Carenze di micronutrienti nei bambini obesi: ecco le più frequenti
Sono 4 le carenze di micronutrienti più frequenti nei bambini obesi: scopri perché l’associazione bimbo cicciottello-bimbo sano è falsa.
Chi potrebbe pensare che un bel bambino in eccesso di peso spesso possa presentare delle carenze nutrizionali importanti, come quella relative al ferro, alla vitamina D e agli antiossidanti? In effetti, quest’aspetto di malnutrizione collegata ad alcuni micronutrienti (micro, sì, ma fondamentali per l’accrescimento e la salute) è noto da molti anni al mondo scientifico, ma molto meno lo è alla popolazione.
Forse anche per questo permane nell’immaginario collettivo, specialmente per l’età prescolare (da 0 a 5 anni), l’associazione “bimbo cicciottello-bimbo sano”. Niente di più falso, e non solo per le ragioni che andiamo ripetendo rispetto al rischio di malattie in età adulta (ma che si possono verificare anche già in età pediatrica, purtroppo) o rispetto ai problemi ortopedici-motori o a quelli psico-sociali, ma anche per le carenze nutrizionali.
Vediamo quali sono le carenze nutrizionali più frequenti:
- Ferro, da decenni oggetto di studio in relazione all’eccesso di peso, in un’ampia indagine greca del 2012, in bambini di età compresa tra i 9 e i 13 anni, quelli obesi presentano probabilità doppia, rispetto ai pari normopeso, di avere un deficit di ferro. La causa di questa condizione non è del tutto chiara. Si era partiti con l’attribuzione di responsabilità alle diete meno equilibrate dei bimbi obesi in cui figurano, generalmente, pochi legumi e meno verdure, ma ciò non è sempre vero e comunque non giustifica completamente questa condizione. Pertanto l’attenzione si è spostata sul quadro di infiammazione che si associa all’obesità infantile, nel quale le proteine infiammatorie coinvolte tenderebbero a ridurre i livelli di ferro circolante. Infine (per ora) l’ipotesi più interessante riguarda una nuova proteina scoperta nel 2000, l’epcidina che si è poi dimostrata essere il maggiore inibitore dell’assorbimento di ferro a livello intestinale. La connessione con l’obesità è che questa molecola è prodotta in funzione della quantità di tessuto adiposo su stimolo della leptina (molecola aumentata nei bambini con eccesso di peso).
- Vitamina D (D3, colecalciferolo), deficitaria in 1 bambino su 5 a causa della scarsa esposizione al sole, risulta però carente in un bambino su 3 se in sovrappeso, e in 1 su 2 se gravemente obeso (prevalentemente per la tendenza del tessuto adiposo a “sequestrare” la vitamina D in quanto liposolubile). La vitamina D non solo è, come noto, fondamentale per un corretto accrescimento osseo, ma la sua carenza si associa all’insulino-resistenza e all’aumento della glicemia e rappresenta un fattore di rischio importante per lo sviluppo di diabete tipo 2 nell’età adulta. Anche il meccanismo che giustificherebbe il legame obesità-deficit di vitamina D non è stato ancora chiarito; secondo alcuni ricercatori, la vitamina D stessa avrebbe un effetto stimolante sulla produzione di insulina e sulla sua efficienza metabolica.
- Vitamina A (retinolo), vitamina E (tocoferolo) e carotenoidi, tutti indispensabili per la nostra salute in quanto, in vari modi e a vari livelli, rappresentano un baluardo contro l’aggressione dei perossidi e dei radicali liberi che danneggiano tutti i componenti cellulari come i grassi, le proteine e soprattutto il Dna, e per questo sono detti antiossidanti. In un recente studio americano si conferma che i bambini obesi presentano un livello di queste molecole fino al 10% inferiore rispetto ai coetanei normopeso. In parte questa condizione è giustificata dal minore consumo di frutta e verdura riscontrato nei bambini in eccesso di peso.
- Selenio, elemento alla base di un enzima antiossidante (glutatione perossidasi) che protegge quindi, come detto sopra, le nostre cellule dallo stress ossidativo. Questo oligoelemento è tanto più carente nei bambini quanto maggiore è il loro peso corporeo (o, meglio, il Bmi o Imc, cioè l’indice di massa corporea) secondo meccanismi, di nuovo, ancora non chiari. Una delle ragioni sembrerebbe legata, però, a un minore introito con la dieta nei bambini obesi, forse per il maggiore consumo di alimenti ipercalorici a discapito dei cereali (come il frumento) e verdure ricche, invece, di questo elemento.
Da questa stringata trattazione di tematiche così complesse e in evoluzione derivano due considerazioni principali:
- c’è ancora molto da scoprire rispetto alle basi patologiche del sovrappeso e dell’obesità (e delle patologie correlate).
- c’è l’assoluta necessità di una dieta realmente variata e ricca in frutta e verdura (antiossidanti) anche alla luce di questi stati carenziali così frequenti e così pericolosi per la salute futura, e presente, dei nostri piccoli.