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Stili di vita

Bambini e tv: guardarne troppa fa ingrassare, ecco 10 consigli

I bambini italiani guardano mediamente 2 ore di TV al giorno: il rischio di ingrassare e di sviluppare cattive abitudini alimentari.

Pubblicato il 25.09.2013 e aggiornato il 26.09.2013 Scrivi alla redazione

Si chiama “brand loyalty” (letteralmente “fedeltà alla marca”) il fascino che i bambini sentono, o meglio ancora subiscono, nei confronti dei prodotti pubblicizzati e nei quali vengono usati strategicamente i loro eroi o personaggi preferiti. Se ad essere pubblicizzati fossero i cibi salutari, questa forza attrattiva che i bambini e i ragazzi avvertono guardando la pubblicità in televisione porterebbe solo vantaggi. Purtroppo la maggior parte delle reclame televisive riguardano il poco salutare “junk food”, altro termine inglese per indicare quello che noi in Italia chiamiamo “cibo spazzatura”.

Ma quanto è forte questa attrazione che nasce seduti davanti la TV?

Secondo la Società italiana di pediatria, i bambini italiani guardano mediamente 2 ore di TV al giorno e sono esposti a ben 25.000 spot all’anno. Il potere di influenza che la pubblicità ha sul comportamento alimentare dei bambini è quindi molto forte. È stato dimostrato che bastano 30 secondi per influenzare le preferenze alimentari di un soggetto e questo effetto è raddoppiato quando lo stesso spot è mostrato 2 volte nello stesso intervallo (cosa che accade molto spesso). Di conseguenza, i bambini che guardano più televisione sono più esposti al rischio di sviluppare cattive abitudini alimentari, perché sono più propensi a chiedere i prodotti reclamizzati, invece di frutta e verdura, che sono raramente protagoniste di spot pubblicitari. Ovviamente i bambini non sanno di essere “sedotti” dalla pubblicità. Fino a 5 anni il bambino non sa neppure distinguere il programma dalla pubblicità. Solo fra gli 11 e i 14 anni i ragazzi prendono consapevolezza delle tecniche persuasive degli spot, ma a questa età è praticamente impossibile restare indifferenti di fronte a uno spot basato sui bisogni di appartenenza e di emulazione tipici della adolescenza.

Un altro studio americano ha dimostrato, purtroppo, come i più vulnerabili al martellamento delle pubblicità alimentari sono i ragazzi obesi, i quali davanti a immagini o semplicemente ai loghi di junk food attivano le aree cerebrali della “ricompensa”. Lo stare seduti davanti al televisore acceso, quindi, attiva meccanismi complessi e intricati. che portano a scegliere cibo assolutamente ipercalorico.

Come difendersi da tutto questo? Con un semplice gesto: spegnere la TV.

Con l’estate sarebbe davvero un peccato passare il tempo in casa a guardare la TV. È più salutare spegnere la televisione e portare i bambini a fare una passeggiata, una gita al mare o una biciclettata.

Ecco alcune raccomandazioni importanti per un uso corretto della TV e per permettere ai bambini di passare il tempo facendo altre attività e non seguire “consigli d’acquisto” che poco si preoccupano del loro benessere:

  1. limitare le ore di televisione per i bambini a massimo due al giorno
  2. non permettere l’uso della TV a bambini di età inferiore ai 4 anni
  3. non concedere il televisore nella stanza da letto dei bambini
  4. spegnere la TV durante i pasti e durante lo studio
  5. essere a conoscenza dei contenuti dei programmi guardati dai figli
  6. guardare e commentare con i figli i programmi preferiti
  7. levare l’audio durante gli spot pubblicitari
  8. discutere con i figli del significato e degli scopi degli spot pubblicitari
  9. diventare dei modelli positivi riducendo i genitori stessi le ore di televisione
  10. stimolare i figli ad un lettura critica e non passiva di tutti i messaggi televisivi.

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra