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Sviluppo psicofisico

Come togliere il pannolino: consigli da mamma

Guida pratica per le mamme per togliere il pannolino sia di giorno che di notte e senza stress: come scoprire se il bambino è pronto, perché usare il vasino e come superare la pipì a letto o i piccoli incidenti di percorso.

Pubblicato il 23.06.2021 e aggiornato il 17.09.2021 Scrivi alla redazione

Molte mamme vivono con grande ansia il momento dello spannolinamento. In questo secondo capitolo della nostra guida sul come togliere il pannolino ci proponiamo di risolvere alcuni dubbi ricorrenti riguardo a quando e come togliere il pannolino. Intendiamo ragionare per problemi e soluzioni fornendo risposte semplici, ovvero risposte da mamma a mamma, finalizzate a restituire soluzioni economiche, concrete e praticabili. Togliere il pannolino senza traumi non è difficile, per poterlo fare, però, è indispensabile lavorare sulla base di un bambino pronto, ovvero fisiologicamente capace di avere un sufficiente controllo delle funzioni di minzione e defecazione.

Quando il bambino è pronto per togliere il pannolino

Come posso campire quando il mio bambino è pronto per togliere il pannolino? Questa è la prima domanda che ogni mamma si pone intorno ai 24-30 mesi, ovvero quando si profila il momento del passaggio dal pannolino al vasino. Quello che i pediatri chiamano controllo degli sfinteri può essere constatato da noi mamme in due modi estremamente semplici e pragmatici:

  • il pannolino resta asciutto per due o più ore;
  • il bambino sale le scale alternando i piedini.

È compite del genitore controllare il “tempo del pannolino asciutto“, ovvero valutare con quale frequenza il bambino svuota la vescica. Un pannetto che resta asciutto per almeno due ore è indicatore di un controllo sfinterico che può essere sufficiente a supportare lo spannolinamento. Nel percorso di crescita del bambino, un sintomo chiaro dello sviluppo della parte bassa del tronco (e quindi anche del controllo degli sfinteri) è rappresentato anche dall’azione autonoma di salire le scale alternando i piedini. Questo gesto evidenzia che il bambino è maturato nella coordinazione della zona bacino-arti inferiori, area che comprende e coinvolge gli sfinteri. Se osservate vostro figlio salire le scale alternando piede destro e sinistro sappiate che è giunto il momento di comperare mutandine e vasino!

Vasino sì o vasino no

Molte mamme (e anche alcuni esperti e taluni medici) ritengono il vasino un passaggio in più, ulteriore rispetto al water e quindi addirittura inutile. Di fatto il vasino non esaurisce il processo di spannolinamento e implica un successivo adattamento al WC. Il punto è chiarire il valore e l’utilità del passaggio per il vasino.

Il vasino è uno strumento a misura di bambino e aiuta il processo imitativo.

Il vasino in bagno consente al bambino di accedere a uno strumento a sua misura: il bimbo non deve salire su nessuna scaletta o rialzo; non deve usare un riduttore (che può essere più o meno stabile o più o meno comodo); non deve fare i conti col “buco nero del WC” e ha più possibilità di imparare a gestire da solo le nuove mutandine che, con un po’ di esperienza, riuscirà ad alzare e abbassare senza l’aiuto della mamma.

Il vasino va collocato in bagno

Accanto al vasino ponete, nella piena disponibilità del bambino, la carta igienica, dei libri illustrati, qualche pastello e fogli per colorare, nonché un lenzuolino da poggiare sulle gambe se fa freddo e per le lunghe sedute in attesa soprattutto della cacca.  È importante che il bimbo fruisca del vasino in bagno, ovvero nel luogo preposto all’igiene, imparerà che questo è il posto giusto per espletare i bisogni fisiologici e ciò concorrerà alla ideazione mentale del suo concetto di pulizia. È altresì importante che il bimbo disponga di uno spazio confortevole, all’inizio potrà avere bisogno di un tempo più lungo per riuscire a liberare l’intestino e dovrà anche fare amicizia col vasino. È importante, infine, che il bimbo possa imitare gli altri, i fratelli maggiori ma anche mamma e papà, pertanto non alimentate falsi tabù e concedete al bambino la possibilità di seguirvi in bagno e sfruttare il vasino come strumento di imitazione.

Pannolino di notte: sì oppure no

Togliere il pannolino di giorno e metterlo di notte non dà continuità allo spannolinamento, piuttosto crea nel processo una spaccatura in due fasi, ovvero una prima fase corrispondente all’autonomia di giorno e una seconda fase corrispondente al controllo sfinterico notturno. Logica vuole che la discontinuità tra questi due momenti può rendere il secondo più complesso. Il bambino in fase di spannolinamento può avere incidenti di percorso e anche fare pipì a letto, ma la migliore soluzione per togliere il pannolino in breve tempo è farlo in modo netto sia di giorno che di notte.

Pipì a letto, che fare

Se il bimbo bagna spesso il letto, per ovviare all’inconveniente notturno potete puntare una sveglia ogni 2 – 3 ore. Accompagnando il bambino in bagno con questa sistematicità opererete un allenamento della vescica che si tradurrà nella acquisizione di una abitudine. Ogni 4\5 giorni allargate i tempi di un ora sino a copertura dell’intera nottata. Va da sé che il piccolo incidente di percorso è parte del processo di spannolinamento e il bambino non deve mai subire alcuna mortificazione. Valendo, invece, la buona gratificazione del rinforzo positivo.

Ogni quanto accompagnare il bambino in bagno

Ci sono bambini che associano velocemente il senso di vescica piena all’azione di fare la pipì, ovvero di andare a svuotare la vescica in bagno e nel vasino e riescono anche a calcolare e gestire i loro tempi fisici. Atri bimbi, invece, hanno bisogno di tempi più lunghi. In questo secondo caso è consigliabile osservare il bambino e valutare ogni quanto tempo ha bisogno di svuotare la vescica. Il tempo dell’accompagnamento del bambino in bagno va considerato sulla base di questa osservazione soggettiva.

Aspetto psicologico dello spannolinamento

Molte mamme cercano in rete come togliere il pannolino velocemente; come spannolinare in tre giorni; come dire addio al pannolino senza stress, eccetera eccetera. La fretta o, ancora peggio, l’ansia da prestazione da mamma perfetta di bambino prodigio sono limitanti e deleterie. Ogni bambino ha i suoi tempi per parlare, camminare, andare in bicicletta e pure per fare cacca e pipì nel vasino. Il rispetto dei tempi del bambino parte da una calma osservazione che mette il genitore in condizione di cogliere i segnali del bimbo pronto allo spannolinamento e arriva sino alla pazienza di guidare il piccolo alla conquista di una abitudine igienica adulta e nuova.Non abbiate fretta e non mettetene al bambino. Dal punto di vista della mamma la calma conta perché il figlio avverte l’ansia del genitore; dal punto di vista del bimbo, ancora di più, la quiete è condizione intrinseca della buona riuscita del passaggio.

Cosa fare e non fare

  • Se state vivendo un momento di stress rimandate lo spannolinamento;
  • non mortificate mai il bambino;
  • non mettete mai il bambino a confronto con altri coetanei (niente frasi del tipo “Tuo fratello ha tolto il pannolino in una settimana”);
  • siate dolci e pacate se il bambino si bagna più volte ma restate ferme nell’intenzione di non rimettere il pannolino;
  • portate il bambino in bagno più spesso se notate che non è capace di gestire i tempi stimolo – evacuazione ma non forzatelo mai a sedersi sul vasino se non vuole farlo in quel momento;
  • non ricorrete al pannolino per comodità etichettando la circostanza come un eccezione (“Solo per oggi ti metto il pannolino perché dobbiamo andare a trovare la zia“), questo comportamento sarebbe per il bambino destabilizzante.

A fronte di un bambino pronto al passaggio dal pannolino al vasino, togliere il panetto è solo una questione di quiete e pazienza, importa molto che il bambino si senta protagonista di un passaggio positivo attraverso il quale sta diventando grande, perciò il miglior consiglio è avere pazienza ed essere mamme positive.