Malattie infantili

Pressione alta e infanzia

L'ipertensione arteriosa può presentarsi già in età pediatrica soprattutto nei bambini sovrappeso e obesi.

Pubblicato il 05.02.2020 e aggiornato il 15.10.2021 Scrivi alla redazione

Pressione alta e infanzia

La pressione alta (ipertensione arteriosa) spesso viene considerata una patologia che interessa esclusivamente l’età adulta, ma purtroppo non è cosi. Dati del 2017 infatti indicano una prevalenza di tale patologia, già in età pediatrica, pari al 3,5% dei bambini e adolescenti apparentemente sani. Tale dato aumenta moltissimo nei bambini sovrappeso e obesi, fino ad arrivare al 25%, ben un quarto del totale dei bambini con eccesso di peso!

Cause dell’ipertensione infantile

In età infantile (diversamente dall’adulto) tale condizione non è collegata, almeno principalmente, a cause genetico-ambientali – la cosiddetta ipertensione essenziale, spessissimo familiare – ma è per lo più provocata da cause renali, o endocrinologiche, o di altra natura, dunque quasi sempre secondarie.

Ma è bene sottolineare anche che nel 15-30% dei pazienti non si riesce a riconoscere una vera causa prima, e in questi casi si parla quindi di ipertensione essenziale (che è del tutto sovrapponibile alla forma più frequente di ipertensione dell’adulto). È proprio a questa porzione della popolazione pediatrica, o meglio alle loro famiglie, che quest’articolo è prevalentemente rivolto.

I fattori che determinano l’ipertensione essenziale non sono ancora completamente noti, ma si pensa essenzialmente ad una eziologia multifattoriale, dovuta ad una predisposizione genetica su cui agiscono altri fattori quali: errata alimentazione, sedentarietà, errati stili di vita in generale.

Sintomi e Conseguenze

L’ipertensione non ha rilevanza solo per i sintomi acuti che può dare (cefalea, testa pulsante, sensazione di stordimento o vertigini vere e proprie, etc.) ma anche perché è uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolari, che favorisce lo sviluppo di ictus, infarti, etc., legati soprattutto al cattivo controllo pressorio ma anche alla durata della patologia. È chiaro quindi che se la patologia inizia in tenera età la probabilità di eventi cardiovascolari gravi sarà più precoce.

Come tenere l’ipertensione sotto controllo

Aldilà della necessità o meno (valutata sul singolo paziente) di una terapia farmacologica antipertensiva, per tutti i pazienti, grandi e piccoli, affetti da ipertensione essenziale, è valida l’esigenza di seguire in maniera costante dei corretti stili di vita, che comprendono un sano movimento aerobico e una corretta quanto sana alimentazione.

I principi della sana alimentazione sono quindi sempre validi e, anche se ne abbiamo parlato tante volte, vale la pena ricordare che essi possono essere brevemente riassunti in 3 punti fondamentali:

  • Adeguato frazionamento dei pasti (5 volte al giorno);
  • Adeguate quantità ai pasti (in base all’età e al movimento del bambino);
  • Adeguata qualità dei pasti (favorendo il consumo di frutta e verdura, così come indicato anche dalla piramide alimentare mediterranea)

Un ulteriore punto importante, valido per tutti, ma ancor di più per i bambini ipertesi, è il controllo dell’utilizzo del sale. Punto apparentemente banale, e su cui spesso le famiglie glissano, convinte come sono di usarne sempre “molto poco”, ma invece di estrema rilevanza.

Come evitare che il sale diventi un numico per la salute di tutti

Il fabbisogno medio di sodio per un bambino si aggira infatti intorno a 1,2 g/die, ma purtroppo già solo utilizzando gli alimenti tal quali (senza quindi sale aggiunto) si arriva ad un introito di circa 1,8-2 g al giorno, ben sopra quindi le necessità fisiologiche. Cosa fare quindi per mantenere un introito accettabile di sodio, in particolare nei bambini e ragazzi che mostrano ipertensione essenziale?

  • Utilizzare pane iposodico (c.d. pane sciapo, o pane toscano)
  • Non salare gli alimenti, o salarli al minimo indispensabile
  • Non utilizzare prodotti con sale aggiunto (inscatolati, confezionati, salumi)
  • Bere acqua povera di sodio
  • Evitare gli alimenti integrali, che sebbene contengano molta fibra sono in genere più ricchi di sodio
  • Fare uso di spezie per aumentare il sapore senza aumentare il sale.

Nonostante abbia detto che sono accorgimenti particolarmente utili per gli ipertesi, nella pratica essi vanno bene per tutti, ipertesi e non, dato che come già detto il nostro fabbisogno di sodio è già soddisfatto dal sodio naturalmente contenuto negli alimenti.

Allora perché non seguirli noi tutti? Perché non insegnare ai bambini – e a noi adulti – che si possono apprezzare i sapori anche eliminando gli eccessi di sale? D’altronde, non dimentichiamoci che, fino ai 2 anni ma meglio ancora fino ai 3, i nostri bambini dovrebbero già essere abituati a mangiare senza sale. E allora perché introdurre un’abitudine non salutare dopo queste età?
Ricordiamoci sempre che prevenire è sempre meglio che curare.

Con la supervisione di:

Pediatra margherita caroli ecog sio oms

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea vania - alimentazione bambini

Prof. Andrea Vania Pediatra