I prodotti dietetici fanno dimagrire?
Il termine dietetico definisce semplicemente che un prodotto alimentare è creato per particolari esigenze nutrizionali o che è anche dimagrante?
In un ambulatorio di nutrizione pediatrica capita di sentire da parte dei genitori, sempre più frequentemente, frasi del tipo “non è obeso, è gonfio… sarà intollerante al latte?”, oppure “non capisco perché non perda peso, siamo così attenti… mangiamo solo prodotti biologici e dietetici” o, ancora, “abbiamo provato a inserire il latte di soia e i prodotti senza glutine, ma si era sgonfiato solo all’inizio…”. Queste considerazioni, e molte altre della stessa natura, rappresentano un segnale palese di quanta confusione, complice anche il mondo della pubblicità e del commercio alimentare, si sia generata nel consumatore rispetto a quelli che definiamo “prodotti dietetici”.
I prodotti dietetici sono solo in minima parte alimenti veramente ipocalorici o finalizzati alla perdita di peso. Nonostante la comune ed erronea accezione di “dietetico” come dimagrante, in effetti, questo termine definisce semplicemente un prodotto alimentare che è creato per particolari esigenze nutrizionali.
Sotto questa definizione sono raggruppate molte tipologie di alimenti utili, se non indispensabili, a persone con alterazioni del metabolismo, del processo assorbitivo intestinale, o comunque con esigenze fisiologiche particolari. Anche dal punto di vista legislativo il termine “dietetico” fa riferimento a specifiche necessità nutrizionali in modo assolutamente svincolato dall’apporto energetico. Questa finalità specifica deve essere chiaramente evidenziata sulla confezione (previa notifica presso il Ministero della Salute a garanzia della sicurezza e dell’informazione del consumatore) per non confondere i dietetici con prodotti di uso comune per i quali, invece, il termine “dietetico” è vietato sia nelle pubblicità sia in etichetta.
I prodotti dietetici fanno poi parte di una categoria più vasta definita Adap, ovvero “alimenti destinati ad un’alimentazione particolare” cui appartengono anche quelli destinati all’infanzia.
Per ulteriore chiarezza definiamo meglio quali prodotti appartengono alla lista dei dietetici:
- Alimenti a fini medici speciali (Afms, direttiva 1999/21/CE e DPR 57/2002);
- Alimenti senza glutine (regolamento CE N. 41/2009);
- Sali iposodici;
- Prodotti per sportivi;
- Prodotti per diabetici;
- Prodotti per il controllo e la riduzione del peso (direttiva 96/8/CE e DM 519/1998).
Gli Afms, la categoria più eterogenea, sono destinati a individui con disturbi specifici o patologie. La stessa normativa che li regola (direttiva 99/21/CE e DPR 20 2002 n. 57) non dispone requisiti di composizione, né tanto meno di apporto calorico. Possono anche essere, e spesso sono, alimenti per certi versi squilibrati nutrizionalmente per un soggetto sano, ma hanno piena indicazione in quello malato e quindi vanno utilizzati sotto controllo medico. Tra questi prodotti molto eterogenei compaiono quelli privi di glutine o lattosio, quelli a ridotto o elevato contenuto proteico, le acque gelificate, gli integratori calorico- proteici, gli oli modificati eccetera.
Il mondo degli alimenti dietetici è, pertanto, vasto e complesso, e fare riferimento a prodotti destinati a individui con alterazioni specifiche metabolico-assorbitive non solo può essere inefficace rispetto al risultato sperato, ma può anche diventare dannoso. Da un punto di vista prettamente psicologico-comportamentale, poi, trasferire ai nostri figli l’idea che un eventuale sovrappeso sia sempre da correggere con prodotti particolari, rimanda la responsabilità del proprio stato di salute sempre a questioni al di fuori di sé, piuttosto che ai propri comportamenti. È noto, infatti, che obesità e sovrappeso rarissimamente dipendono da patologie intestinali, assorbitive o metaboliche, molto più frequentemente derivano dal nostro stile di vita ed è su questo che dobbiamo concentrare tutti in nostri sforzi e insegnare a farlo ai nostri figli.