Malattie infantili

La meningite, tutto quello che c’è da sapere

La meningite è una infiammazione delle membrane che ricoprono il cervello e il midollo spinale: quali sono i sintomi e il vaccino per prevenirla

Pubblicato il 17.04.2023 e aggiornato il 26.04.2023 Scrivi alla redazione

La meningite, tutto quello che c’è da sapere

Cos’è la meningite? Solo pronunciare il nome di questa malattia crea uno stato di ansia e preoccupazione, infatti tutti sappiamo che si tratta di una infezione che in alcuni casi può essere anche molto grave fino alla morte o che può esitare anche in infermità permanenti e che non risparmia nessuna età.

È una infiammazione delle meningi, cioè di quelle membrane che ricoprono il cervello e il midollo spinale. Data la vicinanza con strutture così delicate si comprende come buona parte dei sintomi riguardino lo stato di coscienza, con irritabilità o apatia e cefalea, e anche perché l’unico modo per fare una diagnosi certa sia la puntura lombare con l’esame del liquido cefalo-rachidiano, quello che circonda le meningi.

Quali sono i germi responsabili?

La meningite può essere asettica (nel senso che non è batterica) e batterica.

Nel primo gruppo rientrano tutta una serie di cause tra cui i virus (nel 50% dei casi), i funghi, i farmaci, il bacillo tubercolare, i tumori, ecc. Tra i virus, i più frequenti sono gli Enterovirus che possono diffondersi attraverso il materiale fecale e la scarsa igiene.

Nella meningite batterica i germi più frequentemente interessati sono:

  • i meningococchi, in particolare i sierotipi A, B, C, W135, Y, che si trasmettono per via respiratoria
  • Lo pneumococco, spesso responsabile di forme polmonari
  • L’Haemophilus influenzae di tipo B, che ha rappresentato la causa di gran lunga più frequente al di sotto dei 5 anni di età, prima dell’introduzione della vaccinazione di massa.

Quali età sono più interessate dalla meningite?

Anche se nessuna età è protetta nei confronti della meningite, i più esposti sono:

  • i bambini al di sotto dei 5 anni
  • gli adolescenti tra i 18 e 24 anni
  • gli anziani.

Per i primi due gruppi questo è sicuramente legato alla condizione di promiscuità che favorisce la trasmissione della malattia: scuole, asili, università, caserme.

I sintomi sono suggestivi della malattia?

I primi sintomi della meningite posso essere aspecifici, spesso simil-influenzali: febbre, inappetenza, cefalea. Nel giro di qualche giorno però il quadro può complicarsi con vomito, febbre alta, rigidità della nuca, fotosensibilità, senso di confusione e convulsioni. Nei neonati i sintomi possono essere più sfumati e manifestarsi con pianto inconsolabile, sonnolenza, irritabilità, tipico è il rigonfiamento della fontanella anteriore (punto in cui le ossa craniche non si sono ancora saldate).

La terapia è possibile?

La precocità della diagnosi con l’identificazione del germe responsabile permette una terapia mirata e anche una profilassi nei soggetti che sono venuti a diretto contatto con l’ammalato, provvedimento efficace nelle forme batteriche.

Come prevenire la meningite?

La prima prevenzione delle malattie infettive passa attraverso una buona igiene personale e in particolare attraverso un accurato lavaggio delle mani che rappresentano il mezzo attraverso cui trasportiamo la maggior parte dei germi (starnuti, contatto con materiale infetto…).

L’altra arma meravigliosa ed efficace di cui disponiamo è la vaccinazione che  protegge nel caso di infezione da Haemophilus ma anche da Meningococco di tipo C, di tipo B e, nel caso del tetravalente A, C, W135 e Y, dai meningococchi appartenenti a questi 4 ceppi. Quest’ultima vaccinazione viene utilizzata soprattutto negli adolescenti.

Naturalmente la vaccinazione deve essere considerata non solo una protezione nei confronti dei vaccinati, ma anche un fattore di protezione per coloro che gli sono intorno perché maggiore è la copertura vaccinale di una popolazione e minore è la possibilità che la malattia circoli. Infatti piccole epidemie di malattia si verificano quando il numero dei vaccinati si abbassa sensibilmente.

Quindi, ad oggi, le vaccinazioni rappresentano l’unica protezione efficace a fronte di piccoli effetti collaterali come la febbre o il dolore e il gonfiore nel punto di iniezione (le reazioni gravi si verificano solo eccezionalmente, come tutte le volte che introduciamo qualcosa di estraneo all’organismo). Molte regioni offrono la vaccinazione per Haemophilus, pneumococco e meningococco C e B nel primo anno di vita. Ci auguriamo che tutte le regione seguano lo stesso esempio in modo che tutta la nazione abbia la stessa copertura vaccinale per scongiurare piccole epidemie come quelle a cui abbiamo dovuto assistere di recente, perché anche un solo malato è una ferita a tutta la collettività.

Con la supervisione di:

Pediatra margherita caroli ecog sio oms

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea vania - alimentazione bambini

Prof. Andrea Vania Pediatra