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Malattie infantili

Vaccino antinfluenzale e bambini al tempo del Covid

Il vaccino antinfluenzale, nel 2020 anno della pandemia di Covid 19, è raccomandato per tutti Il vaccino a tutti i bambini a partire dai sei mesi.

Pubblicato il 14.12.2020 e aggiornato il 31.05.2021 Scrivi alla redazione

A che età è consigliabile somministrare il primo vaccino?

Il vaccino è consigliato a qualsiasi età a partire dai sei mesi. Prima, infatti, i bambini sono coperti dagli anticorpi materni e non è necessario.

Durante che periodo dell’anno bisogna farlo?

Generalmente le prime influenze si sviluppano nel sud est asiatico e viaggiano nella nostra direzione, spostandosi di Paese in Paese. In Italia arrivano verso gennaio. Dato che il nostro sistema immunitario per sviluppare gli anticorpi necessita di circa 20-30 giorni, è bene fare le vaccinazioni non appena il farmaco viene licenziato e comunque non oltre la prima metà di dicembre. Ciò non toglie che, se fatto dopo, non faccia bene, si è semplicemente meno protetti e quindi più a rischio.

Ci sono delle controindicazioni specifiche?

I vaccini antinfluenzali sono molto sicuri e non hanno controindicazioni particolari. In alcuni rari casi si possono riscontrare delle reazioni febbrili causate da un’alta sensibilità del bambino, ma nulla di più. Sono sconsigliati, almeno temporaneamente, solo a chi ha in atto una forma febbrile (raffreddore o altro) o se questa è passata da meno di una settimana. Diverso è il caso delle allergie: quasi tutti i virus per i vaccini vengono coltivati su uovo, quindi se si è dei soggetti allergici proprio alle uova non si può fare. Non c’è alcuna controindicazione nemmeno per le donne in gravidanza che possono effettuare il vaccino durante tutti i 9 mesi di gestazione, o in allattamento, senza nessun rischio per loro, per il feto o per il lattante.

Ci sono dei bambini a cui il vaccino è particolarmente consigliato?

Oltre ad essere indicato per tutti i bambini, anche quelli apparentemente sani, il vaccino è particolarmente consigliato ai bambini che soffrono di infezioni alle vie respiratorie o che sono affetti da malattie croniche di base: è necessario che lo facciano. Unica eccezione, i bambini con malattie del sistema immunitario, per i quali va sempre sentito prima lo specialista che se ne occupa.

Come viene prodotto il vaccino antinfluenzale?

Come già detto il virus dell’influenza va incontro a numerosi cambiamenti, come tipicamente fanno tutti i virus a RNA, per questo il vaccino cambia ogni anno e viene prodotto a partire dalla conoscenza del virus che ha maggiormente circolato l’anno precedente. Il vaccino contiene alcuni frammenti del virus che sono in grado di stimolare la risposta del sistema immunitario.

Cosa sono il vaccino adiuvato e quello tetravalente?

In alcuni casi il vaccino viene definito ADIUVATO poiché contiene una sostanza che ne aumenta l’efficacia; questa tipologia di vaccino è soprattutto indicata nei soggetti più fragili (anziani, bambini piccoli o con problemi di salute particolari, donne in gravidanza, etc..).

Normalmente il vaccino in uso in Italia è da qualche anno di tipo TRIVALENTE, cioè contiene 2 ceppi di virus di tipo A (uno dei due è control H1N1, il virus dell’influenza aviaria) e un ceppo di virus di tipo B. Quest’anno, però, le Autorità Sanitarie hanno consigliato il vaccino TETRAVALENTE, che contiene non più uno bensì due ceppi di tipo B sempre scelti sulla base dei virus isolati nel corso della stagione precedente. Ciò è stato fatto per aumentarne il raggio d’azione e rendere il vaccino ancora più efficace.

Quante dosi devono essere somministrate per essere efficace?

Per le persone che sono state già sottoposte negli anni precedenti a vaccinazione antinfluenzale basta una singola dose. Per i bambini invece:

  • Tra 6 mesi e 9 anni: 2 dosi a distanza di 4 settimane
  • Maggiori di 9 anni: 1 dose

La somministrazione del vaccino è sempre in sede sottocutanea, in genere nella zona del deltoide, eccezion fatta per i bambini più piccoli che vengono vaccinati inoculando a livello della coscia.

Il vaccino antinfluenzale agisce su tutti i virus responsabili di una sintomatologia influenzale?

No, il vaccino antinfluenzale agisce soltanto nei confronti dei virus influenzali individuati nell’anno in corso (per questo la vaccinazione va ripetuta ogni anno), ma non nei confronti di agenti patogeni responsabili di malattie simili.

