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Malattie infantili

Tossinfezioni alimentari in Europa e Italia

Le tossinfezioni alimentari sono causate dall’ingestione di cibo contaminato da virus, parassiti, batteri o le tossine di questi ultimi

Pubblicato il 17.01.2017 e aggiornato il 08.07.2022 Scrivi alla redazione

Le tossinfezioni alimentari sono causate dall’ingestione di cibo contaminato da virus, parassiti, batteri o le tossine di questi ultimi. Si contano oggi circa 250 agenti patogeni diversi e si continua a scoprirne di nuovi.

Nel mondo, a causa di queste infezioni muoiono ancora 420.000 persone l’anno e 125.000 di queste sono bambini sotto ai 5 anni.

Nella regione europea si registra un minore impatto con 23 milioni di casi (il 3,8% del totale globale) con 5.000 decessi ogni anno. Questo ci fa comprendere come il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie diminuisca l’incidenza delle infezioni ma anche di come cure immediatamente disponibili e adeguate consentirebbero di ridurre notevolmente la percentuale di decessi.

Tra gli agenti patogeni maggiormente rilevanti troviamo:

  • I Norovirus, coinvolti nel 65% delle infezioni e presenti in alimenti contaminati quali insalate, cibi freddi e panini. La sintomatologia è quella delle comuni gastroenteriti (nausea, vomito e soprattutto nei bambini, diarrea acquosa e crampi addominali) e tendono ad autolimitarsi (cioè a terminare spontaneamente) in 12-60 ore. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre. La malattia non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce senza complicazioni.
  • Il Campilobacter che, sebbene in Italia “sembri” poco presente (in realtà per falle nel sistema di monitoraggio), rappresenta in Europa l’agente causale di 5 milioni di infezioni l’anno (21% del totale). Il periodo di incubazione è variabile tra 1 e 7 giorni e i sintomi sono solitamente leggeri e consistono in diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito che durano fino a una settimana. Nell’1% dei casi però ci possono essere evoluzioni gravi quali meningiti ed endocarditi specialmente in soggetti fragili come bambini. Gli alimenti maggiormente coinvolti nella trasmissione sono latte, cibi crudi e carne di pollo.
  • La Salmonella pur rimanendo frequentemente causa di infezione, sta avendo un continuo decremento nell’incidenza negli ultimi anni anche grazie ai protocolli di monitoraggio delle specie aviarie, in particolare le galline ovaiole. Non a caso gli alimenti che prevalentemente fanno da veicolo sono uova, latte crudo, carni (tacchino, pollo e maiale) e gelati. La sintomatologia gastroenterica si manifesta dopo 6-72 ore dell’ingestione e dura 4-7 giorni. Il decorso è solitamente benigno.
  • Il Toxoplasma Gondii, è un parassita protozoario che causa una infezione detta toxoplasmosi, appunto, in 1 milione di persone l’anno in Europa. La sintomatologia è assente o caratterizzata da una condizione simil-influenzale che perdura qualche settimana. Diversamente, se contratta in gestazione, è una infezione molto rischiosa in quanto questo protozoo è in grado di superare la barriera placentare e causare malformazioni al nascituro o finanche l’aborto dipendentemente dalla settimana di gestazione. Può essere veicolato da carni infette o da vegetali contaminati dalle feci di animali portatori (v. il gatto).
  • La Listeria Monocytogenes è un batterio molto resistente e diffuso nell’ambiente che può contaminare a più livelli la catena di produzione degli alimenti. Lo troviamo particolarmente in carne e verdura crude, formaggi e latte non pastorizzati e pesce affumicato. La listeriosi ha catturato negli ultimi anni l’attenzione degli organismi europei di monitoraggio, non tanto per il numero di casi, ancora limitati a circa 2000/anno, quanto per l’alto grado di letalità, in particolare nei soggetti fragili.
  • L’Escherichia Coli che, sebbene sia generalmente un batterio “buono”, un simbionte nell’intestino umano, ha in alcuni ceppi la capacita di produrre tossine (VTEC oppure STEC) in grado di indurre una diarrea acquosa ma anche emorragica, fino a una grave sindrome detta Emolitico-Uremica, in particolar modo nei bambini. Come spesso accade, gli alimenti maggiormente a rischio sono la carne cruda o poco cotta, il latte non pastorizzato e suoi derivati ma anche frutta e ortaggi contaminati (soprattutto durante la concimazione).

Questo breve aggiornamento sulle tossinfezioni alimentari a livello europeo e italiano è finalizzato ad aumentare la consapevolezza su quanto ancora queste malattie siamo presenti nel nostro quotidiano e di cosa si possa fare per ridurne la diffusione, sicuramente grazie agli organismi di monitoraggio preposti, all’impegno dei produttori di materie prime e dell’industria di trasformazione, ma anche con l’attenzione del singolo cittadino nell’acquisto, conservazione e preparazione degli alimenti.

(v. anche articolo della Dott.ssa Piedimonte: Intossicazioni alimentari e igine degli alimenti

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra