Che cos’è l’Amoxicillina e a cosa serve
Amoxicillina bambini: come si somministra, come si prepara la sospensione, dosaggio, durata del trattamento e conservazione del medicinale.
Si ricorre alla amoxicillina, come vale sempre per gli antibiotici, per affrontare infezioni batteriche. Questa valutazione spetta al pediatra, in questa sede, Alimentazione Bambini intende fare chiarezza su a cosa serve l’amoxicillina.
Cos’è, quando e come si usa questo medicinale
L’amoxicillina appartiene alla famiglia delle penicilline (beta-lattamici), un particolare tipo di antibiotico che espleta la sua azione sulla parete cellulare dei batteri (sia gram positivi che gram negativi) e impedisce la sintesi di una proteina, componente essenziale del loro rivestimento esterno.
Si somministra per curare infezioni di natura batterica, o presumibilmente batterica. Pertanto l’amoxicillina non va usata per curare il raffreddore o l’influenza stagionale, né il Covid o qualsiasi altra malattia virale che decorra senza complicazioni batteriche.
Questo medicinale è un antibiotico in uso da molti decenni, eppure rappresenta ancora il trattamento preferito per alcune comuni infezioni dell’età pediatrica: infezioni delle vie respiratorie, nello specifico delle alte vie respiratorie (faringite, tonsillite, laringite, sinusite), delle basse vie respiratorie (bronchite, broncopolmonite); alcuni tipi di infezioni delle vie urinarie, ma anche della bocca, della pelle e del tratto gastrointestinale.
Antibiogramma: tampone o cultura in grado di dare informazioni precise su uno specifico batterio
Nella medicina moderna è spesso possibile avere informazioni precise per la scelta della sostanza migliore da usare contro uno specifico batterio, attraverso l’esecuzione dell’antibiogramma su un tampone o una coltura.
In teoria è possibile fare questo test per tutti i batteri e su tutti i tessuti corporei. In teoria, ma non in pratica! Per esempio, non è proponibile nella pratica quotidiana fare l’antibiogramma delle secrezioni delle vere respiratorie in caso di bronchiti, e men che mai si pensa di analizzare l’interno di un orecchio in caso di otite e così via.
I dati disponibili sono stati prodotti negli ultimi decenni da migliaia di scienziati e medici in tutto il mondo. Per le comuni malattie infantili si conosce la probabilità che siano causate da un batterio e che questo possa essere sensibile o meno al trattamento antibiotico con amoxicillina. Esistono vere e proprie Linee Guida che servono a fornire informazioni utili ai medici per la miglior gestione terapeutica delle infezioni del bambino (e anche degli adulti!)
Istruzioni per il trattamento sicuro con Amoxicillina: dose, avvertenze ed effetti indesiderati collaterali
Amoxicillina dosaggio: la terapia con amoxicilina (come per tutti i farmaci per bambini) segue la posologia in base ai kg di peso del bambino.
Sul foglietto illustrativo si trova indicato in maniera generica 40-90 mg per ogni kg di peso al giorno ma la scelta e il calcolo della somministrazione sono appannaggio esclusivo del medico.
Intervallo di somministrazione della Amoxicillina: la somministrazione può avvenire 2 o 3 volte al giorno (cioè ogni 12 ore oppure ogni 8 ore), poiché nel caso di infezioni batteriche in sedi particolarmente difficili da raggiungere i dati disponibili suggeriscono magari la somministrazione più frequente.
Durata del trattamento con Amoxicillina: in genere deve proseguire per almeno 7-8 giorni, ma in alcuni casi particolari (per es. la faringotonsillite streptococcica) il trattamento con l’antibiotico arriva a 10 giorni.
Età del paziente: l’amoxicillina viene utilizzata praticamente da 0 a 99 anni, da sola o in combinazione con acido clavulanico, proprio perché raramente provoca disturbi ed effetti indesiderati.
Amoxicillina e acido clavulanico
Acido clavulanico, che cos’è: è una molecola comunemente combinata con antibiotici appartenenti al gruppo della penicilina, acido clavulanico e questi antibiortici realizzano una combinazione in grado di vincere alcuni tipi di resistenza batterica.
Di fatto, questa combinazione, di acido clavulanico e amoxicillina, dà vita a un nuovo e potente antibiotico che il medico prescrive quando c’è bisogno di trattare infezioni sostenute da batteri in grado di produrre un enzima (betalattamasi) che rende inefficace l’ amoxicillina. Anche questo antibiotico esiste in diverse formulazioni orali: la sospensione orale, le bustine e le compresse (queste ultime poco utilizzate nei bambini perché piuttosto grosse).
Amoxicillina e importanza di seguire pedissequamente la cura, come indicata dal medico
Amoxicillina VS Infezione: il medicinale vince quando la cura, per come prescritta dal pediatra, viene perfettamente rispettata per dose, tempo e modalità di somministrazione e assunzione del farmaco. Ricordate che è il Pediatra il solo deputato alla gestione dei diversi casi, abbiate fiducia nel suo giudizio!
Pertanto, non sono ammessi sconti! NON si deve sospendere il trattamento con amoxicillina qualche giorno prima del termine, perché magari i sintomi sono migliorati o addirittura i disturbi sono scomparsi; né si devono modificare gli intervalli tra le somministrazioni. Questa condotta è contraria a tutti i principi di farmacologia ed è pericolosa, non solo per il bambino (che può ricavarne ridotti effetti terapeutici) ma anche per gli adulti conviventi, perché aumenta il rischio di resistenza agli antibiotici.
Effetti indesiderati collaterali
Come detto, l’amoxicillina raramente causa effetti indesiderati. tuttavia, come per qualsiasi farmaco, anche con l’amoxicillina se ne possono avere. Questi quelli più possibili:
Cute: Occasionalmente eruzioni cutanee (simile all’orticaria, o morbilliforme); raramente angioedema e forme più gravi;
Sangue: Può verificarsi un aumento degli eosinofili; molto raramente si può avere anemia, o riduzione dei globuli bianchi o delle piastrine;
Apparato gastrointestinale: occasionalmente diarrea, vomito, anoressia, dolore alla bocca dello stomaco, gastrite;
Rene: molto raramente, problemi renali;
Fegato: raramente può esserci aumento delle transaminasi (peraltro modesto);
Sistema nervoso centrale: raramente, cefalea e nervosismo;
Generali: Reazioni allergiche da anafilassi sono molto rare (calo della pressione grave e improvviso, accelerazione o rallentamento del battito cardiaco, stanchezza o debolezza insolite, ansia, agitazione, vertigine, perdita di coscienza, difficoltà della respirazione o della deglutizione, prurito generalizzato specialmente alle piante dei piedi e alle palme delle mani, orticaria grave con o senza angioedema).
Amoxicillina e macchie rosse diffuse sulla pelle
Non tutti sanno che l’assunzione di amoxicillina in corso di infezioni da EBV (mononucleosi infettiva) può scatenare una reazione cutanea con macchie rosse diffuse: potrebbe sembrare un’allergia, ma non lo è!
Avvertenze nell’uso di amoxicillina in età pediatrica
Nel bambino con patologie renali la dose dell’amoxicillina va ridotta in base ai parametri di funzionalità renale specifici (clearance della creatinina)
Nel bambino diabetico va considerato che con l’amoxicillina somministrata in sospensione il bambino assume un po’ di zucchero in più, per cui sarà necessario monitorare glicemia e terapia insulinica durante l’assunzione dell’antibiotico.
Forme disponibili: le gocce non sono più in commercio
In siti e blog si danno ancora informazioni con riferimento alla preparazione in gocce di Zimox®: ahimè, questo farmaco non è più in commercio da 25 o forse 30 anni! Per i bambini abbiamo a disposizione la sospensione orale e le compresse dispersibili da 1 g(ovviamente, se compatibili col dosaggio calcolato).
L’amoxicillina è prescrivibile dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e deve essere venduta solo dietro presentazione di prescrizione medica.
Come si prepara l’amoxicillina in sospensione orale
L’amoxicillina in sospensione deve essere diluita; nel flacone c’è solo la polvere per sospensione orale, cui deve essere aggiunta acqua naturale:
- Controllare di avere individuato l’indicazione del livello di acqua da raggiungere, che è disegnata/tracciata sul flacone del farmaco.
- Dopo avere aggiunto la quota giusta di acqua, agitare bene il flacone, finché il farmaco non si sarà sciolto completamente.
