Skip to content

L'esperto risponde

Crescere dopo il menarca. È importante anche l’autostima.

  • Nome: Erica
  • Età del bambino:
  • Sesso:
  • Comune: Nichelino
  • Domanda: Buongiorno, mia figlia ha compiuto 13 anni a luglio e ha avuto il primo ciclo a fine maggio 2017. Attualmente è alta 1.46 cm e si fa problemi perché e la più piccola della classe. Il suo peso si aggira sui 35/36 kg. Io sono alta 1.56 e il padre 1.58. Mia figlia potrà crescere ancora? Il fratello più grande che ha 15 anni è alto 1.70.
Anna maria tomaselli, nutrizionista

Dott.ssa Maria Anna Tomaselli

Dietista

 

cara mamma Giusy, innanzi tutto vorrei rassicurarla sul fatto che Erica continuerà a crescere anche se con un ritmo inferiore rispetto a quello prima del menarca. Quanto crescerà? È difficile rispondere. La genetica dei genitori ha molta importanza, ma non è detto che sia decisiva. Per curiosità può usare la formula di Tanner, dove alla somma delle altezze dei genitori si sottrae 13 per una femmina e si divide per 2, con una variazione intorno a questo risultato di ±7-8 cm. Potrebbe parlare col suo pediatra di una eventuale opportunità di fare una radiografia di mano e polso per capire qual è la reale età ossea di Erica e lo spazio per l’ulteriore crescita.

Mentre sua figlia continuerà a crescere, il mio consiglio è di curare la sua alimentazione, che deve assicurare un buon apporto di calcio, vit. D e un adeguato apporto di proteine animali e vegetali.

Indispensabile per una crescita armoniosa è l’attività fisica che aiuta l’osso ad essere più forte ed elastico al tempo stesso. Utili sono gli esercizi di stretching che oltre ad “allungare” i muscoli ottimizzano l’asse della colonna vertebrale aiutando così ad acquisire una bella postura.

L’energia data dall’alimentazione, la forza data dallo sport e l’amore della mamma regaleranno alla piccola Erica fiducia in sé e autostima, che l’aiuteranno a crescere bene, in tutti i sensi.

Invitiamo a leggere il nostro articolo su Menarca e altezza.

Un abbraccio

  • Clicca qui per fare una domanda ai nostri medici