La scuola sta finendo e la stanchezza si fa sentire: gli integratori non servono.
Un calo di attenzione in primavera è fisiologico, tanti consigli per affrontarlo andando incontro all’estate senza bisogno di ricorrere agli integratori.
Luigi, 4 anni, è stanco, non vuole più andare all’asilo, fa calcetto 2 volte a settimana, da quando è nato il fratellino poi …! “Posso dargli un integratore?”
Anna, 6 anni, è stanca, primo anno di scuola, l’impegno, lo studio, la scuola di ballo…”Le sto dando un integratore”
Matteo 13 anni, è stanco, è stato un anno scolastico molto impegnativo per lui, i compagni difficili, i professori che non lo comprendono, il conservatorio…”Quale integratore mi consiglia?”.
Antonella, 18 anni, quinto superiore, è stanca, tanta applicazione, attività sportiva intensa perché adora frequentare la palestra, ci sono anche gli esami di stato… “Credo sia proprio necessario un integratore!”
E potrei continuare con gli esempi all’infinito, con la stessa domanda che si ripete per soggetti di ogni età e sesso e soprattutto per gli stessi ragazzi a ogni inizio primavera o estate.
Come abbiamo sempre detto, il periodo primavera/estate coincide:
- con la fine della scuola che, ad ogni età, rappresenta un momento di particolare impegno psico-fisico soprattutto se si aggiunge lo stress di dover recuperare periodi di mancato studio;
- con i campionati di fine anno delle varie società sportive;
- con le rappresentazioni teatrali scolastiche, frutto di un lavoro di mesi;
- con i saggi delle varie attività ludico/creative: ballo, canto, ginnastica artistica, pittura…
Inoltre, se a ciò aggiungiamo che il cambiamento climatico tipico di questa stagione è sempre meno progressivo, ma repentino e a tratti brutale, e impedisce all’organismo di adeguarsi alle temperature più alte, il cerchio è chiuso.
Questa è l’analisi obbiettiva di questo periodo che tutti, grandi e piccini, attraversano: ma dato che tutti vivono la stanchezza di maggio e giugno e anelano il riposo dell’estate, perché molti genitori vogliono affidare all’integrazione (di cosa poi!) la spinta giusta per superarlo? E perché spesso si tratta degli stessi ragazzi ogni anno?
Credo di capire che per molti genitori non è sopportabile un calo di attività e di impegno fisiologico dei figli, vedono solo la prestazione che in questo momento deve essere eccellente, ed esigono una continuità del risultato. Dall’altra parte i ragazzi non reggono il peso di questa responsabilità fino in fondo e si adeguano all’unico argomento comprensibile per i grandi: “è il fisico che non ce la fa, forse con un aiutino!”.
Io credo che così si creino false speranze e attese, i ragazzi credono di trovare fuori di loro la forza per andare avanti e non hanno il coraggio di dire che non ce la fanno più a correre da una parte all’altra, che non riescono a sopportare più attività che inizialmente sono anche piacevoli, ma che, dato che prevedono sempre la competizione, alla fine diventano insopportabili ed estenuanti.
Questa stagione richiede:
- Buon senso: non tirate troppo la corda, anche i figli eccellenti si stancano.
- Cambio di alimentazione: preferite la frutta, presentata in tutti i modi possibili: frullati, concentrati, macedonie, gelati, dolci. Una banana al giorno, con il suo contenuto in potassio, o un kiwi al giorno, col suo contenuto in potassio e vit. C, possono essere utili. Sfruttate le verdure di stagione, che sono tante e tutte gustose.
- Aumento della quantità di acqua: i bambini, a volte, bevono poco perché dimenticano di farlo, ricordarlo ogni tanto migliora l’idratazione.
- Prestazioni scolastiche: non insistete eccessivamente, quel che è fatto è fatto, bisognava semmai seguirli di più all’inizio dell’anno.
- Medico: rivolgetevi al medico solo quando avvertite che, senza chiederlo ripetutamente ai ragazzi perché rischiamo di comunicare loro un problema che non è reale, sembrano veramente spossati o osservate un cambiamento nell’umore, in quel caso sarà utile effettuare anche degli esami del sangue.
Il vero integratore siete voi, con il vostro affetto, le vostre attenzioni, il vostro saper ascoltare, il vostro osservare senza intromettersi, la vostra cucina e il vostro esempio. I ragazzi devono sapere che nei momenti difficili voi ci siete e che un calo di attenzione in primavera non vi sconvolge la vita perché è fisiologico.
Buona primavera a tutti… Soprattutto perché, non dimentichiamolo, dopo una breve primavera arriva subito l’estate!