- Appoggiare il flacone sul tavolo e attendere qualche minuto che il liquido scenda lungo le pareti e sparisca la schiuma che si produce, inevitabilmente, per effetto dell’agitazione della sospensione.
- Osservare nuovamente che il livello dell’acqua sia corrispondete al segno sul flacone, molto spesso bisogna aggiungere altra acqua per arrivare al livello corretto.
Trucchetto per la diluizione ottimale: aggiungere l’acqua poco alla volta, anche usando un cucchiaino, per evitare di metterne troppa.
Tutte queste raccomandazioni fanno sì che la diluizione del principio attivo sia corretta e che la dose che somministreremo sia perfetta.
Conservazione dell’Amoxicillina
Il farmaco deve essere conservato ad una temperatura inferiore a 25°C anche prima della diluizione. Per la scadenza, fare riferimento alla data riportata sulla scatola. Pertanto attenzione alle estati torride, mettiamo i farmaci al riparo, magari in frigorifero! La sospensione diluita deve essere conservata in frigorifero e consumata entro 7 giorni.
Non somministrare mai l’amoxicillina se il bambino ha avuto un’allergia accertata alle penicilline.
Il medico, che conosce la storia del bambino, effettuerà la prescrizione di un farmaco alternativo se necessario. In caso di visita da parte di un medico di pronto soccorso bisogna sempre informarlo circa una passata allergia o un’ipersensibilità al farmaco (se possibile specificando se si trattava di amoxicillina o amoxicillina e acido clavulanico o altri medicinali, perché esistono forme di ipersensibilità crociata e anche la gravità delle stesse può variare).
Quando contattare il pediatra
Sempre! Ogni terapia antibiotica deve essere sempre prescritta dal medico, procedere con la somministrazione autonoma dell’amoxicillina è imprudente e potrebbe rivelarsi anche rischioso per la salute.
Amoxicillina e allattamento: come comportarsi
Se la mamma che allatta avesse necessità di assumere antibiotici, l’amoxicillina rappresenta addirittura la prima scelta! Al comune dosaggio terapeutico, solo piccolissime quantità di principio attivo passano nel latte, senza peraltro causare problemi nel bambino allattato al seno.
I rimedi naturali possono sostituire la cura antibiotica?
Non è possibile sostituire i farmaci con prodotti “naturali” non medicinali: di natura vegetale, animale o minerale. Se il medico, dopo la visita, prescrive gli antibiotici vuol dire che non c’è un’altra via!
Resistenza agli antibiotici
Il problema della resistenza agli antibiotici è di dominio pubblico, ed è un fenomeno che riguarda tutto il mondo, e ovviamente anche l’Italia. C’è un rischio reale di non avere più, presto, antibiotici efficaci contro le infezioni batteriche; questo è un grave fenomeno perché potrebbe riportarci indietro nel tempo, quando le malattie infettive causavano la morte di migliaia di persone, perché se la sensibilità dei batteri ad un certo medicinale si riduce, si ridurranno, di conseguenza, gli effetti delle terapie.
L’uso oculato degli antibiotici, con la riduzione delle richieste da parte dei genitori di avere la prescrizione non appena compare una febbre, ma anche con una maggior cautela da parte del medico nel prescriverli, e naturalmente la riduzione del loro uso nell’allevamento e nella zootecnia sono tutti punti imprescindibili per aiutare tutti noi a ridurre questo rischio!
Amoxicillina in gravidanza
In tutto tutto il periodo della gestazione l’amoxicillina, da sola oppure in combinazione con acido clavulanico, si può usare, perché le penicilline sono medicinali molto ben tollerati anche dalle donne in attesa di un bambino, ma vale sempre la raccomandazione di non iniziare una qualsiasi terapia se non dietro indicazione del curante e sotto controllo medico.
Inoltre, l’amoxicillina dovrebbe rappresentare la prima scelta nelle donne che allattano, perchè nel latte passa meno dell’1% della dose assunta dalla madre, dunque i rischi per il bambino sono davvero molto ridotti, rispetto ad altre classi di antibiotici.
Assunzione di farmaci in allattamento
Non tutti sanno che in Italia è disponibile un numero di telefono 24 ore su 24 che risponde alle necessità e dubbi su eventuali disturbi o effetti indesiderati di farmaci o medicinali in allattamento: 800883300 oppure 035-2675096, oppure clintox@asst-pg23.it.