Disturbi del comportamento alimentare: non c’è solo l’anoressia
Sempre più frequente tra gli adolescenti, la bigoressia spinge a sottoporsi ad allenamenti estenuanti e a seguire diete iperproteiche per ottenere un corpo sempre più muscoloso.
L’adolescenza è quel periodo della vita, tra gli undici e i diciotto anni circa, che rappresenta la transizione tra il periodo infantile e la vita adulta. In esso avvengono tutta una serie di trasformazioni, oserei dire di rivoluzioni, sia dal punto di vista fisico che psicologico, in cui è fondamentale l’aspetto fisico nella relazione con il mondo esterno ed i coetanei.
Il corpo diventa dunque quasi un foglio sul quale l’adolescente scrive il proprio disagio e trasmette al mondo intero il proprio dolore. Ed è in questo particolare momento della vita, nel quale da un lato si vorrebbe essere ancora piccoli e protetti da mamma e papà e dall’altro si fa imperioso il desiderio di indipendenza, che frequentemente insorgono i disturbi del comportamento alimentare.
Non è infatti infrequente la diagnosi di anoressia nelle giovani adolescenti, ma oggigiorno purtroppo anche nei giovani maschi, o di altri disturbi ben definiti dal punto di vista clinico, quali la bulimia nervosa o il “Binge eating disorder”, detto anche disturbo da alimentazione incontrollata. Ma accanto a questi disturbi ben conosciuti e ben definiti dal punto di vista clinico, negli ultimi anni sono comparsi dei disturbi quali la bigoressia e l’ortoressia che hanno come denominatore comune una esasperazione della giusta filosofia di vita che dà importanza al mangiare sano e al mantenimento di una buona forma fisica.
Siamo tutti concordi sull’importanza di mantenere il nostro corpo attivo e in forma ma in alcuni adolescenti, frequentemente maschi, questo concetto viene esasperato e diventa un’ossessione che porta a non essere mai soddisfatti dei risultati ottenuti e sfocia in una psicopatologia chiamata bigoressia.
La bigoressia o muscle dysmorphia (dismorfofobia muscolare) è un disturbo molto frequente negli adolescenti maschi. Il suo nome deriva dall’inglese big (grande) e dal greco orexia (fame) cioè fame di grandezza, ovvero di possedere un corpo possente e muscoloso. Il termine è stato coniato nel 1997 da Harrison Pope, uno psichiatra, che la definì anche anoressia inversa infatti mentre il malato di anoressia rifiuta il cibo per raggiungere uno sempre maggiore magrezza fino a raggiungere una magrezza patologica, che però non riconosce, il bigoressico al contrario cerca con ogni mezzo, lecito e non, di ottenere un corpo sempre più muscoloso, ma nonostante i buoni risultati raggiunti si vede sempre gracile e vive nel timore ossessivo di poter perdere i propri muscoli.
Pope, che per primo definì il fenomeno, vi giunse dall’osservazione di due giocattoli da sempre amati dai bambini: Barbie e Big Jim. Scoprì infatti che come nel corso degli anni la Barbie era diventata sempre più magra fino a quella odierna con gambe e vita sottilissime, mentre Big Jim, che quando nacque nel 1964 era simile ad un uomo medio, nel corso degli anni è diventato più alto e con un aspetto muscoloso molto simile a quello di un body builder .
La ricerca di un corpo sempre più muscoloso porta questi ragazzi a sottoporsi ad allenamenti continui ed estenuanti e a seguire diete iperproteiche con l’ausilio di integratori, e nei casi più estremi all’uso e all’abuso di sostanze anabolizzanti, Gh, testosterone e altro, nell’intento di aumentare il volume muscolare.
Anche la bigoressia, come gli altri disturbi del comportamento alimentare, ha conseguenze sulla vita sociale e lavorativa, poiché questi ragazzi spesso sacrificano le attività ricreative e di incontro con i coetanei per potersi dedicare all’attività fisica, e inoltre evitano pranzi o cene nei ristoranti per non trasgredire le prescrizioni, frequentemente in realtà auto-prescrizioni, dietetiche.
Alle complicanze sociali si associano anche complicanze mediche, legate innanzitutto alla pratica di allenamenti estenuanti e prolungati che possono portare ad una condizione di stress da affaticamento fisico con astenia, faticabilità e alterazioni del ritmo cardiaco anche a riposo, e inoltre indolenzimento muscolare cronico, tendiniti, patologie delle articolazioni e del sistema immunitario.
Le complicanze derivano anche dal seguire diete squilibrate in nutrienti con un eccessivo introito di proteine (non è raro che facciano colazione con un enorme numero di uova) che possono portare a complicanze epatiche e renali, fino anche all’insorgenza di una vera insufficienza renale.
Sono inoltre possibili alterazioni ormonali e complicanze endocrinologiche, derivate dall’abuso di assunzione di Gh, mentre negli uomini che assumono steroidi si possono manifestare acne, alopecia, patologie cutanee e corneali, ginecomastia, ipogonadismo, alterazioni della funzionalità prostatica ed anche arresto della crescita se si è in età evolutiva.
Dal punto di vista psichiatrico la bigoressia può essere assimilata ad un disturbo ossessivo-compulsivo e questi ragazzi hanno spesso alterazioni del tono dell’umore con frequente depressione e abuso di sostanze.
La bigoressia colpisce sopratutto i ragazzi che praticano il body-building, ma questo non vuole assolutamente dire che tutti i bodybuilder sono bigoressici, perché per essere patologici bisogna che vi siano:
- una dipendenza assoluta dall’esercizio fisico con estenuanti e lunghi allenamenti
- un ossessivo controllo del proprio corpo e della propria muscolatura
- un uso e abuso di integratori proteici, anabolizzanti e sostanze ergogene anche illecite
- una dieta rigida e selettiva di tipo iperproteico, a basso contenuto di grassi
- una costante e profonda insoddisfazione per il proprio corpo, mai ritenuto abbastanza muscoloso.