Lavarsi le mani: per i bambini una questione di igiene e salute
È scientificamente provato che il lavaggio delle mani è un ottimo ed economico sistema per prevenire innumerevoli malattie: scopri come insegnarlo ai bambini!
- Trasmissione di microrganismi, spiegare ai bambini piccoli l’importanza di avere le mani pulite
- Perché è importante lavarsi le mani
- Quando è bene ricordarsi di lavare le mani – prima e dopo
- Pulizia delle mani: 4 bambini su 10 non lavano le mani a scuola
- Come insegnare ai bambini a lavarsi le mani con acqua e sapone
- Covid-19 e importanza di lavarsi le mani fuori casa
Durante la giornata veniamo a contatto con numerosi microrganismi, la maggior parte di essi sono innocui, ma quelli patogeni possono danneggiare la nostra salute ogni qual volta, per esempio attraverso il vettore delle mani, penetrano nell’organismo. Tra i diversi patogeni che possono annidarsi sulla superficie delle mani vi sono i virus influenzali, ma anche il SARS-COV-2, nonché i germi responsabili delle influenze intestinali, degli ossiuri, della congiuntivite e delle toxoplasmosi. È scientificamente provato che il lavaggio delle mani è un ottimo ed economico sistema per prevenire queste e innumerevoli altre malattie. AlimentazioneBambini si propone, in questo scritto, di aiutare i genitori a descrivere i germi delle mani ai più piccoli, senza per questo renderli fobici, insegnando loro perché e come lavarsi le mani.
“Ti sei lavato le mani?“. Quante volte i nostri genitori ci hanno fatto questa domanda e quante volte al giorno la rivolgiamo ai nostri figli? Il lavaggio delle mani è ormai ritenuto dalla letteratura medico-scientifica internazionale la principale misura per prevenire la trasmissione di germi dalle mani alla bocca, al naso e-o agli occhi. La pelle ospita in condizioni normali fino ad un milione di germi per centimetro quadro, poche e semplici regole di igiene evitano la proliferazione di patogeni sulla superficie delle mani.
Trasmissione di microrganismi, spiegare ai bambini piccoli l’importanza di avere le mani pulite
Con riguardo ai microrganismi che possono abitare sulla superficie delle mani, l’adulto deve sapere che per la maggior parte si tratta di cosiddetti microrganismi residenti e competitivi nei confronti di patogeni, nel senso che ne impediscono la crescita. Ad essi si aggiungono germi transitori, che possono essere il veicolo di malattie.
Al bambino piccolo spieghiamo che il mondo è abitato anche da esserini piccini piccini, al microscopio possiamo vederli perciò gli scienziati li conoscono bene, sanno come sono fatti e come dobbiamo trattarli. Soprattutto con riguardo al Covid-19, evitate di stimolare la paura nei più piccini (sono bandite parole come microrganismi pericolosi, invisibili, cattivi, eccetera). Questi esserini sono così piccolini da poter vivere nelle pieghette della nostra pelle. Se entrano nel naso o nella bocca o se scivolano attraverso i nostri occhi ci fanno starnutire, possono farci il solletico nella gola e nelle orecchie, farci venire la tosse o il mal d’orecchio. Perciò, per evitare che costruiscano la loro casa sulle nostre mani, quindi per evitare il muco, gli starnuti e il mal di gola, noi laviamo le mani. L’acqua e il sapone ci terranno al sicuro! Questa storiella, che non ha elementi ansiogeni, introduce all’uso di canzoncine per lavarsi le manine, nonché fa da apripista all’educazione alle giuste tecniche di lavaggio, dallo strofinamento palmo a palmo, allo strofinamento del dorso delle mani, passando per l’intreccio delle dita e il lavaggio del pollice destro e di quello sinistro.
Perché è importante lavarsi le mani
Spieghiamo ai bambini come germi, virus e batteri arrivano sulle nostre mani: durante la giornata veniamo in contatto con oggetti, superfici e animali che possono essere il veicolo di germi patogeni. Se per un adulto viene spontaneo pensare alle banconote, piuttosto che alle superfici dei mezzi pubblici, alle maniglie delle porte, ai bagni pubblici, agli attrezzi delle palestre e così via; i bambini penseranno alle panchine del parco, ai corrimano delle scale, ma anche alle tante manine di coetanei e adulti che si poggiano sulle giostrine del parchetto o sui banchi nelle scuole.
Per comprendere come la veicolazione di patogeni attraverso le mani possa essere all’origine di focolai epidemici, facciamo un discorso da adulti e disturbiamo malattie più rare e più lontane da noi: alcuni germi, tra quelli che possono annidarsi sulle mani, possono essere la causa di malattie che, nei paesi dove le condizioni igieniche e alimentari sono particolarmente carenti, rappresentano le prime cause di morte soprattutto tra i bambini (colera, salmonellosi, ascaridiasi, eccetera). Da noi, ovvero nei paesi industrializzati, lavarsi le mani limita la diffusione della più comune influenza e delle malattie parainfluenzali, delle virosi intestinali e, in alcune aree, dell’epatite virale di tipo A, della congiuntivite, della toxoplasmosi e dell’ossiuri. Ultimamente il Covid ha reso il lavaggio delle mani un vero e proprio presidio di salute pubblica, pertanto la limitazione della diffusione pandemica della SARS-COV-2 da persona a persona va citata come prima ragione attualmente fondamentale per lavare sempre bene le mani.
Il lavaggio frequentato delle mani rappresenta, quindi, una semplice ed economica forma di prevenzione, come ormai riconosciuto e sostenuto. Alcuni studi americani, per esempio, hanno dimostrato che la sola “promozione” del lavaggio delle mani in alcuni asili nido è riuscita a ridurre in modo significativo il numero delle infezioni nei bambini.
Quando è bene ricordarsi di lavare le mani – prima e dopo
Ma quando bisogna lavarsi le mani? Le situazioni più comuni sono:
- prima di maneggiare il cibo e mangiare;
- prima di lavarsi i denti;
- prima di dormire;
- dopo essere andati in bagno (gli adulti devono lavare le mani anche dopo aver cambiato il pannolino ai bambini);
- dopo aver giocato all’aperto e-o essere stati sulle giostrine;
- dopo aver toccato animali;
- dopo aver tossito o starnutito
- non appena si rientra a casa;
è tautologico ricordare che per gli adulti è importante lavare le mani prima e dopo aver manipolato il cibo, soprattutto quello crudo e specialmente prima di cucinare o offrire il pasto in tavola; dopo aver manipolato soldi o tessere bancomat o simili (per esempio la tessera del supermercato); dopo aver fatto ginnastica in palestra (dove gli attrezzi sono ricettacolo di germi).
Pulizia delle mani: 4 bambini su 10 non lavano le mani a scuola
A scuola hanno luogo attività sociali ad alto contatto diretto e la diffusione dei droplet è fisiologica, per droplet si intendono le goccioline di saliva, di muco, di sudore, ovvero tutte quelle goccioline di componenti organici che se espulse o liberate da una persona infetta possono essere origine di contagio. Per persona infetta intendiamo qui anche un bimbo con un brutto virus intestinale o che ha semplicemente il raffreddore e pertanto può contagiare il virus dell’influenza stagionale. Le mani sono il primo vettore contagi in luoghi chiusi e promiscui poiché ovunque cadano i droplet le mani possono essere appoggiate facendo posto ai batteri ovvero accogliendoli (nel senso negativo del termine).
Care mamme, anche rispetto alla “abitudine dei bambini di portare gli oggetti alla bocca”, non instaurate un regime di terrore con affermazioni tipo: “È cacca; è veleno, eccetera“. Piuttosto siate osservatrici attente ed evitate che il bambino porti alla bocca oggetti sporchi o non suoi o provenienti da luoghi pericolosi in punto di rischio igienico. La fase della stimolazione labiale è normale nel bambino; la soddisfazione del portare gli oggetti alla bocca va assecondata e soddisfatta in quel momento della vita in cui il bimbo esplora e conosce il mondo anche attraverso bocca e labbra. La fase orale incomincia intorno ai 6 mesi e termina all’incirca col finire del secondo anno d’età. Da genitori rispettate le norme igieniche di pulizia dei giocattoli e degli oggetti della casa; se usate prodotti igienizzanti per la pulizia, abbiate sempre cura di risciacquare con acqua pulita i giochi che il bambino è solito sfruttare di più, con conseguente maggiore probabilità di contatto con la bocca. Questa digressione sulla fase orale è utile a comprendere ancora di più come e perché focolai epidemici possono scatenarsi negli asili nido.
Il Global Hygiene Council, organismo mondiale impegnato nella tutela della salute attraverso l’igiene ha promosso una ricerca sul lavaggio delle mani a scuola. Il campione di studenti ha coinvolto 700 bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni, tutti studenti di scuola primaria. Tra i Paesi coinvolti, che sono Arabia Saudita, Australia, Cina, India, Indonesia, Regno Unito e Sudafrica, non vi è l’Italia, pertanto il dato che stiamo illustrando va considerato non come relativo al nostro paese ma come un generico allarme all’attenzione all’igiene delle mani da un punto di vista “mondiale”. Il risultato di questo studio pretende attenzione rilevando una scarsa igiene delle mani tra gli studenti campionati. Risulta infatti che, rispetto alla popolazione statisticata, a scuola più di 4 bambini su 10 non è abituato a lavarsi le mani con acqua e sapone prima di andare a mensa o dopo essere stato in bagno. Emerge anche che 1 bambino su 10 ha denunciato l’assenza del sapone nella struttura scolastica (per parte nostra, non possiamo conoscere, al momento, la corrispondenza di questo dato alla realtà italiana).
Come insegnare ai bambini a lavarsi le mani con acqua e sapone
Lavarsi le mani correttamente è un procedimento non senza delle regole precise e un tempo giusto. Pertanto non dobbiamo solo ripetere ai bambini di lavarsi le mani, ma dobbiamo insegnare loro come farlo nel modo giusto.
Qual è il modo giusto per lavarsi le mani:
- bagnare le mani con acqua corrente. L’acqua aiuta il sapone a mettere i batterie fuori gioco, tuttavia è bene che il bambino si senta a suo agio nel lavaggio e pertanto va rispettato il suo livello di percezione del calore: chiedetegli sempre se l’acqua va bene o se è troppo calda.
- Usare sempre il sapone (non antisettico). Preferite un sapone neutro, gli igienizzanti per le mani, i saponi igienizzanti e antisettici sono sempre prodotti aggressivi il cui uso va limitato alle situazioni di necessità.
Maria Montessori ha sempre ispirato l’educazione del bambino all’igiene sottolineando anche che la pulizia è una palestra di autonomia: rispetto a ciò, è molto importante che il bambino abbia accesso autonomo al lavandino, se non vi arriva per altezza potete utilizzare uno sgabello oppure permettergli di usare il bidet per lavare le mani. Educatelo ad usare poco sapone e anche a chiudere il rubinetto per evitare sprechi inutili di acqua mentre si insapona le mani o compie le operazioni di sfregamento palmo contro palmo, palmo contro palmo intrecciando le dita e detersione del dorso.
Mentre i bambini lavano le mani, affinché imparino la tecnica giusta per rendere efficace questo gesto di igiene personale, è possibile cantare una filastrocca delle mani. La canoncina deve durare tra i 20 e i 40 secondi, l’equivalente del tempo giusto per lavare bene le manine. Qual è la tecnica giusta per lavare efficacemente le mani:
- si parte dal dorso della mano insaponandolo bene (col bambino possiamo cantare: “massaggia il dorso e fai tanta schiumetta, prima la mano destra, poi la mano sinistra”);
- a seguire, lavare il palmo, sfregando palmo contro palmo (possiamo cantare insieme al bambino: “Sfrega un palmo contro l’altro fai il solletico col sapone”);
- lavare sotto le unghie e tra le dita (“che l’unghietta sia pulita e le dita si abbraccieranno”, se facciamo tutto a suon di musica, per il bimbo lavare le mani sarà un bel gioco). Per lavare tra le dita bisogna intrecciarle. Il pollice sinistro e il pollice destro vanno massaggiati per ultimi e con la mano opposta, raccontate ai bambini che i pollici non possono rimane senza l’abbraccio delle amiche dita.
L’operazione di sfregamento deve durare per almeno 20 secondi. Una volta insaponate e ben sfregate le mani, in ogni loro parte, riaprire il rubinetto dell’acqua e sciacquare mani per eliminazione il sapone. Soprattutto in tempo di Covid, è buona norma educare i bambini a richiudere il rubinetto, specialmente quando si è fuori casa, o con il gomito o con un fazzolettino monouso che poi va gettato nell’apposito cestino.
Peppa Pig aiuta i più piccoli con la sua filastrocca delle mani pulite. Per i più piccini può essere uno sprone a lavarsi le mani da soli, vi proponiamo il video qui di seguito:
Covid-19 e importanza di lavarsi le mani fuori casa
La pandemia ha introdotto nelle nostre abitudini quotidiane il liquido mani igienizzante, ovvero i gel a base alcolica e i diversi disinfettanti antibatterici, tra le norme igieniche di base è stata introdotta l’igenizzazione continua delle mani. Tuttavia i bambini non devono diventare fobici, accorti sì. Educateli ad avere con loro un piccolo gel mani a base alcolica e ad usarlo dopo essere stati in bagno, aver giocato all’aperto, essere stati in palestra, prima e dopo la merendina a scuola o comunque quando si trovano fuori casa. Il gel mani igienizzante è un prodotto per la cura della persona, non va scambiato con gli amici perché non deve passare di mano in mano, soprattutto tenendo conto del fatto che se ne fa uso all’occorrenza, ovvero quando presumibilmente si è venuti in contatto con fonti contaminate. Va posto sul palmo in una quantità sufficiente da coprire tutta la superficie della mano e vanno compiute le stesse operazioni di massaggio, sferagamento e intreccio del lavaggio mani.
In questa guida pratica all’igiene delle mani, abbiamo voluto indicare semplici regole che insegnano ai bambini, come se fosse un gioco, l’importanza della cura igienica delle mani, sopratutto in relazione alla buona salute. Queste regolette, una volta imparate, diventeranno parte della routine quotidiana dei bambini che le ripeteranno in modo automatico innumerevoli volte nella loro vita, insegnandole un domani persino ai loro figli. Lavarsi le mani è estremamente importante, a proposito, caro genitore, dopo aver usato mouse e tastiera, ti sei lavato le mani?