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Parola di Mamma

Guerra e salute mentale dei bambini: 3 consigli per i genitori

Ansia generalizzata, paura, sconforto, perdita di fiducia nel futuro: queste alcune possibili conseguenze dell'esposizione dei bambini alla guerra.

Pubblicato il 13.04.2022 e aggiornato il 18.05.2022 Scrivi alla redazione

I bambini sono direttamente coinvolti nelle guerre, anche se non imbracciano i fucili. L’Unicef li definisce le prime vittime della guerra e definisce la guerra, a sua volta, nemica giurata dei bambini. Di fatto i conflitti armati, e gli eventi traumatici che li caratterizzano, incidono sull’infanzia profondamente e trasversalmente. Le guerre coinvolgono non solo i bambini delle terre in lotta ma anche quelli che la guardano da lontano.

Pertanto, se da un lato cresce il numero di minori rifugiati nei sottoscala, nelle stazioni della metropolitana o in rifugi di fortuna, realizzati ovunque si possa portare la vita in salvo sottoterra, d’altro canto la guerra scatena problemi di salute mentale diffusi: ansia, paura e sconforto si registrano tra i bambini e i soggetti più vulnerabili, anche fuori dai confini del conflitto. 

Certamente la riconoscibilità di conseguenze negative sull’animo dei bambini vale con immediatezza per la guerra in Ucraina (perché è qualcosa a cui stiamo assistendo ora e in modo tangibile), ma non è detto che i medesimi effetti negativi non possano estendersi a tutte le guerre del mondo.

Guerra, bilancio dei bambini vittime del conflitto in Ucraina

I numeri della guerra sono sempre incerti, questo va chiarito senza esitazioni, si tratta inevitabilmente di “numeri relativi” poiché sovente la guerra limita le informazioni, isola intere aree in conflitto, rende difficile un controllo costante e continuato su ciò che sta accadendo ora e adesso.

In relazione alla guerra ucraina, si stima che i bambini morti a causa del conflitto siano circa 142 e i feriti più di 200. Già questi numeri identificano una crisi umanitaria, senza considerare quanto sia difficile valutare il peso che la guerra ha e avrà sull’animo dei bambini.

Conseguenze della guerra sui bambini: stress psicologico, senso di paura e cicatrici mentali

Disturbo da stress post-traumatico, ansia, depressione, perdita di fiducia nel futuro sono solo alcuni dei possibili  impatti negativi della guerra sulla salute psichica dei bambini che la vivono “sul campo”. Queste nefaste conseguenze psicologiche sono state constatate sempre e storicamente nelle terre dei diversi conflitti mondiali.

Ciò che è peggio (e che si manca spesso di considerare) è che gli effetti, negativi e traumatici, del conflitto vissuto da piccoli permangono nel corso della crescita: i traumi, per quanto nascosti e celati, frequentemente si trasferiscono dal bambino all’adulto che, il bimbo stesso, diviene nel corso della propria esistenza. In altre parole, seppure nell’ambito della storia i carri armati fermano le loro avanzate e le guerre finiscono, le ferite emotive segnano l’animo umano perché ci sono cose che il tempo raramente può cancellare da solo. 

L’esperienza vissuta si imprime sull’emotività e il corpo, in qualche modo, la conserva. È necessario un supporto psicologico:

  • quando dal passato tornano flashback capaci di innescare una condizione di stress;
  • quando le memorie riemergono nei sogni divenendo, a loro volta, un’esperienza traumatica (se non equiparabile quantomeno vicina a quella vissuta);
  • quando il trauma della guerra riemerge in destabilizzanti memorie olfattive che rievocano odori dolorosi, come l’odore delle bombe.

Non è un caso che i piccoli profughi che, per esempio, in queste ultime settimane hanno raggiunto l’Italia provenendo dall’Ucraina, siano spesso stati accolti con un adeguato supporto psicologico. Maggiore è l’esposizione alla violenza, non solo quella della guerra, maggiori sono le cicatrici emotive.

Guerra e accumulo di ansia nelle mamme incinte

Pensiamo spesso al bambino nato, tuttavia i conflitti armati hanno un peso anche sulle gestanti e sui bambini nel loro grembo. La guerra può condizionare persino i neonati, sin da prima del parto, infatti la percezione profonda di paura e terrore può penetrare il bimbo già nel ventre materno. Basti considerare che le mamme della guerra sono costrette a partorire in condizioni miserabili, oggi le mamme ucraine, per esempio, partoriscono nei sottoscala, senza i mariti accanto, impegnati al fronte. Senza contare che tanti travagli sono accompagnati dal suono destabilizzante degli allarmi antiaerei.