I bambini vanno sempre vaccinati?

Fino allo scorso anno, l’indicazione per i bambini sani, in buono stato di salute, era che: effettuare la vaccinazione antinfluenzale rappresentava solo una scelta possibile da parte delle famiglie e non un intervento di politica sociale.

Lo stesso Ministero della Salute ne raccomandava l’esecuzione per:

  • bambini affetti da patologia, al di sopra dei 6 mesi, per i quali ogni episodio acuto di malattia che si può evitare rappresenta un reale rischio in meno.
  • bambini con malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusi asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e broncopatia cronica ostruttiva;
  • bambini con malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
  • bambini con diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi gravi);
  • bambini con malattie renali, con insufficienza renale;
  • bambini con malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
  • bambini con tumori
  • bambini con malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
  • bambini con malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale;
  • patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
  • patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio, nel caso di. malattie neuromuscolari).

E quest’anno con il Covid 19?

In quest’anno di pandemia di Covid19 le raccomandazioni relative alla somministrazione del vaccino antinfluenzale nei bambini sono state modificate, infatti il Ministero della Salute ora raccomanda la vaccinazione anche per le categorie non a rischio. Questo per evitare che i sintomi della comune influenza possano essere confusi con quelli del Covid19, essendo del tutto sovrapponibili nella forma lieve.

Quando è bene vaccinarsi?

Le campagne vaccinali iniziano in genere la seconda metà del mese di ottobre e per quest’anno, proprio a causa della pandemia, proseguiranno per tutta la stagione influenzale per cercare di coprire la maggior parte possibile della popolazione.

Quanto dura la protezione del vaccino?

L’organismo inizia sin da subito a produrre anticorpi ma affinché l’organismo sia effettivamente protetto occorrono circa due settimane. La protezione donata dal vaccino dura circa 12 mesi.

Quali soggetti non possono essere vaccinati?

Solo pochissime categorie hanno una controindicazione assoluta alla vaccinazione e sono:

  • lattanti con meno di 6 mesi, per mancanza studi clinici al riguardo
  • soggetti che hanno manifestato una reazione allergica grave ad una precedente somministrazione del vaccino
  • anamnesi positiva di Sindrome di Guillan-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di un precedente vaccino antinfluenzale (in caso tale sindrome sia insorta dopo altra vaccinazione bisogna comunque agire con precauzione).

Inoltre costituisce controindicazione temporanea la presenza di una patologia acuta con o senza febbre.

Non sono controindicazioni

  • allergia alle proteine dell’uovo senza anafilassi
  • malattie acute lievi
  • gravidanza
  • allattamento
  • condizioni di immunodeficienza

Quali sono gli effetti collaterali più comuni del vaccino?

In genere sono reazioni locali quali:

  • dolore
  • arrossamento
  • gonfiore nel punto di inoculazione

più raramente:

  • febbre
  • malessere generale
  • dolore muscolare

molto raramente:

  • abbassamento delle piastrine
  • formicolii
  • disordini neurologici
  • gravi reazioni allergiche fino all’anafilassi
Faq

Domande frequenti:

A che età è consigliabile somministrare il primo vaccino?

Il vaccino è consigliato a qualsiasi età a partire dai sei mesi. Prima, infatti, i bambini sono coperti dagli anticorpi materni e non è necessario.

Generalmente le prime influenze si sviluppano nel sud est asiatico e viaggiano nella nostra direzione, spostandosi di Paese in Paese. In Italia arrivano verso gennaio. Dato che il nostro sistema immunitario per sviluppare gli anticorpi necessita di circa 20-30 giorni, è bene fare le vaccinazioni non appena il farmaco viene licenziato e comunque non oltre la prima metà di dicembre. Ciò non toglie che, se fatto dopo, non faccia bene, si è semplicemente meno protetti e quindi più a rischio.

I vaccini antinfluenzali sono molto sicuri e non hanno controindicazioni particolari. In alcuni rari casi si possono riscontrare delle reazioni febbrili causate da un’alta sensibilità del bambino, ma nulla di più. Sono sconsigliati, almeno temporaneamente, solo a chi ha in atto una forma febbrile (raffreddore o altro) o se questa è passata da meno di una settimana. Diverso è il caso delle allergie: quasi tutti i virus per i vaccini vengono coltivati su uovo, quindi se si è dei soggetti allergici proprio alle uova non si può fare. Non c’è alcuna controindicazione nemmeno per le donne in gravidanza che possono effettuare il vaccino durante tutti i 9 mesi di gestazione, o in allattamento, senza nessun rischio per loro, per il feto o per il lattante

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra