Stili di vita

Il bagnetto del neonato è una coccola

Il bagnato del neonato è una coccola familiare e un rito che merita calma e attenzione perché il bebè si rilassi e non pianga. È importante selezionare i prodotti giusti, mantenere il bambino nella postura corretta, avere sempre il controllo della temperatura dell'acqua e di quella della stanza da bagno, facendo anche attenzione agli eventuali elementi di disturbo che possono infastidire il bambino.

Pubblicato il 13.05.2021 e aggiornato il 04.06.2021 Scrivi alla redazione

Via via che il bagnetto del neonato comincia a entrare nella routine dei genitori ci si rende sempre più conto della gioia e rilassatezza che questo momento può regalare. Questa seconda parte della nostra guida definitiva al bagnetto del neonato si concentrerà sullo scoprirne il piacere ma anche su risolvere qualche pianto e gestire al meglio il lavaggio dei capelli.

Il bagnetto del neonato è una coccola: dopo un sovraccarico di stimoli nuovi, ovvero tutti quelli percepiti nell’arco della giornata, favorisce il rilassamento del bebè riconducendolo al suo elemento naturale, cioè all’acqua che lo ha cullato nella pancia della mamma nei lunghi mesi della vita prenatale.

Il bagno è un atto di affidamento e rilassamento: il bambino si lascia sostenere dall’avanbraccio del genitore e dalla sua mano, in questa presa sicura si abbandona.

Il bagnetto è un rito e come tale influenza il ritmo circadiano del bambino favorendo il suo corretto adattamento ai ritmi sonno-veglia.

Il bagnetto del neonato è una coccola, è un atto di rilassamento, aiuta e fortifica l’affidamento del bebè all’adulto, ritualizza i ritmi del piccolo ed è tutto questo prima ancora che essere un atto di igiene.

Un neonato, infatti, potrebbe essere altrettanto pulito anche senza un bagno quotidiano, tuttavia ogni giorno, più facilmente alla sera per favorirne il sonno, le mamme riempiono la vaschetta da bagno, infilano il gomito (o il termometro) nei pochi centimetri d’acqua che vi hanno fatto scorrere e, dopo il controllo della temperatura, vi adagiano il figlio.

Sgomberiamo subito il campo da un primo dubbio delle mamme, abbiamo già gli elementi per poterlo fare: proprio in qualità di coccola e inteso come momento di contatto, il bagno gode di una sua spontaneità in cui la postura corretta, l’uso giusto della spugna, i movimenti di cura delle mani libere nella vaschetta (cioè tutte quelle cose che fanno tanta paura alle mamme) diventano azioni naturali e istintive. Fidatevi di voi stesse!

Bagnetto del neonato coccola irrinunciabile: guida pratica a un bagno del bebè in tutto relax

Nella memoria del bambino l’acqua rievoca il liquido amniotico nel quale è stato immerso nei nove mesi della gravidanza.

La vasca da bagno che sceglierete per i suoi primi bagnetti non deve essere troppo grande né di plastica troppo dura o scadente: il bambino vuole sentirsi avvolto e se questo vale per gli abbracci, come per la copertina in cui la mamma lo adagia per tenerlo al petto, in maniera diversa, vale anche per i primi bagnetti. Una vasca grande e tanta acqua rende il bagnetto più difficile da gestire anche per i genitori.

Una volta caduto il moncone, il bimbo è pronto al bagnetto in immersione:

  • non caricate mai più di 10-15 cm di acqua nella vostra vaschetta;
  • anziché adoperare il termometro, potete provare l’acqua col gomito (la temperatura del bagno sarà giusta quando la sensazione che proverete non sarà né di caldo eccessivo né di freddo, ricordate che l’acqua del bagnetto deve rispettare la temperatura corporea, ovvero 36° circa);
  • non esiste un periodo più adatto di un altro per fare il primo bagnetto al bebè, indipendentemente dalla stagione di nascita, tutti i neonati, purché abbiano superato la fase moncone, hanno diritto al bagno quotidiano.

Ritardare troppo il primo bagno, per esempio sulla base dell’erroneo convincimento che non sia un bene bagnare il bebè in inverno, può allontanare il bambino dalla memoria intrauterina e andare a svantaggio della funzione di rilassamento del bagno.

La confusione è nemica della pace, questa affermazione può sembrare tautologica ma non lo è in fatto di primo bagnetto: molto spesso i primi bagnetti del bambino avvengono davanti agli occhi curiosi e emozionati di tanti spettatori, al punto tale che anche il ruolo del papà ne resta penalizzato: il bagnetto del neonato è una coccola familiare e un rito in cui ha un grande peso il ruolo paterno. Perciò, per un momento rilassante, è consigliabile che la stanza da bagno non sia affollata. Mamma e papà hanno diritto di dedicarsi in maniera esclusiva al bambino e il bebè, per parte sua, ha diritto a sperimentare le sensazioni positive di questi momenti familiari.

Tutto deve essere al suo posto: il bagnetto del neonato pretende un ordine finalizzato alla sua cura, l’asciugamano, il cambio, le creme idratanti e i pannolini devono essere a portata di mano.

Il bagnetto del neonato è una coccola, ma non per mio figlio! Cosa fare quando il bebè piange e urla?

Il bagnetto non dovrebbe ingenerare paure nel bambino, tuttavia vi sono alcuni elementi che possono scatenare timore, frustrazione, fastidio e quindi attacchi di pianto e urla. Le sensazioni negative lasciano impronte traumatiche nel bimbo, e per questo motivo che vanno evitate.

Dinnanzi a un bambino irrequieto o che piange durante il bagno, è possibile concentrare la propria attenzione su un piccolo elenco di elementi che danno fastidio al bebè:

  • l’uso del soffione della doccia per il risciacquo non è utile e può essere spaventoso (a spaventare i bambini piccoli può essere il getto o il rumore che la doccia produce);
  • olio detergenti troppo profumati possono infastidire il bimbo provocando una spiacevole sensazione olfattiva;
  • una spugna non morbida al tatto può ingenerare disagio (le spugne naturali indicate per l’igiene del bebè sono comunemente morbide e soffici);
  • una temperatura dell’acqua inadeguata, troppo calda o troppo fredda, può scatenare un pianto di allerta.

Allo stesso tempo l’ansia della neo mamma o l’apprensione del neo papà possono essere percepite dal bambino che sente attraverso la pelle l’insicurezza del cuore e l’incertezza della presa del genitore.

Il gesto di girare il bambino per lavargli il sederino e la schiena, anche se fatto con destrezza, può causare il pianto; di fatto può turbare il bambino o rompere un momento di quiete che stava vivendo e, quindi, indurlo al lamento.

Evitate sbalzi di temperatura, con riguardo anche alla temperatura della stanza da bagno. Al di là dell’impatto sul corpo o di qualsiasi ragione di salute, per il neonato può rappresentare una spiacevole esperienza sia avvertire freddo che essere costretti in un ambiente reso caraibico dalla stufetta che papà ha acceso girando la manopola sino alla massima potenza.

Il lavaggio dei capelli può interrompere il piacere del bagno, come ovviare al problema?

Tra gli altri motivi di pianto, urla e disperazione di un bambino nella vasca da bagno troviamo lavare i capelli.

Molte mamme preferiscono lavarli solo una volta alla settimana proprio per ovviare alle crisi di pianto del bambino. In realtà non è il tempo il focus della questione, piuttosto il nostro modo di agire: è facile che durante le operazioni di lavaggio della testa un pochino di acqua coli nel naso o negli occhi, il senso di fastidio che ingenera resta nel bambino come un ricordo traumatico. Cosa può fare la mamma per migliorare la situazione?

  • Durante le prime settimane di vita del bambino è sufficiente bagnare il capo con una spugna naturale ben strizzata dell’acqua in eccesso;
  • Non usate il soffione della doccia per sciacquare il capo, non serve;
  • Scegliete sempre prodotti specifici per la cura del bebè, preferite i prodotti naturali nel rispetto del cuoio capelluto oltre che della pelle delicata del bambino;
  • Selezionate uno shampoo anti lacrimazione, laddove, però, lo shampoo non è nemmeno necessario sin quando la chioma non sia copiosa e folta;
  • Mantenete il bambino nella posizione corretta (tenete il capo del bebè poggiato sul vostro avambraccio e l’ascella tra il pollice e l’indice in una presa sicura);
  • Non frizionate la testa ma tamponate tutto il corpo con asciugamani morbide facendo sempre attenzione alle pieghe della pelle.

In commercio, esistono delle visiere proteggi naso, occhi e orecchie: una volta calzate sulla testa del bambino, isolano il volto dal capo permettendo il lavaggio dei capelli senza che l’acqua bagni occhi e naso o scorra nelle orecchie.

Un uso scorretto può essere più traumatico dell’acqua in eccesso caduta sul volto, ma soprattutto possono essere un limite al processo adattativo del bambino che deve imparare a lavare i capelli.

Col neonato ci vuole pazienza, prima la spugna, poi poca acqua pian piano fatta scendere a filo solo sui capelli, saponi non aggressivi nemmeno nella profumazione, molta cura nel massaggio rilassante

Con i bimbi più grandicelli, invece, quando il bagnetto diventa un gioco, l’adattamento alla cura dello shampoo può essere favorito anche dall’uso di giochini nell’acqua: il vero problema non è la sola sensazione di fastidio, ma, piuttosto, la paura dell’acqua, giocare nell’acqua e con l’elemento liquido può aiutare a superare le reticenze.

Il bagnetto del neonato è una coccola che deve entrare a far parte della sua routine.

Mai arrivare al bagnetto quando il bambino è già troppo stanco, questo significherebbe non condurre il bimbo a un atto di rilassamento ma caricarlo di altri stimoli e di altra fatica, il bagnetto va praticato come momento di una routine che mai deve essere esasperata o condotta al limite delle forze del bimbo.

Ricordate che durante la giornata il neonato è sovraccaricato di stimoli pertanto ha bisogno di molto riposo e nelle ore serali, notoriamente quelle in cui la tensione delle ultra stimolazioni è massima, va sostenuta la sua calma: musica dolce, niente rumori aggressivi, atmosfera rilassata, luci soffuse e un bagnetto dolce alla giusta ora, appena prima della ninna. In questo modo il bagnetto entrerà nella routine serale e si congiungerà ai riti della buona notte.

Faq

Domande frequenti


Mio figlio ha paura del bagnetto che fare?

Spesso la paura del bagnetto dipende o da un precedente approccio traumatico all’acqua o da un condizionamento emotivo, per esempio il bimbo percepisce l’ansia degli adulti e la fa propria. Per minimizzare queste condizioni sfavorevoli di partenza, ecco cosa puoi fare:

  • crea un ambiente confortevole e calmo,
  • metti della musica delicata,
  • scegli una spugna morbida,
  • valuta bene la temperatura dell’acqua,
  • non riempire la vaschetta con più di 10-15 cm di acqua, 
  • immergi il bambino molto lentamente calmandolo già col suono della tua voce,
  • non usare il soffione della doccia ma solo la spugna ben strizzata per volto e capo,
  • evita saponi moto profumati,
  • sforzati di essere rassicurante.

La testa e la primissima parte del busto del neonato devono essere appoggiati sull’avambraccio della mamma o del papà.

Chi immerge il bambino in acqua, se destrorso, deve usare il braccio sinistro; la mano corrispondente, la mano sinistra, passerà sotto l’ascella del neonato chiudendone il braccio tra pollice e indice (questa stretta si chiuderà nella parte alta, proprio sotto l’attaccatura ascellare). La mano destra sarà libera per poter lavare e gestire il bambino.

I bambini vanno coccolati nel bagnetto, assecondati un pochino e un pochino accompagnati al piacere del bagno. Non imponete al bebè il lavaggio del capo con fretta e immediatezza, abituatelo piano piano. Ecco cosa fare:

  • Far gocciolare inizialmente poca acqua sulla nuca facendo attenzione a mantenere gli occhi asciutti;
  • Evitare shampoo schiumoso o in eccesso;
  • Massaggiare la nuca con una spugna morbida e ben strizzata, più per coccolare il bebè che per detergere;
  • Lavare il volto con un dischetto di cotone imbevuto e strizzato per evitare che l’acqua sul viso massimizzi il fastidio di cui sopra;
  • A mano a mano educare il bambino a un maggiore contatto con l’acqua sulla nuca;
  • Non avere fretta e progredire con pazienza.