Cavoli: perché farli mangiare ai nostri bambini
Spesso poco amati e considerati verdure “da poveri”, contengono una gran quantità di sostanze benefiche.
È la stagione dei cavoli! Le bancarelle dei mercati ne sono ricolme: cavolfiore, verza, cavolini di Bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo nero, cavolo riccio, broccoli, broccoletti, rape … ci sono proprio tutti. E tutti fanno parte della stessa famiglia, quella delle Crucifere, nome dovuto alla disposizione “a croce” dei loro petali. Sono più di 3000 le specie vegetali di tutto il mondo che rientrano in questa grande famiglia e forse non tutti sanno che, oltre ai cavoli (Brassicaceae), ne fanno parte anche la senape, la rucola, la colza e il ravanello.
Ma diciamo la verità: i cavoli sono ritenuti spesso verdure “da poveri”, perché richiamano alla memoria forti odori di umili case di gente contadina. Perché, dunque, parlare di cavoli? Non sono forse i vegetali meno amati dai bambini? Certo, ma come spesso accade, ciò che la medicina antica e la saggezza popolare affermavano sui cavoli, è stato confermato da numerosi studi medico-scientifici di oggi.
Già 400 anni prima di Cristo, Ippocrate descriveva i cavoli come “ortaggi dalle mille virtù”, mentre i romani li consideravano “rimedi universali”. I crauti in salamoia, per esempio, venivano dati ai marinai per prevenire lo scorbuto durante i lunghi viaggi. Per gli antichi, inoltre, i cavoli erano ottimi alimenti mineralizzanti, antidiabetici, disinfettanti e antireumatici.
Ma a distanza di millenni, che cosa si è scoperto in più sui cavoli? Oltre a essere un’ottima fonte di minerali come zolfo, iodio, calcio, potassio, magnesio, fosforo e di vitamine come la vitamina C, l’acido folico, la vitamina K, i cavoli contengono una notevole quantità di sostanze antiossidanti come polifenoli, carotenoidi, indoli e glucosinolati, che svolgono una importantissima prevenzione di molti tipi di tumore. I glucosinolati vengono metabolizzati nel nostro organismo in isotiocianati, tra i quali troviamo il sulforafano. Ed è proprio sul sulforafano che la ricerca scientifica si è concentrata negli ultimi anni. Questo fitonutriente, che contiene nella sua struttura un atomo di zolfo e che è responsabile del caratteristico odore prodotto durante la cottura, ha elevate proprietà antitumorali, in particolare dell’intestino, del fegato e dei polmoni.
Recentissimi studi stanno inoltre dimostrando come il sulforafano svolga effetti benefici nelle patologie cardiovascolari. In pazienti diabetici, per esempio, riduce del 73% i radicali liberi attivando una proteina capace di proteggere le arterie dalla formazione di placche nei vasi sanguigni danneggiati dall’iperglicemia.
Le crucifere contengono anche estrogeni vegetali (fitoestrogeni) capaci di contrastare lo sviluppo dei tumori legati all’ attività degli ormoni come il tumore al seno e alla prostata.
Non vi sembrano tutti buoni motivi per cominciare o continuare a mangiare questi alleati della salute che la natura ci sta offrendo in questo periodo dell’anno? L’ideale sarebbe mangiarli crudi oppure cotti al vapore o in poca acqua per non più di 20 minuti, in moda da non disperdere il loro prezioso contenuto.
Per non scoraggiare il loro consumo, esistono vecchi trucchi per evitare lo sgradevole odore che si diffonde per casa durante la cottura. Provare per credere:
- aggiungere un po’ di aceto in una tazzina da caffè e posizionarla sul coperchio della pentola in corrispondenza dell’uscita del vapore;
- mettere all’interno della pentola una fetta di pane con la mollica imbevuta di aceto o limone;
- mettere una foglia di alloro nell’acqua per cuocere i cavoli a vapore;
- aggiungere un cucchiaio di capperi nell’acqua;
- aggiungere un cardamomo verde o nero all’acqua.
Con i cavoli si possono fare ottime minestre e vellutate, gustosi risotti, sfiziosi sott’aceto o sott’olio. Per far avvicinare i più piccoli a queste importanti verdure, si possono preparare soffici frittelle, dorati contorni gratinati o verdure “filanti”. Se ci pensiamo bene basta un po’ di fantasia e di tempo in più in cucina per non privare i nostri bambini della loro importantissima azione preventiva contro il cancro.