Il verde urbano per la salute dei nostri figli
La presenza del verde cittadino rende possibile che grandi e piccini possano sfruttare zone all’aperto come spazi sociali, ricreativi e per il moto
Il verde urbano, dai più piccoli giardinetti al grande parco, passando dal viale alberato alle ciclabili rappresenta una risorsa di salute fondamentale per noi e per i nostri figli. Si tende a trascurarne l’importanza limitando l’interesse al tema estetico-architettonico o all’esigenza di uno spazio dove portare il proprio cane o far giocare il bimbo sullo scivolo, ma, in effetti, numerosi sono i benefici, per così dire ‘sanitari’, apportati da un consistente e ben gestito verde cittadino.
Prati, alberi, aiuole e cespugli esplicano una funzione depurativa, non solo rispetto all’anidride carbonica (con la ben nota conseguente produzione di ossigeno) ma anche verso gas tossici quali l’anidride solforosa che viene assorbita dalle piante con un notevole vantaggio per l’apparato respiratorio degli esseri viventi. Vi è poi una depurazione batteriologica dell’aria: il pulviscolo atmosferico, carico di batteri, si fissa sulle foglie grazie all’umidità, e lo stesso avviene per le polveri sottili e i prodotti catramosi e oleosi. Un prato raccoglie da tre a sei volte più polveri di una superficie liscia; un albero, con la sua enorme superficie fogliare, trattiene le polveri in misura dieci volte superiore rispetto a quella del prato. Le polveri vengono quindi lavate via dalla pioggia e drenate nel terreno.
Un altro aspetto benefico riguarda l’effetto antirumore prodotto efficacemente dalle foglie che risulta fondamentale stante l’incremento incessante del traffico urbano, basti pensare che in Italia siamo passati da 501 autovetture ogni mille abitanti nel 1991 a circa 604 nel 2009. In Italia, infatti, non si risparmia l’uso dell’automobile neanche quando si potrebbe, per esempio, accompagnare a piedi i propri figli nel tratto da casa a scuola, attività che, oltre a ridurre le emissioni di CO2, si è dimostrata essere un’abitudine che riduce il rischio di obesità e, per di più, consente di ritagliare nelle nostre giornate caotiche un momento di dialogo con il nostro bambino.
La presenza del verde cittadino rende possibile che grandi e piccini possano sfruttare zone all’aperto come spazi sociali, ricreativi e per il moto. Purtroppo però i bambini italiani presentano un basso tasso di gioco all’aperto rispetto ai bimbi di altri paesi europei come rilevato dallo studio Periscope. Secondo tale studio, in Italia solo un bambino su due gioca all’esterno, nonostante il clima sicuramente più favorevole rispetto ai paesi d’oltralpe. Le radici di questo triste primato sono molteplici, sicuramente culturali e sociali, ma non sottovaluterei il livello di fruibilità dei nostri parchi, il tipo di infrastrutture e la loro accessibilità.
E’ indubbio che la presenza di spazi verdi disponibili e ben strutturati rappresenta la base per ogni eventuale politica finalizzata alla salute fisica e psichica, in particolar modo dei più piccoli. In media in Italia vi sono 105 mq di verde urbano per ogni cittadino che, pur non essendo molto, se ben gestito rappresenta una risorsa enorme di benessere. Sicuramente vi è una grande variabilità tra le varie regioni e città italiane. Tra i grandi comuni i più fortunati sono Roma (130 mq/abitante), Palermo e Catania, ma il primato va a L’Aquila con addirittura 2793 mq per abitante. Al contrario, se la passano male Verona e Firenze, ma il record negativo va a Taranto (0,3 mq/abitante). Negli ultimi 10 anni l’incremento di verde urbano è stato decisamente timido, pari allo 0,3%, ritengo però che, oltre a fare di tutto per incrementarlo in particolare nelle realtà più disagiate, bisognerebbe attuare delle politiche di miglioramento gestionale del verde già presente e di pubblicizzazione delle aree meno conosciute e dei servizi disponibili. Questo tipo di impegno appare frammentario e legato alle volontà dei singoli comuni piuttosto che inserito in un piano nazionale. In verità anche iniziative di più ampio respiro, come la Rete delle Città Sane promossa dall’OMS con la finalità di creare un circuito di miglioramento della qualità della vita cittadina, hanno difficoltà a radicare e tradursi in cambiamento. Non dimentichiamo che la trasformazione spesso parte dal basso attraverso le scelte più consapevoli per uno stile di vita sano del singolo. Gli studi scientifici e l’esperienza ci raccontano quanto sia importante l’esempio genitoriale nelle scelte dei figli, ciò vale per quelle alimentari tanto discusse in questo sito, ma ancor più per quelle inerenti all’attività fisica e, più in generale, la gestione del tempo libero che va tradotta da sedentaria ad attiva, cogliendo tutte le opportunità (e cercando ce ne sono molte) che ogni realtà cittadina ci mette a disposizione.