Guerra e paure nei bambini - alimentazionebambini. It by coop
Guerra e paure nei bambini, come aiutarli – Alimentazionebambini.it by COOP

Come salvare i bambini dalla guerra

I bambini figli delle guerre, ovvero quelli che si trovano nelle aree di conflitto, dovrebbero essere garantiti da ponti umanitari tali da portarli al sicuro, lontano dalla bombe. Molti bambini ucraini sono stati portati in salvo nei Paesi Europei, ma l’atrocità della guerra resta tanto maggiore quanto più alto è il numero di bambini che coinvolge, che rende orfani e che non mette al riparo. Dinnanzi a questo scenario vanno tutelati anche i “piccoli osservatori”, quella moltitudine di bambini e ragazzini che la guerra la osservano dal resto del mondo. 

Gli adulti dovrebbero insegnare ai bambini che esiste sempre un'alternativa alla guerra. 

Come aiutare i bambini che assistono alla guerra

Ansia generalizzata, depressione, grandi paure e perdita di fiducia nel futuro sono condizioni che fanno sentire i bambini in pericolo e sono conseguenze dirette della guerra, sono, inoltre, effetti negativi capaci di ricadere anche sui bambini che assistono da lontano ai conflitti armati.

Complice la diffusione mediatica delle informazioni, che è veloce, virale e spesso cruenta, i bambini assistono facilmente anche all’atrocità del mondo. La guerra in Ucraina sta diffondendo le sue immagini senza sosta e ne va valutato il peso anche sui bambini. Rispetto a questa guerra, che è dappertutto e cade sotto gli occhi dei bambini continuamente, è giusto che, in relazione alla loro età e sensibilità, i più piccoli conoscano la verità o, quantomeno, che vengano messi in condizione di avere fiducia nel futuro.

Cosa può fare un genitore per tutelare l’impatto emotivo della guerra sui bambini?

  • Valutate il peso che la guerra ha sull’emotività dei bambini.

Per farlo osservate che reazione hanno i vostri figli dinnanzi alle notizie che passano in televisione o che ascoltano dagli adulti. Considerate la mimica del corpo dei bambini, cogliete segnali di chiusura, se non di paura e di spavento, ovvero siate consapevoli che non sempre i bambini verbalizzano i sentimenti (in modo particolare una difficoltà a verbalizzare può riguardare ciò che per loro è nuovo o sconosciuto).

Ci sono bambini più sensibili di altri, lo sono soprattutto i piccoli tra i 4 e i 6-7 anni, ancora incapaci di contestualizzare i concetti e le idee che il conflitto armato può stimolare. In presenza di bambini piccoli e molto sensibili sarebbe consigliabile arginare immagini forti e, in modo particolare, evitare di esporre i bambini alle immagini di case e palazzi distrutti. L’idea della casa è sensibile per i bimbi, ai loro occhi rappresenta la stabilità e la sicurezza del nido.

  • Date sempre una spiegazione al bambino.

Dire la verità, per quanto misurata alle competenze e capacità del bambino, è di assoluta importanza: la verità dà al piccolo fiducia nell’adulto; restituisce senso alle cose percepite; lo aiuta a considerare il genitore come punto di riferimento; consente al bimbo di non perdere fiducia nel futuro.

  • Considerate l’importanza della speranza.

Sperare in un mondo migliore è il risultato di due fattori differenti: avere ideali saldi e discernere, sulla base di questi stessi, il bene dal male. I bambini vanno educati al discernimento attraverso l’esposizione dei buoni valori.

Ansia, destabilizzazione emotiva e stress dipendono spesso da una perdita di speranza e prospettive. Il bambino fonda le sue aspettative sulle sicurezze che acquisisce: più è sicuro di ciò che è e di ciò che ha, più si fiderà delle nuove esperienze e ne farà occasione di crescita. Barbarie e brutalità tolgono ai più piccoli (e in forma differente anche agli adolescenti) questi punti di forza, la verità, all’opposto, dà un equilibrio ai bambini. Non abbiate paura della verità e sforzatevi di bilanciare le atrocità del mondo con i sani valori.

I sani valori sono da considerare sempre come "il seme da cui nascerà il futuro migliore".