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Stili di vita

Papilloma Virus: cos’è, sintomi negli adolescenti e vaccino

Il papilloma virus quando infetta l'essere umano provoca patologie di cute e mucose: condilomi, verruche e nei casi più gravi tumore.Quali sono i sintomi:

Pubblicato il 03.05.2023 e aggiornato il 22.06.2023 Scrivi alla redazione

La famiglia dei Papillomavirus Umani (HPV – Human Papilloma Virus) comprende circa 200 ceppi diversi che possono infettare l’essere umano provocando patologie della cute e delle mucose.

Come si trasmette l’infezione da HPV

L’infezione si trasmette perlopiù per via sessuale: l’80% circa delle donne e il 50% degli uomini, durante la vita riproduttiva, ha almeno una infezione da HPV. Nella maggioranza dei casi, però, l’infezione provoca la comparsa di lesioni piccole e non visibili, autolimitantesi; solo in casi più rari le lesioni, nel tempo e se non trattate, possono causare forme tumorali.

Che vuol dire autolimitantesi, chiariamolo per evitare che la percentuale di contagio appena citata crei allarme: un malattia o condizione medica si definisce in questo modo quando il suo decorso è blando e comunemente si risolve da sola. Stiamo dicendo, quindi, che non tutte le infezioni da HPV danno seguito a diagnosi infauste.

Sebbene ad oggi l’infezione da HPV sembrerebbe la più comune nei Paesi sviluppati e l’unica indispensabile allo sviluppo del tumore cervicale, sebbene la stessa famiglia di virus sembrerebbe responsabile anche di tumori in altra sede (genitali, ano, cavo orale, laringe e faringe), è importante ricordare che solo una bassissima percentuale di infezioni progredisce verso forme neoplastiche (circa l’1%).

Tuttavia è bene agire per limitarne-eliminarne lo sviluppo di qui l’importanza di diffondere la giusta informazione e fare prevenzione.

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Papilloma Virus – alimentazionebambini.it by Coop

Cos’è il Papilloma virus

Tutti i virus della famiglia HPV sono virus a DNA, non capsulati, e con un involucro icosaedrico. Proviamo a immaginarlo in modo più semplice come una icosfera, cioè una sfera costituita da tanti piccoli triangoli (come nell’immagine quassù).

Questi virus Riescono a disattivare i geni oncosoppressori, cioè possono facilitare una replicazione cellulare disordinata, con formazione di condilomi, papillomi, iperplasia cellulare, verruche e carcinomi.

Come si prende il Papilloma virus e i rischi per gli adolescenti

L’HPV si contrae soprattutto per via sessuale, ma anche per via orale e più raramente per contatto. Lo si può ritrovare in saliva, sperma, liquidi biologici diversi, e la possibilità di contagio aumenta all’aumentare del numero di partner.

Quello che non tutti sanno è che purtroppo i contraccettivi di barriera (preservativo) non prevengono del tutto il rischio, poiché l’infezione può estendersi anche alla cute intorno ai genitali.

Infezione da Papilloma virus umano

Sebbene, come detto, la trasmissione avvenga perlopiù per via sessuale, non servono necessariamente rapporti completi o penetranti. Contagio e trasmissione possono infatti avvenire anche per contatto con la cute infetta della zona genitale o tramite rapporti orali o anali.

In genere l’infezione è asintomatica. Talvolta però può dare condilomi acuminati, escrescenze simili a verruche, che compaiono negli organi genitali (glande, corpo del pene, scroto, vulva, vagina, perineo, cervice uterina). La maggior parte delle infezioni da HPV si autolimita grazie al sistema immunitario, ma per alcuni ceppi virali più aggressivi (il ceppo 16-18 e altri) aumenta il rischio di progressione verso forme tumorali.

Quali sono i sintomi del Papilloma virus cui prestare attenzione

L’HPV può causare lesioni sia nell’uomo che nella donna, con lesioni diverse secondo il ceppo. Le più comuni sono le verruche sulla cute o sui genitali, ovvero piccole lesioni dello strato più superficiale della pelle (l’epidermide).

  • Verruche comuni o volgari (in genere causate da HPV 1-2-4-7) – si localizzano sulla cute più sottoposta a pressione o traumi (esempio: dita o ginocchia). Hanno l’aspetto di piccoli noduli rotondeggiati di colore dal giallo al grigio-nerastro; alcune volte possono assumere un spetto a cavolfiore o peduncolato (più frequentemente se presenti a livello del collo o della testa). Sono in genere asintomatiche, ma se sono in zone sottoposte a pressione possono dare lieve dolore.
  • Verruche piane (generalmente causate da HPV 3-10-26-29-41) – sono lesioni piane a forma di papula, di colore variabile dal giallo al rosa carne, tipiche soprattutto dei bambini. Si propagano per autoinoculazione (cioè toccando la verruca e poi la cute sana) e sono solitamente asintomatiche.
  • Verruche palmari o plantari (causate da HPV 1-2-4)- sono sovrapponibili alle verruche comuni, ma in queste zone si manifestano con piccoli noduli appiattiti a causa della pressione costante. Spesso danno lieve dolore per l’estrema sensibilità della zona interessata.
  • Verruche genitali (in genere dovute ad HPV 16-19-31-33-35-39) – si manifestano con lesioni di forma piana, papulare e con superficie liscia, o come una escrescenza ruvida, in genere peduncolata, soprattutto se a livello di labbra, pene, zona perianale (in questo ultimo caso provocano spesso prurito, gli altri casi invece sono generalmente asintomatici).

Dove si localizzano le lesioni da Papilloma virus umano

Nella maggior parte dei casi, con riguardo alle donne le lesioni da Papilloma virus umano si rintracciano nell’utero, nelle piccole labbra, nel vestibolo vaginale e nell’ ano; nell’uomo, invece, nel prepuzio, asta, frenulo, glande, solco balanico, meato uretrale e nell’ano.

Cosa indicano le sigle numeriche che accompagnano i ceppi indicati accanto ai rispettivi sintomi

Tra i circa 200 sierotipi diversi della famiglia degli HPV, alcuni sono considerati più innocui (a basso rischio) ed altri più cattivi (ad alto rischio, più frequentemente coinvolti nello sviluppo di tumori).

Tra i sierotipi più “buoni” rientrano l’HPV 6 e 11, che possono causare la comparsa di condilomi e verruche, soprattutto genitali. Tra quelli più “cattivi” (o oncogeni) ci sono invece l’HPV 16 e 18, ma anche i sierotipi 31-33-45-52-58, responsabili di circa il 70% dei tumori della cervice uterina e della gran parte delle altre forme tumorali HPV-correlate.

I tumori più frequentemente correlati ai sierotipi 16 o 18 sono:

  • Tumori della cervice uterina (nella quasi totalità di questi si ritrova l’infezione da HPV. Questo è il secondo tumore più frequente nelle donne tra 15 e 44 anni, dopo quello della mammella);
  • tumori dell’ano (presenza di infezione da HPV in circa il 90% dei casi);
  • tumori di pene e vagina (presenza di infezione nel 50% dei casi);
  • tumori del cavo orale (presenza di infezione nel 10% dei casi);
  • tumori della laringe (presenza di infezione nel 5% dei casi);
  • tumori dell’orofaringe (presenza di infezione nel 30% dei casi).

Il tumore dell’orofaringe è la forma tumorale HPV-correlata più frequente nell’uomo, favorita dall’abitudine al sesso orale e al tabagismo.

Dati ISS indicano che la prevalenza di infezione da HPV oncogeni (che causano tumori) è maggiore nelle donne fino a 25 anni, dopodiché essa si riduce fino alla menopausa, quando c’è un secondo picco.

Contagio e diffusione della patologia

È difficile identificare il momento del contagio, poiché il tempo di incubazione varia tra 1 e 6 mesi.

Dopo il contatto col virus, a volte il sistema immunitario lo sconfigge completamente, altre volte non ci riesce, e il virus si manifesterà con le lesioni descritte o, nei casi più gravi, con lesioni precancerose, che possono evolvere verso forme tumorali gravi.

In mancanza di condizioni che favoriscano la sua persistenza, esso viene neutralizzato in circa 9 mesi. Le persistenza invece dell'infezione aumenta il rischio di progressione neoplastica.

Favoriscono la persistenza del virus:

  • mancanza di controlli medici specialistici regolari (ginecologo/urologo);
  • presenza di altre infezioni sessualmente trasmesse;
  • uso per lungo periodo di contraccettivi orali steroidei;
  • abitudine al fumo di sigaretta;
  • immunodepressione;
  • familiarità.
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Papilloma Virus: l’importanza della prevenzione – alimentazionebambini.it by Coop

Diagnosi di papilloma virus: visite mediche specialistiche periodiche

L’infezione da HPV può essere sospettata in presenza di verruche o condilomi a livello anale e/o genitale. La diagnosi di certezza può essere posta però solo attraverso una visita specialistica ginecologica/urologica. L’anoscopia è consigliata in soggetti con storia di lesioni perianali ricorrenti e/o di rapporti anali.

Papilloma virus nella donna

Lo screening per HPV andrebbe effettuato in tutte le donne in età fertile sessualmente attive, e si avvale di:

  • PAP TEST e hpv-dna: Fino ad alcuni anni fa il test di screening per eccellenza era il PAP test. Attualmente invece nelle donne con più di 30 anni viene eseguito l’HPV-DNA test e solo nel caso di positività verrà eseguito il PAP test (come esame di completamento). Entrambi i test utilizzano la stessa metodica, ovvero durante la normale visita ginecologica viene inserito lo speculum, che, dilatando, permette di vedere meglio il collo dell’utero, e verrà prelevata un piccola quantità di cellule tramite uno speciale bastoncino, per la successiva analisi in laboratorio;
  • colposcopia: Nei casi dubbi o positivi ai precedenti test, si procede con la colposcopia, la visione ingrandita strumentalmente del collo dell’utero. Se sono presenti lesioni sospette, si eseguono piccoli prelievi per l’esame istologico.

Papilloma virus nell’uomo

Sebbene meno note, anche nell‘uomo l’HPV può dare manifestazioni cliniche importanti come aumento di rischio di infertilità e aumento di incidenza di alcuni tumori. L’uomo rappresenta “un serbatoio naturale” per il mantenimento dell’infezione da HPV nella donna, pertanto, ai fini del controllo della diffusività della malattia, è corretto sostenere anche lo screening dell’uomo.

Lo screening nell’uomo si effettua tramite penoscopia, esame che si compone di 3 momenti:

  • osservazione diretta della zona genitale;
  • dopo applicazione sui genitali di una particolare soluzione (indolore), osservazione con colposcopio per meglio identificare eventuali lesioni;
  • ricerca di HPV-DNA.

Papilloma virus e rapporti sessuali: è possibile avere rapporti se si risulta positivi al virus – hpv test?

Una delle domane più frequenti rivolte allo specialista dopo diagnosi di infezione da HPV è: “Ho il papilloma virus, posso avere rapporti?“.

Sebbene il profilattico sia il metodo migliore per evitare il contagio con le malattie sessualmente trasmissibili, abbiamo visto che purtroppo nel caso dell’HPV esso non dà una protezione assoluta. Pertanto, in caso di infezione in atto sarebbe bene evitare i rapporti sessuali, mentre in caso di infezione pregressa (poiché la contagiosità potrebbe persistere per alcuni mesi) sarebbe bene:

  • evitare rapporti sessuali non protetti (in realtà da evitare SEMPRE, soprattutto in giovane età e/o con partner occasionali), con uso costante del preservativo;
  • evitare altri tipi di rapporti o contatti che potrebbero facilitare l’infezione.

Come si cura il Papilloma virus, il vaccino

Allo stato attuale non esistono terapie che eliminano completamente l’HPV. Verruche e condilomi possono essere trattati ed eliminati con trattamenti topici oppure chirurgici (laserterapia, crioablazione, diatermocoagulazione). Anche le forme precancerose si possono trattare con chirurgia locale, senza alcun esito negativo per i pazienti.

Allo stato dell’arte, quindi, il modo migliore per evitare i rischi da HPV è non contrarre il virus, e dunque la prevenzione.

Abbiamo già parlato della prevenzione secondaria, ovvero dei test di screening da eseguirsi periodicamente a partire dall’inizio dell’attività sessuale (in realtà nelle donne in età matura il PAP test andrebbe eseguito anche in assenza di rapporti sessuali poiché esistono forme neoplastiche non HPV-correlate che si giovano della valutazione ginecologica).

Fortunatamente da alcuni anni abbiamo anche un utilissimo strumento di prevenzione primaria: il vaccino.

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Papilloma Virus e vaccinazione – alimentazionebambini.it by Coop

Vaccino anti-papilloma virus

Il vaccino contro l’HPV è costituito da una proteina comune a diversi tipi di HPV (per cui aumenta il numero dei sierotipi da cui si è protetti) prodotta in laboratorio (quindi non presa direttamente dal virus) e associata ad un adiuvante (per aumentarne l’efficacia).

In Italia sono attualmente disponibili tre vaccini:

  • bivalente (protegge dai sierotipi 16 e 18): somministrato solo alle donne;
  • quadrivalente (protegge dai sierotipi 6-11-16-18);
  • nonovalente (protegge dai sierotipi 6-11-16-18-31-33-45-52-58).

La distribuzione del vaccino è gratuita fino ai 19 anni. Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) prevede:

  • per ragazze-i tra i 10 e 14 anni: due dosi a distanza di 6 mesi;
  • per ragazze-i dai 15 ai 20 anni: tre dosi a distanza di 2 e 6 mesi;
  • per donne 19-26 anni e uomini 19-21 anni: 3 dosi;
  • per donne con più di 27 anni: è sempre consigliabile effettuare la vaccinazione.

Possibili effetti collaterali dovuti al vaccino sono:

  • arrossamento nel sito di iniezione;
  • gonfiore del sito di iniezione;
  • febbre (raramente).

Questi modesti effetti collaterali sono ben minori dei possibili gravi effetti da infezione persistente da HPV ad alto rischio!

È importante sapere che anche i vaccinati dovrebbero sottoporsi agli screening citati, proprio perché anche il vaccino a 9 ceppi non protegge da tutti i sierotipi.

Ad oggi gli studi hanno dimostrato una protezione dall’infezione fino a 10 anni; per tale motivo non sono previste (per ora) dosi di richiamo.

Purtroppo gli ultimi dati sulla copertura vaccinale in Italia non sono confortanti: dati aggiornati al 2020 indicano una copertura vaccinale per le ragazze intorno al 64% e per i ragazzi intorno al 46% (ben inferiore al 95% desiderabile per azzerare i casi di tumori HPV-correlati).

Anche e soprattutto in questo caso “prevenire è meglio che curare“, quindi forza ragazzi: “andiamo a vaccinarci“!

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra