water, ovvero un elemento da aggiungere ogni volta che il bambino voglia usare il gabinetto e da togliere, invece, ogni volta che lo stesso serve a mamma e papà; pretende, inoltre, uno sgabello che consenta al bambino l’accesso autonomo al WC.
Queste due considerazioni bastano a constatare come il vasino si collochi meglio in un ambiente montessoriano perché rappresenta, tutto sommato, un materiale a misura di cucciolo d’uomo.
Quali caratteristiche deve avere il vasino e a cosa fare attenzione nella scelta
Il vasetto va collocato in bagno in modo che il bambino lo associ, intendendolo come il suo strumento, all’espletamento delle funzioni fisiologiche. Così, nella stanza da bagno, ovvero nello stesso luogo dove mamma e papà fanno cacca e pipì, il piccolo potrà mettere in atto i suoi processi imitativi.
Non è un giocattolo e ne va scelto in modo che appaia oggettivamente finalizzato al suo uso, quindi non è necessario un vasino musicale o luminoso. Per fare cacca e pipì non c’è fretta, la seduta deve essere comoda e intorno ad essa la mamma è chiamata ad apprestare un ambiente accogliente.
I momenti sul vasino possono essere lunghi, il consiglio è quello di mettere a disposizione dei bambini un tappetino su cui poggiare i piedi, qualche libricino colorato, qualche matita o pastelli a cera e fogli o album da colorare. Ovviamente il bambino deve avere a disposizione anche carta igienica per pulirsi, se ha osservato mamma e papà saprà farlo!
Come aiutare il bambino a raggiungere l’autonomia di vestirsi e svestirsi da solo
Quando il bambino è pronto a togliere il pannolino dal punto di vista del controllo degli sfinteri, affinché il passaggio al vasino sia efficace e soddisfacente per il piccolo, deve fare i conti anche con un’altra abilità: svestirsi e rivestirsi da solo.
Lo sviluppo di questa competenza andrebbe preparato nel tempo, di fatto non appena il bimbo sta bene in piedi e in equilibrio, è consigliabile e opportuno cambiarlo in posizione eretta. Questa modalità di cambio del pannolino si inserisce perfettamente nella acquisizione montessoriana delle consapevolezze: il bambino osserva come si abbassano e si alzano i vestiti, in qualche modo incomincia a separarsi più consapevolmente dalle feci e la mamma può coinvolgerlo attivamente nel cambio.
Cambiare il bambino in piedi equivale a fargli comprendere con delicatezza che qualcosa sta per variare nella gestione della cacca e della pipì e, in sintonia con l’importanza dell’ambiente, è corretto che questa operazione avvenga sempre in bagno.
Un bambino consapevole, sufficientemente pronto e autonomo non ha bisogno di pannolini mutandina per mettersi alla prova, oltretutto, che si parli o meno di togliere il pannolino col metodo Montessori, queste vie di mezzo possono essere estremamente fuorvianti nel percorso di transito verso il WC.
Il vasino è veramente necessario? È uno step ulteriore rispetto al WC?
Questa domanda merita un paragrafo a parte. In fatto di spannolinamento, il vasetto è il fine che giustifica i mezzi, questo, almeno, è il mio modesto punto di vista. Certamente ad un certo punto del percorso bisognerà favorire la transizione del bambino sul water dei grandi, ma questo processo potrebbe essere del tutto fisiologico. Per quanto il vaso e l’area bambino occupino uno spazio in bagno, l’ingombro vale il beneficio che il bimbo ne trae.
Il pensiero montessoriano chiede alle mamme di mettere nella disposizione del figlio i migliori strumenti per crescere in modo naturale, a mio parere e per le esperienze personali e professionali che ho raccolto, il vasino è uno di questi strumenti.
Togliere il pannolino col metodo Montessori: l’orologio della pipì
Per dire addio al pannolino, come per ogni importante transizione verso un comportamento da grande, il bambino ha bisogno di nutrire fiducia, in se stesso e in chi lo guida, e di stabilire nuove routine.
Una volta basato l’approccio al vasino, ovvero una volta creato lo spazio del bambino e strutturata una prima autonomia, è importante stabilire una routine della pipì e della cacca. Il mantra è “Niente fretta!” Il bambino, soprattutto all’inizio, potrà avere difficoltà a trattenere la cacca e la pipì, mamme abbiate pazienza!
Se il vostro vuole essere un approccio montessoriano, sforzatevi di non cadere nella logica premi –punizioni. Dall’angolo visuale della pedagogia montessoriana, al bambino non serve nessun rinforzo esterno supplementare, se bene inserito nel processo che sta vivendo la sua massima gratificazione coinciderà col raggiungimento del risultato.
È importante, invece accompagnare il bambino in bagno.
Il genitore che ha osservato suo figlio può disegnare uno scema dei tempi del bambino, quindi si può immaginare un orologio fisiologico del piccolo e in base ad esso favorire il buon esito dello spannolinamento accompagnandolo in bagno.
Si può usare il processo imitativo chiedendo al bambino non di andare in bagno perchè sia lui a sedersi sul vasino, ma di andare in bagno per accompagnare l’adulto. In queste circostanze mamma e papà possono verbalizzare i loro gesti enfatizzandoli, facilmente il bimbo li imiterà, usando a sua volta, il proprio vasetto.
Il metodo Montessori non lascia spazio all’approccio punitivo, in nessun caso
Togliere il pannolino col metodo Montessori vuol dire scegliere un approccio paziente, uno stile dolce di accompagnamento alla nuova autonomia. Questo vuol dire:
- mai mortificare il bambino e mai rivolgersi a lui con frasi denigratorie o negative, per esempio: “I bambini bravi fanno la pipì nel posto giusto“, che equivale a riconoscere in lui un bambino cattivo e che sbaglia;
- mai mostrare disgusto per i suoi bisogni fisiologici;
- mai cercare di estorcere l’espletamento del bisogno fisiologico con ricatti o con la promessa di ricompense.
Lasciare il pannolino: il bambino è il protagonista
Se si intende assumere un’impostazione montessoriana anche nel percorso dal pannolino al water, il verbo togliere è meno calzante del verbo lasciare: per Maria Montessori è il bambino il protagonista del percorso educativo, le autonomie non sono una filosofia, ma una pratica!
È per questo che è il bambino stesso a lasciare il pannolino, con i suoi tempi ma con l’aiuto dell’adulto: mamma e papà possono istruire le premesse, preparare l’ambiente e favorire il processo imitativo, ma è il bambino che si lascia alle spalle il pannolino!