Skip to content

Sviluppo psicofisico

Fino a che età si cresce in altezza

Crescita in altezza: fino a che età si continua a crescere in base a fattori genetici e ambientali. Si continua a crescere dopo il menarca, ma quanto. Come si capisce se la crescita si è bloccata e quali sono i sintomi di un ritardo di crescita.

Pubblicato il 06.06.2022 e aggiornato il 15.07.2022 Scrivi alla redazione

Con riguardo allo sviluppo di ragazzi e ragazze, i genitori domandano spesso al medico a che età la crescita in altezza si ferma. Caro genitore, la statura di tuo figlio dipende da moti fattori alcuni legati al sesso (in termini di sviluppo fisico, esistono differenze fra maschi e femmine), altri risultato della combinazione di geni per come ereditati dai genitori. In questo articolo Alimentazione Bambini delinea l’evoluzione dell’accrescimento nelle diverse tappe dello sviluppo in altezza.

La crescita in altezza è da sempre una importante fonte di preoccupazione e a volte di ansia nei genitori, forse sorpassata solo dalla preoccupazione sul peso corporeo. È vero comunque che la crescita in lunghezza (prima) e altezza (poi) dà importanti informazioni sulla crescita dei bambini.

Quanto diventerà alto il mio bambino

La crescita dei bambini è influenzata da fattori genetici (non modificabili, che si esprimono nel target genetico legato all’altezza dei genitori) e ambientali (modificabili, come ad esempio alimentazione, attività fisica, igiene del sonno)

In base ad alcune formule matematiche è possibile calcolare un range della crescita definitiva, anche se approssimativa, che avrà il bambino in età adulta, a compimento dello sviluppo, in base soprattutto al target genetico, in base cioè all’altezza della madre e del padre. Ma ricordiamo sempre che, per quanto la forchetta del range sia molto ampia (da 14 a 17 cm tra altezza minima e massima) è pur sempre solo una stima, non una certezza matematica: i fattori ambientali infatti hanno comunque la loro importanza nello sviluppo dei bambini.

La velocità di crescita in altezza

Come spesso ci è capitato di sottolineare, la crescita non è un fenomeno costante: esistono infatti delle età in cui il bambino cresce maggiormente in peso ed altri periodi in cui si “sfina” aumentando quindi la sua altezza (a peso per lo più costante). In sintesi il processo di crescita progredisce “a gradini”.

La velocità della crescita è, generalmente,

  • maggiore durante il primo anno di vita,
  • più costante tra i 2 e i 10-14 anni di età,
  • maggiore dopo i 10-14 anni quando si assiste ad un vero e proprio “scatto di crescita” dovuto alla pubertà (il cosiddetto spurt puberale).

Ragazze: si continua a crescere dopo il menarca

Delle false credenze tramandano di madre in figlia che dopo il menarca non si cresce più, come se improvvisamente l’organismo sano in crescita potesse bloccarsi solo perché è comparso il primo ciclo mestruale (che tra l’altro nel primo anno è in genere anche anovulatorio – cioè non accompagnato dalla maturazione di un ovulo – quindi con un carico ormonale inferiore). Nella realtà dei fatti l’organismo è molto più perfetto di quanto non si immagini e dunque non va incontro a bruschi cambiamenti sconvolgenti, ma semplicemente lentamente riduce la velocità di crescita (anche perché ovviamente non potrebbe proseguire al ritmo puberale all’infinito).

Dopo il menarca quindi si cresce ancora in genere circa 7 cm (che non sono di certo pochi!)

Un altro elemento da tenere ben presente è il picco di massa ossea, che si raggiunge generalmente tra i 18 e i 20 anni nelle ragazze e verso i 20-22 anni per i maschi. Il picco di massa ossea è il punto di maggiore densità e robustezza dell’osseo che una volta raggiunto non aumenta più, ma si mantiene invece all’incirca costante fino ai 35-40 anni, momento in cui inizia lentamente la perdita di massa ossea, ovvero quella che comunemente viene chiamata osteoporosi (più spiccata nelle donne rispetto agli uomini, i quali comunque non ne sono affatto esenti).

Il raggiungimento di un buon picco di massa ossea negli adolescenti (tramite una sana alimentazione e una buona attività fisica) garantisce un più lento declino nell’età adulta, con minor rischio di osteoporosi, fratture patologiche e altre conseguenze.

Crescita in altezza e alimentazione - alimentazionebambini. It by coop
Crescita in altezza e alimentazione – alimentazionebambini.it by COOP

Crescere in altezza: quanto conta la cura dell’alimentazione

Tra i vari fattori che influenzano l’accrescimento in altezza ci sono, come abbiamo detto, fattori modificabili, come ad esempio l’alimentazione. Una sana alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel fornire all’organismo tutti i substrati essenziali di cui ha bisogno per raggiungere una crescita adeguata: in altezza ma anche in peso.

Per crescere adeguatamente l’organismo ha bisogno di:

  • proteine come mattoncini per costruire muscoli e ossa, per garantire il buon funzionamento e il ricambio di tutte le cellule dei vari organi;
  • carboidrati, per avere l’energia immediata per svolgere ogni attività: macroscopica e microscopica (anche per “attaccare” le proteine e costruire il muscolo ci serve energia);
  • grassi, per avere una riserva di energia quando l’energia proveniente direttamente dai carboidrati introdotti con la dieta è terminata, ma l’organismo non si può comunque fermare nelle sue varie attività metaboliche;
  • vitamine e minerali, per garantire ad esempio la robustezza delle ossa. Deficit, ad esempio, di vitamina D si associano a scarsa crescita (oltre a tanti altri effetti negativi sull’organismo).

Un’alimentazione corretta andrebbe garantita sempre, dalla nascita e sin dalla primissima infanzia, ma ancor di più in età adolescenziale. L’adolescente tende spesso ad avere una nuova fase di “neofobia“, dopo una prima, altrettanto fisiologica, intorno ai 2-3 anni di vita. Si intende per neo-fobia la paura di ciò che è nuovo e sconosciuto. E questa seconda fase neofobica è più difficile da affrontare da parte del genitore a causa dell’intrinseco conflitto adolescenziale: “Se lo dice mamma o papà io a prescindere vado contro“.

Bisogna quindi puntare non sull’imposizione ma sulla conoscenza; un corpo bello, forte, robusto e sano passa attraverso una alimentazione adeguata per qualità, quantità e frequenza dei pasti. Questo aiuta il giusto processo di crescita.

Deficit alimentari in difetto o in eccesso hanno in entrambi i casi effetti negativi sull’organismo con conseguente ritardo di crescita, o sovrappeso/obesità che spesso comportano una pubertà anticipata, anch’essa non priva di conseguenze sulla crescita, con la possibilità di una più bassa statura definitiva.

Crescita in altezza: fattori che ne influenzano il processo di maturazione

Esistono altri fattori ambientali oltre all’alimentazione che influenzano la crescita. I principali sono l’attività fisica e l’igiene del sonno, vediamoli da vicino.

L’attività fisica

Molti studiosi ritengono che l’attività sportiva aerobica e in particolare gli sport di elevazione possano influenzare positivamente la crescita staturale del bambino, anche se non ci sono prove definitive in tal senso. Non bisogna in ogni caso fare l’errore di considerare come attività fisica solo quella sportiva, organizzata: non basta andare ad esempio a nuotare due volte a settimana per considerare questo come uno stile di vita attivo. L’attività fisica è soprattutto quella quotidiana, avere uno stile di vita attivo significa cercare di utilizzare l’automobile il meno possibile, preferendo ad esempio l’andare a piedi o in bicicletta. Oltre ad essere più divertente ed ecologico è di certo più salutare.

L’igiene del sonno

Garantire un riposo notturno di almeno 8 ore è di fondamentale importanza per la crescita. Oltre a mettere a riposo tutte le funzionalità corporee (cerebrale, cardiaca, respiratoria, etc..) durante le ore notturne si ha la maggiore produzione della somatotropina, o ormone della crescita, è proprio quindi durante il sonno che si cresce di più.

Tappe della crescita in altezza - alimentazionebambini. It by coop
Tappe della crescita in altezza – alimentazionebambini.it by COOP

Ritardo di crescita: le cause, e come intervenire

Il ritardo di crescita viene definito come “un peso corporeo o un’altezza costantemente sotto il 3° percentile o una riduzione importante dei percentili di crescita rispetto alla curva del bambino o ragazzo fino a quel momento”. Nel paziente, per quanto piccolo, il ritardo di crescita si può quindi esprimere sul fronte:

  • peso,
  • altezza,
  • entrambi.

Esistono diverse cause responsabili dei ritardi di crescita, ad esempio:

  • deficit nutrizionali (alimentazione inadeguata quali/quantitativamente),
  • deficit di ormone della crescita,
  • patologie da malassorbimento (celiachia, malattie infiammatorie intestinali, fibrosi cistica),
  • errori congeniti del metabolismo (galattosemia, etc.),
  • patologie cardiologiche, epatiche, ipertiroidismo/ipotiroidismo,
  • bassa statura costituzionale o familiare.

In genere il sospetto di ritardo della crescita viene posto dal pediatra in base ai periodici controlli di crescita, per una riduzione della velocità di crescita e/o per percentili costantemente bassi. Nel caso in cui ne ravvisi la necessità, il pediatra valuterà l’opportunità di eventuali esami, ematici e/o radiografici, e di una visita specialistica (a seconda dell’ipotetica causa principale).

In genere se il bambino mostra una bassa statura ma una velocità di crescita normale e costante (diciamo, all’infuori dei primi 2-3 anni di vita e dell’adolescenza, di circa 5-6 cm/anno) e nessun altro sintomo può essere indicata una radiografia di mano e polso del lato non dominante per la valutazione dell’età ossea, ovvero l’età che l’osso di quel bambino/ragazzino ha, e che può non coincidere con l’età cronologica.

Di norma si considera accettabile (cioè non fonte di preoccupazione) uno scarto di 6 mesi – 1 anno rispetto all’età cronologica, che può anzi essere perfino rassicurante: se il ragazzo ad esempio ha 12 anni ma il suo scheletro depone per 11 anni “ossei”, i suoi percentili, più bassi per i 12 anni, diventano normali per gli 11.

Nel caso invece di deficit gravi di crescita si procederà con esami più approfonditi fino all’eventuale valutazione del cariotipo per verificare e identificare – se possibile – una causa genetica. L’eventuale trattamento terapeutico si baserà ovviamente, per prima cosa, sulla correzione o eliminazione della causa responsabile del ritardo di crescita (se presente).

Lo stress rappresenta una condizione negativa per la crescita

Come nell’adulto e ancor di più nel bambino e nel ragazzo situazioni di stress emotivo importante possono avere riflessi negativi sulla crescita e sullo sviluppo. Condizioni di maltrattamenti, bullismo, abuso, ma anche forti stress emotivi legati a situazioni conflittuali familiari, malattie, etc., possono avere una influenza negativa sulla produzione dell’ormone della crescita con riduzione e conseguente ritardo o blocco della crescita stessa. Il meccanismo con il quale si assiste a questa ridotta produzione dell’ormone della crescita non è a tutt’oggi chiaro.

Come si capisce se si è bloccata la crescita

Come detto in precedenza, la valutazione del rallentamento o addirittura del blocco della crescita la fa il pediatra, che monitorando periodicamente il bambino riuscirà ad evidenziare uno squilibrio sulle curve di crescita. Ovviamente anche il genitore attento, avendo il ragazzo sott’occhio tutti i giorni, potrà farsi cogliere da un ragionevole dubbio; se il bambino/ragazzo infatti tenderà a crescere meno di circa 4 cm/anno dai 4 fino ai 10-12 anni, è meglio esporre il proprio dubbio al proprio medico e farsi consigliare sull’eventuale iter da seguire.

Quanto si cresce dopo i 16-17-18 anni

Dopo il completamento della maturità sessuale ogni ragazzo continuerà a crescere fino a raggiungere l’altezza definitiva, il che avverrà intorno ai 18-22 anni.

Mediamente le ragazze cresceranno di circa altri 7 cm dopo il menarca e i ragazzi di circa 10 cm. Attenzione!

Questi dati sono puramente indicativi, non dimentichiamo mai che ogni individuo è a sé, c’è chi crescerà di più e chi invece si fermerà lì. Ma d’altronde, se anche fosse vero che “altezza mezza bellezza” è senz’altro vero che “nella botte piccola c’è il vino buono“!

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra