Il fumo di sigaretta nei ragazzi: epidemiologia, fattori di rischio e atteggiamento genitoriale
Giovani e tabagismo, sigarette tradizionali e sigarette elettroniche: sintomi e danni da fumo negli adolescenti
Il fumo di sigaretta attivo, passivo o “di terza mano” è dannoso per la salute a partire dalla vita intrauterina. Nonostante ciò, una persona su cinque ancora fuma e il fumo di sigaretta nei ragazzi è un fenomeno che resta preoccupante.
- Percentuale di fumatori Under 14, i dati
- Fumo di sigaretta nelle ragazze e nei ragazzi: differenze di genere
- Svapo e sigaretta elettronica, uso tra i giovanissimi
- Sigaretta elettronica e studenti adolescenti: i dati
- Come e quando si inizia a fumare
- Sintomi da dipendenza da nicotina
- Monitoraggio genitoriale per proteggere la salute dei giovani dai rischi da fumo di sigaretta
- Come aiutare i figli a smettere di fumare, consigli pratici per i genitori
Percentuale di fumatori Under 14, i dati
Con riguardo ai fumatori adulti, negli ultimi 15 anni se ne è osservata una diminuzione nei paesi industrializzati. Per esempio rispetto al numero delle donne fumatrici che in gravidanza sospendono il fumo, si è pure rilevato un positivo aumento dal 63% al 74%, che arriva all’89% nel caso di scolarizzazione superiore.
Ciò non toglie che ancora 1 bambino su 2 nel secondo anno di vita è quotidianamente esposto a fumo passivo; circa 1 neonato su 5 ha una madre fumatrice (il rischio raddoppia nel caso di madri single) e nel 12% dei casi a fumare è anche il papà.
I dati più recenti sul fumo di sigaretta nei ragazzi (adolescenti e ai preadolescenti) provengono dalla rilevazione HBSC-Italia del 2018.
Hbsc-Italia, GYTS e ESPAD-Italia conducono ricerche e indagini scientificamente orientate sul consumo di alcol e fumo in adolescenza e preadolescenza. I relativi risultati vengono prodotti ogni 4 anni, pertanto gli ultimi anni di riferimento sono quelli 2014 -2018 e sono in lavorazione quelli relativi al 2022.
Allo stato dei dati 2018, si attesta che la percentuale di ragazzi che ha fumato almeno una sigaretta nella vita è in leggera diminuzione rispetto al 2014. Inoltre circa uno studente su 5 di età compresa tra i 13 e i 15 anni ha fumato almeno una sigaretta nei 30 giorni che hanno preceduto le interviste suddette. Sebbene i dati 2018 sono in calo rispetto alle risultanze del 2014, questo lieve regresso non basta a fermare il fenomeno preoccupante del consumo di sigarette in giovane età.
Fumo di sigaretta nelle ragazze e nei ragazzi: differenze di genere
Stando alle ultime rilevazioni, all’età di 15 anni i ragazzi che dichiarano di aver fumato sigarette almeno un giorno negli ultimi 30 giorni sono il 24,8% del campione, mentre la percentuale di ragazze sale al 31,9%.
Nel nostro paese il tabagismo si insinua più tra le ragazze che non tra i ragazzi. I dati, però, si invertono quando si consideri l'uso della sigaretta elettronica.
Svapo e sigaretta elettronica, uso tra i giovanissimi
Cosa si intende per svapo e qual è la funzione che la sigaretta elettronica dovrebbe assolvere? Porsi questa domanda di partenza non è affatto scontato se si considera che troppe persone facilmente incorrono in errore credendo innocue o a basso rischio le sigarette elettroniche. Ci basti sapere che, per citare solo un aspetto del problema, lo svapo non libera l’adolescente dalla frustrazione dell’appartenenza al gruppo a tutti i costi, anche a danno dello sviluppo autonomo della propria personalità, di una più fine resilienza e di una più salda autostima.
La sigaretta elettronica riscalda un liquido e lo aerosolizza, ovvero lo nebulizza, di qui la definizione di vapore e svapo, la sostanza viene inalata alla stessa stregua del fumo che risulta dalla combustione delle sigarette tradizionali.
Per definizione la sigaretta elettronica dovrebbe ridurre il consumo di tabacco e nicotina negli adulti fungendo, quindi, da transizione verso una riduzione-cessazione del vizio. Il rischio dell’uso di sigarette elettroniche da parte degli adolescenti è che divenga una moda pervasiva.
Sigaretta elettronica e studenti adolescenti: i dati
Facendo ancora riferimento ai dati 2018 Hbsc-Italia, GYTS e ESPAD-Italia, l’uso della sigaretta elettronica tra gli adolescenti risulta in sensibile aumento: sono raddoppiati gli studenti che la fumano. Se nel 2014 la percentuale di fumatori di sigaretta elettronica si attestava all’8,4% del campione di adolescenti e preadolescenti, nel 2018 questa percentuale è, invece, pari al 17,5% con una prevalenza di consumatori maschi sulle femmine.
I ragazzi usano le sigarette elettroniche più delle ragazze.
Come e quando si inizia a fumare
Le motivazioni che avvicinano i nostri ragazzi alle sigarette, fino a farli cadere nella trappola del tabagismo, sono multifattoriali, ovvero non imputabili a una sola causa (per esempio il cattivo esempio dell’amico che già fuma) ma a una pluralità di fattori socio-culturali e socio-relazionali.
Di fatto, qui si intrecciano salute fisica e pedagogia, pertanto ai giovani e ai genitori vanno date risposte multidimensionali, proviamo a farlo qui di seguito.
Intanto un’alta percentuale dei ragazzi fumatori è perfettamente consapevole dei danni causati dal fumo, si stima che circa 4 ragazzi su 10 vorrebbero già smettere e non riescono. Pertanto i divieti di vendita ai minori così come le campagne informative o le foto terrificanti sui pacchetti relative agli effetti di questa pratica sembrano non dissuadere o comunque non funzionare. Da ciò si deriva che altri fattori rivestano un ruolo potente nella determinazione di questa dannosa abitudine.
Consumo di sigarette e accessibilità ai prodotti del tabacco
Le stesse ricerche succitate hanno dimostrato che i giovanissimi riescono a trovare facile accesso ai prodotti del tabacco, su salute.gv.it si legge: “Per quello che riguarda l’accessibilità ai prodotti del tabacco, il 42% degli studenti ha dichiarato che esistono rivendite di tabacco vicino la propria scuola e nonostante l’esistenza del divieto di vendita, risulta che il 15% degli studenti fumatori abbia acquistato le sigarette al distributore automatico (era l’8% nel 2014) e il 68% di questi ultimi non ha avuto problemi all’acquisto nelle rivendite autorizzate nonostante la minore età.”
Non è tautologico ricordare che, a norma di legge, la vendita dei prodotti del tabacco è vietata ai minori di 18 anni.
Perché i giovani iniziano a fumare, i fattori di rischio
Sono identificabili come fattori di rischio, ovvero circostanze che espongono i giovani all’approccio alle sigarette:
- L’ambiente – qui l’ambiente va inteso come: ambiente domestico (per esempio ambiente caratterizzato da un disagio familiare); ambiente sociale (per esempio famiglia o gruppo di amici in cui l’uso di sigarette è comune e accettato); accessibilità ai prodotti del tabacco (qui conta anche la possibilità, di cui abbiamo appena trattato, di venire facilmente in possesso delle sigarette).
- Le condizioni socio-demografiche – si stima che a un minore livello di istruzione, nonché ad un basso livello socio-economico, corrisponda un uso più diffuso di sigarette e prodotti del tabacco.
- La presenza di un fumatore in casa, la perdita o la lontananza di un genitore.
- Empowement – un ragazzo con scarsa autostima, basso livello di socialità, non affinata resilienza, difficoltà a regolare le proprie reazioni emotive, basso rendimento scolastico e tendenza alla ricerca di sensazioni estreme, nonché spiccata voglia di ribellione può essere più esposto ai rischi da fumo e tabagismo.
Sintomi da dipendenza da nicotina
Nella maggior parte dei casi i sintomi da dipendenza da nicotina si manifestano molto rapidamente e contribuiscono al mantenimento del fumo e del consumo di tabacco. I segnali riconoscibili dal genitore e dagli educatori sono:
- l’odore di fumo su abiti e capelli,
- una tosse inconsueta,
- la maggiore richiesta di soldi.
Esistono alcuni fattori di rischio ma anche altri fattori protettivi primo tra tutti il monitoraggio genitoriale.
Monitoraggio genitoriale per proteggere la salute dei giovani dai rischi da fumo di sigaretta
Uno stretto monitoraggio non corrisponde a un ambiente domestico iniquo o a un’educazione rigida e punitiva, chiariamolo subito e teniamo bene a mente che quando si parla di smettere di fumare in giovane età si ha a che fare con la salute dei nostri figli valutata nel lungo termine.
Monitorare qui equivale a costruire una comunicazione chiara ed esplicita con i figli abbinata ad una alta autostima del giovane. Questi fattori protettivi sembrano ridurre notevolmente la tendenza al fumo.
Con il termine “monitoraggio”, in atre parole, si fa riferimento ad una attenzione, da parte dei genitori estesa al bisogno di educare i ragazzi ad avere fiducia in se stessi curando la propria persona fisica e interiore.
Come aiutare i figli a smettere di fumare, consigli pratici per i genitori
Una volta emerso il problema, la maggior parte dei genitori impone ai figli di smettere di fumare, ma è difficile cavarsela con un semplice: “Da oggi, tu smetti di fumare!“
Come possiamo comportarci davanti alle sigarette trovate nello zaino di nostro figlio-a o alla scoperta di lui-lei mentre cerca di cancellare l’odore di fumo dal bagno spalancando la finestra e spruzzando profumo ovunque? Intanto manteniamo la calma, si potrà aprire un dialogo costruttivo, rinforzando i pregi del ragazzo piuttosto che lavorando positivamente sugli errori e sulle fragilità, manifestando interesse rispetto alla sua opinione e alle ragioni soggettive che lo hanno condotto verso le sigarette.
Sarà importante definire delle regole chiare sul divieto del fumo concentrandosi non tanto sulla nocività in termini di salute (tema quasi mai rilevante dal punto di vista di un adolescente onnipotente), quanto piuttosto sul cattivo odore di fumo degli indumenti e dell’alito, l’ingiallimento dei denti o la diminuzione della performance atletica.
Nel caso di genitori fumatori, meno credibili, si consiglia di manifestare le proprie difficoltà nello smettere di fumare e il desiderio di non aver mai iniziato focalizzando l’attenzione sul tema della dipendenza.