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Malattie infantili

Bocca-mani-piedi: tutto quello che c’è da sapere

Anche detta bocca-mani-piedi, è una malattia esantematica dell’infanzia, colpisce soprattutto lattanti e bambini ma può manifestarsi anche negli adolescenti e negli adulti.

Pubblicato il 10.01.2021 e aggiornato il 21.07.2022 Scrivi alla redazione

La Malattia Bocca-mani-piedi è molto contagiosa, ed è diffusa in tutto il mondo, sebbene si possa sviluppare tutto l’anno, la maggior frequenza, in Italia, si registra nel periodo invernale e primaverile. Spesso si realizzano, circoscritte ma lunghe epidemie negli asili nido e scuole materne.  È una malattia virale più spesso causata dal virus Coxsackie A16.

Come si trasmette la malattia bocca-mani-piedi?

  • per via aerea (tosse e starnuti)
  • per via oro-fecale (per contatto con materiale e superfici contaminate da secrezioni nasali, saliva o feci di una persona affetta dal virus, o da acque contaminate).

Come si presenta? Quali sono i sintomi?

1. Manifestazioni tipiche:

I sintomi più comuni di questa malattia esantematica riguardano le mani, i piedi e la bocca (da cui appunto deriva il nome “mani-bocca-piedi oppure bocca-mani-piedi” o anche “mano-piede-bocca” al singolare), qualche volta sono coinvolti anche i genitali e i glutei.  Tipicamente compaiono piccole vescicole non pruriginose:

Qual è la distribuzione delle vescicole sul corpo?

  • nel palmo delle mani (foto 1)
  • nella pianta dei piedi (foto 2)
  • nella zona del pannolino (foto 3) (occasionalmente si possono estendere fino alle braccia e gambe)
  • intorno alla bocca (foto 4), fino alle guance, e all’interno della bocca (enantema). Queste ultime sono piuttosto dolorose, tanto da poter provocare inappetenza e rifiuto del cibo solido, talvolta anche dei liquidi. In alcuni casi la riduzione del consumo di cibo e acqua è così spiccata da provocare una condizione di disidratazione per la quale si rende necessario il ricovero.  Un comune errore è quello di interpretare le lesioni del cavo orale (enantema) come espressione della varicella, oppure della gengivostomatite erpetica (soprattutto se c’è febbre) o ancora afte orali. Il pediatra può sciogliere tutti questi dubbi e porre la diagnosi corretta, valutando l’insieme dei segni e sintomi.
    Contrariamente a quanto spesso si sente dire: non è comune la tosse e la faringite; il dolore in bocca spesso è riferito “alla gola” dai bambini più piccoli che non sanno localizzare con precisione l’origine, e anche in questo caso la visita pediatrica sarà dirimente e sufficiente. Può capitare di osservare la lingua bianca, le labbra arrossate e gonfie (foto 5).

2. Manifestazioni non frequenti:

  • dolore addominale: anche nei bambini si può presentare, anche se è più frequente negli adulti, diarrea invece è veramente rara e non si può escludere che dipende da una condizione concomitante, o addirittura configurare un’altra tipologica di diagnosi
  • desquamazione delle dita: non è un sintomo tipico, anche in questo caso se comprare desquamazione delle dita delle mani e dei piedi potrebbe trattarsi anche di una condizione concomitante o differente.

3. Manifestazioni atipiche:

  • perdita di appetito
  • malessere generalizzato
  • febbre (che in genere è modesta)

Colpisce solo i bambini o anche gli adulti?

È molto frequente nei bambini di età inferiore ai 10 anni, ma può colpire anche gli adulti.  Nei bambini ha un decorso molto spesso lieve, mentre negli adulti può provocare anche dolori addominali.

Qual è il decorso della malattia? 

La malattia ha generalmente un decorso benigno e tende a guarire spontaneamente senza particolari complicanze, la guarigione completa avviene in 7-21 giorni al massimo.

Per quanto tempo è contagiosa?

  • PRIMA: già durante l’incubazione (il tempo in cui la malattia non è “visibile” ma si sta diffondendo nel corpo, che dura dai 3 ai 7 giorni);
  • DURANTE: sicuramente nella fase attiva della malattia, quindi fino alla scomparsa delle vescicole e degli altri eventuali sintomi;
  • DOPO: quando scompaiono gli elementi tipici, e tutti gli altri sintomi di accompagnamento e si ritiene risolta la malattia, il virus viene eliminato nelle secrezioni ancora per diverse settimane, per cui è indispensabile, per circoscrivere i contagi, istruire al corretto lavaggio delle mani, per cercare di contenere l’epidemia.

Esiste una terapia specifica?

Se c’è febbre o tanto fastidio in bocca possiamo usare il paracetamolo, possono essere utili anche spray o gel lenitivi per la mucosa orale.  Ma quello che è più importante è: controllare che il nostro bambino beva a sufficienza (acqua o frullati di frutta allungati con acqua) e cercare di proporre cibi semisolidi, non acidi, non eccessivamente zuccherati o salati, per esacerbare il dolore, a temperatura ambiente o freddi.

Quali sono le possibili complicanze?

Le complicanze sono veramente molto rare e le riportiamo in ordine di frequenza:

  • disidratazione: a causa del dolore prodotto dalle lesioni in bocca il bambino limita così tanto la assunzione di liquidi da non riuscire più a mantenere il corretto equilibrio elettrolitico; questa condizione può essere tanto grave da richiedere il ricovero per reidratazione endovenosa;
  • polmonite interstiziale
  • meningite (decorso in genere benigno), encefalite (può rappresentare un pericolo di vita).

Le domande e i dubbi dei genitori sulla malattia bocca-mani-piedi: le risposte della pediatra

  1. La malattia bocca-mani-piedi può tornare?
    In genere non si verifica, ma sono stati descritti rari casi di reinfezione.
  2. Per la riammissione all’asilo o a scuola, dopo che il bimbo ha avuto la bocca-mani-piedi,  serve il certificato del medico?
    Quando il bambino non ha più sintomi può rientrare a scuola senza certificato, sebbene (come abbiamo detto prima) il virus venga eliminato per molte settimane dopo la guarigione, non è previsto isolamento domiciliare, né denuncia di malattia alle autorità. 
  3. Può ammalarsi anche un neonato?
    Siamo tutti suscettibili, i sintomi sono sovrapponibili, ma quanto più piccolo è il bambino tanto maggiore sarà l’attenzione che dobbiamo porre al controllo della alimentazione e idratazione!
  4. Si può fare bagnetto o doccia o shampoo?
    Sicuramente possiamo lavare tutte le parti del corpo senza timori.
  5. Si può andare al mare, al lago, in piscina?
    Si può fare ogni tipo di attività fisica o ludica, attenzione all’esposizione al sole, mai come in questo caso è indispensabile l’applicazione di prodotti efficaci ed efficienti per la schermatura UVA/UVB, e sempre valgono le regole per la corretta esposizione al sole.

…vero o falso?

VEROFALSO
Paracetamolo SI può usare: per controllare la febbre e anche per ridurre il dolore delle lesioni in bocca
CortisonicoNON si deve utilizzare: non occorre una terapia aggressiva perché è una malattia benigna, inoltre i cortisonici possono interferire con la fisiologica risposta immunitaria del bambino (come dell’adulto)
AntiviraliNON sono indicati: solo il pediatra può decidere se si deve somministrare un farmaco antivirale, questo dipenderà dalla gravità delle lesioni e dalla persistenza della febbre (quindi in casi rarissimi e selezionatissimi)
AntibioticiNON si devono utilizzare perché sono inutili, l’agente eziologico è un virus e per definizione non viene “ucciso” dagli antibiotici
Ricerca del virus nelle feci o nel tampone faringeoNON si fa: praticamente è impossibile ritrovare il virus in questi campioni biologici e sicuramente non ha nessun valore diagnostico aggiuntivo
Ricerca degli anticorpi nel sangue venosoNON si fa: oltre a essere invasivo per il bambino è inutile (rimane un esame a scopo di ricerca e non di routine)
Riprendere il ciclo delle vaccinazioni obbligatorieA scopo precauzionale la vaccinazione si rimanda di 4 settimane dalla guarigione avvenuta

In gravidanza: posso ammalarmi? È pericolosa per il feto? È pericolosa per la mamma?

La malattia si può contrarre a qualunque età e può accadere di contrarla in gravidanza. I sintomi e il decorso sono sostanzialmente gli stessi, non sono descritte rapporti di causa-effetto tra la malattia e il feto, non esistono dati che correlino l’infezione alla settimana di gestazione: comunque è indispensabile parlarne con il proprio ginecologo.

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra