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Malattie infantili

Quando fare la prima visita oculistica pediatrica

Miopia, astigmatismo, occhio pigro, ipermetropia e strabismo: a che età la prima visita oculistica ai bambini e sintomi di difetti visivi.

Pubblicato il 09.10.2023 e aggiornato il 17.11.2023 Scrivi alla redazione

In età pediatrica i più comuni di disturbi a carico degli occhi e della funzione visiva (miopia, ambliopia, astigmatismo) sono spesso asintomatici e diventano clinicamente evidenti quando ormai presenti da tempo o in fase avanzata, pertanto è importante rivolgersi a un professionista per fare prevenzione.

I disturbi visivi dei bambini sono spesso asintomatici in età pediatrica, perchè?

Questo avviene spesso grazie alla grande duttilità, sia muscolare che di accomodazione, dell’occhio del bambino. L’unico modo per escluderli o correggerli precocemente è dunque la visita oculistica. Pertanto è di grande importanza sapere quando effettuare il primo controllo a neonati e bimbi.

Oculista: quando controllare la salute degli occhi di neonati, lattanti e bambini

Anche in assenza di sintomi, si raccomanda di effettuare dei controlli periodici della vista. Le visite mediche svolte a scopo preventivo in età pediatrica possono riguardare diversi ambiti specialistici. Quella oculistica, in particolare, è importantissima per garantire una buona salute dell’apparato visivo perché non sempre è possibile riconoscere “a occhio” alcuni disturbi della vista, che potrebbero manifestarsi clinicamente troppo tardi.

Anche se non si sospettano problemi di vista, il Comitato Tecnico Nazionale per la Prevenzione della Cecità del Ministero della Salute consiglia di sottoporre il bambino ad una visita oculistica:

  • la prima valutazione andrebbe eseguita nei primi giorni dopo la nascita o al massimo entro i 6 mesi di vita: dal neonatologo o dal pediatra o dall’oculista in casi specifici. La visita serve a valutare il “riflesso rossso“, utilissimo a evidenziare una cecità congenita mono o bilaterale, come per escludere difetti congeniti (cataratta), tumori (retinoblastoma) e problemi del bulbo oculare. Al di là della valutazione da parte del pediatra, è consigliabile rivolgersi allo specialista soprattutto se c’è familiarità per patologie tumorali.
  • Al compimento dei 3 anni: per escludere ambliopia (occhio pigro), strabismo e difetti visivi.
  • All’inizio della scuola primaria (6 anni): per una più precisa valutazione del visus (quindi di eventuali difficoltà a vedere bene).
  • Per le età successive è consigliato programmare dei controlli periodici ogni 2-3 anni, salvo diverse indicazioni da parte dell’oculista o insorgenza di sintomi.

Quando effettuare la prima visita oculistica entro il 1° anno di vita

In alcuni casi la prima visita oculistica entro il primo anno di vita è estremamente importante, ecco quando è vivamente consigliabile non sottrarsi al controllo:

  • prematurità: i nati pretermine hanno una maggiore predisposizione allo sviluppo di strabismo, difetti visivi e retinopatia (nei neonati sottoposti a prolungata terapia con ossigeno);
  • figli di mamme che hanno contratto toxoplasmosi e rosolia in gravidanza, per i possibili difetti visivi associati;
  • bambini che hanno familiarità per patologie della vista ereditarie.
Come si svolge la prima visita oculistica pediatrica- alimentazionebambini. It by coop
Come si svolge la prima visita oculistica pediatrica- alimentazionebambini.it By COOP

Come si svolge la prima visita oculistica pediatrica

Il modo in cui si svolge la prima visita oculistica cambia secondo l’età del bambino:

  • nel neonato e lattante si inizia con uno screening ortottico per escludere strabismo e anomalie della motilità dell’occhio. Si valutano principalmente il movimento sincrono e coordinato dei bulbi oculari ed il riflesso rosso (test di screening per cui, in assenza di difetti retinici e del cristallino, la pupilla riflette una luce rossa quando illuminata con il fascio di luce dell’oftalmoscopio). In alcuni casi, per una valutazione più approfondita del fondo oculare che resta a discrezione del medico, è necessario utilizzare un collirio che fa dilatare la pupilla.
  • a 3 anni, oltre alla valutazione della mobilità oculare per escludere una condizione di strabismo, se il bambino è collaborante si esegue un test per escludere eventuali difetti visivi. Il test delle E di Albini prevede che il bambino indichi con le dita la direzione delle “zampe” delle E di diverse misure e orientate nelle quattro dimensioni.
  • a 6 anni e nelle visite periodiche successive si ripetono le valutazioni precedenti: osservazione del fondo oculare, previa dilatazione pupillare, e stima della capacità visiva con l’identificazione di lettere o numeri sulla tavola optometrica.

Sintomi e segnali spia di un problema alla vista, a cosa prestare attenzione

Oltre ai controlli preventivi programmati, talvolta è necessaria una visita oculistica in tempi rapidi, in tutti quei casi in cui i bambini mostrano dei segnali spia di un problema alla vista. Confrontatevi sempre col vostro Pediatra in presenza dei sintomi che Alimentazione Bambini descrive qui di seguito.

Ma come si fa a capire se un bambino ha problemi di vista? Le alterazioni dell’acuità visiva, che il bambino più piccolo non è in grado di verbalizzare, e altre problematiche dell’occhio potrebbero rendersi manifeste con segni e comportamenti più o meno evidenti:

  • riflesso bianco della pupilla, visibile a occhio nudo o nelle foto con flash;
  • anomalie anatomiche dell’occhio: asimmetria delle dimensioni di pupille e occhio, ptosi palpebrale (palpebra più chiusa del normale);
  • frequente strofinamento degli occhi (il bambino ha spesso gli occhi rossi o lamenta prurito);
  • mal di testa;
  • ammiccamento frequente (il bambino “strizza” gli occhi per vedere meglio);
  • tendenza a reclinare la testa per osservare qualcosa;
  • strabismo improvviso;
  • tendenza ad avvicinare gli oggetti al viso o ad avvicinarsi al televisore;
  • alterato riconoscimento dei colori.
Principali difetti visivi dei bambini - alimentazionebambini. It by coop
Principali difetti visivi dei bambini – alimentazionebambini.it By COOP

I difetti visivi più comuni nei bambini

Vediamo insieme quali sono i più comuni disturbi della vista in età pediatrica e quando i bambini devono portare gli occhiali.

Miopia

È il “reale” difetto della vista più diffuso tra i bambini. Si caratterizza per una progressiva difficoltà nella messa a fuoco degli oggetti lontani che, si ipotizza, potrebbe essere favorita da una prolungata e continuativa accomodazione (messa a fuoco di oggetti vicini, es. libri, tablet e smartphone). È più comune nei bambini figli di genitori miopi e può essere corretto con apposite lenti (occhiali, nei piccoli, oppure occhiali o lenti a contatto, nei più grandi).

Astigmatismo

È un disturbo legato alla conformazione alterata del bulbo oculare che, invece di essere perfettamente sferico, ha una forma oblunga. Comporta una visione alterata da lontano e da vicino: gli oggetti appaiono distorti a qualsiasi distanza. Nella gran parte dei casi l’astigmatismo è congenito e rappresenta un problema spesso ereditario, dunque è necessario porre maggiore attenzione quando uno o entrambi i genitori ne soffrono poiché i loro figli hanno maggiori probabilità di soffrirne. Spesso si associa ad altri problemi di rifrazione (miopia o ipermetropia) causando una visione piuttosto alterata. Si corregge con occhiali, o con lenti a contatto di forma caratteristica (toriche).

Ambliopia o “Occhio Pigro”

È una patologia per cui uno dei due occhi ha una ridotta capacità visiva. Spesso è silente, ovvero il bambino non mostra alcun sintomo e “compensa” con l’occhio controlaterale. L’unico modo per identificarlo è una visita oculistica preventiva.

Ipermetropia

Per semplificare potremmo dire che si tratta dell’opposto della miopia, si tratta infatti di una condizione in cui a sembrare sfocati sono gli oggetti vicini. In moltissimi bambini piccoli potremmo definirla una condizione para-fisiologica, che si risolve generalmente entro i 6 anni di età. Se persiste è possibile intervenire con lenti correttive.

Strabismo

È la condizione in cui uno degli occhi sembra deviare rispetto al normale allineamento. Nei primi mesi di vita è considerato un fenomeno fisiologico da attribuire all’immaturo sviluppo dei muscoli oculari; spesso poi è solo apparente, poiché il ponte nasale è più largo che nell’adulto. Se il fenomeno persiste oltre i 5 mesi va segnalato al pediatra perché si potrebbe andare incontro ad ambliopia. Lo strabismo (convergente, divergente o verticale) nelle forme lievi si può correggere con una benda coprente o con una lente satinata, mentre nei casi più gravi si rende necessario l’intervento chirurgico, possibile già dall’anno e mezzo di età.

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra