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Parola di Mamma

Mamma: 10 strategie per rendere la vita più facile

Come rendere la tua vita da mamma più facile: Sii aperta - Rifiuta il giudizio e segui il tuo istinto - Liberati del superfluo - Delega - Pianifica quanto basta - Abbi fiducia in tuo figlio e non temere i capricci.

Pubblicato il 08.11.2021 e aggiornato il 08.04.2023 Scrivi alla redazione

La vita delle mamme è difficile, questo non è un luogo comune. La difficoltà di diventare madre dipende da molti fattori che vanno dalla trasformazione del corpo durante la gestazione alla responsabilità verso i figli che dura e ha un peso per tutta la vita di noi mamme, senza contare che la genitorialità trasforma la coppia e pretende nuovi equilibri familiari. Esemplificare, alleggerire e fare spazio è possibile, tuttavia per rendere più facile la vita di una mamma è necessaria una rivoluzione di mente e cuore: l’idea di “mamma” che la società ci restituisce va liberata dai luoghi comuni, personalizzata interpretandone le aspettative lontano da ogni preconcetto.

Strategie per rendere più facile la vita di una mamma: “Sii aperta” 

La parola mamma si declina in molti modi e quasi sempre la maternità si associa a un fare, dal partorire all’educare la mamma dà forma a qualcosa di tangibile. Se ogni espressione dell’essere madre è pervasa da un obiettivo concreto, in qualche modo la maternità, con i suoi diversi scopi tangibili, resta condizionata dai preconcetti dalla società di appartenenza. Come donne, cresciamo con la convinzione che essere una buona madre sia un valore misurabile su basi empiriche, come mantenere la casa pulita o avere figli sempre ben vestiti, eccetera.  Il potere del preconcetto è pregnante, non di rado si estende a scelte personali e intime e, non tenendo conto della singolarità di ogni individuo, facilmente diventa giudizio.

Sei una buona madre se allatti; il miglior parto è quello naturale e il più naturale è quello senza epidurale; se torni a lavoro troppo presto sbagli, se non lavori non sei una donna indipendente. Bastano questi pochi esempi a dimostrare come sia facile trasformare in giudizi idee preconcette o penetrate nella coscienza comune e dogmatizzate. Moltissimi dei giudizi appena riportati sono più che diffusi, sebbene nessuno di essi sia in alcun modo giustificabile. I luoghi comuni, gli stereotipi, i preconcetti e i giudizi contaminano la vita delle mamme rendendola più difficile di quanto non lo sia già.

Sii aperta piuttosto che attaccata al risultato (Angeles Arrien).

Il primo passo per esemplificare la propria vita da mamma è prendere le distanze dall’ansia del risultato inteso come obiettivo conforme alle aspettative comuni: il fare della mamma e l’agire della maternità non possono restare schiacciati da ciò che la società attende, chiede o massifica. Le mamme devono lasciare spazio al proprio istinto liberandosi dall’ossessione di un modello preconcetto. È in questo senso che il primo strumento per diventare mamme più leggere è la mente: bisogna essere aperte piuttosto che vincolate a uno scopo sociale, predefinito ed esterno. Una mamma aperta non soffrirà del giudizio altrui perché non vincolerà se stessa a nessuno stereotipo e saprà fare spazio alle proprie emozioni.

La cosa davvero difficile e insieme meravigliosa è smettere di voler essere perfette e iniziare a lavorare sull’essere se stesse (Anna Quindlen) 

L’allattamento funziona quando la mamma ascolta il bambino e quando è in una condizione emotiva e familiare tale da poter dare spazio a se stessa e alla relazione silenziosa col lattante. Il rapporto di coppia funziona quando la donna è tale e resta tale indipendentemente dal ruolo di madre, ovvero quando ha un suo spazio personale, una propria realizzazione e tutto ciò le viene riconosciuto dal partner.

Rifiuta il giudizio, segui l’istinto e liberati dal superfluo

La maternità è favorita dall’istinto. Non è banale dire che l’istinto è una traccia ancestrale per le mamma e il coraggio di seguirlo supporta un’educazione del bambino emozionale, viva e persino libera dalla discriminazione di genere. Una volta libera dall’ansia del risultato e assaporato il brivido di essere se stessa, con le proprie imperfezioni e tutti gli umani difetti che contraddistinguono chiunque, per alleggerire la tua vita da mamma: liberati del superfluo! Il concetto di superfluo non è solo qualcosa di materiale; per parte mia ho fatto sparire dalla mia casa tutte le cose difficili da spolverare, ma ho allontanato anche tutte le persone, le circostanze e i pensieri che mi affaticavano, ovviamente nei limiti de possibile. Il superfluo è più profondamente è tutto ciò (impegni, azioni, persone o circostanze) che ci toglie energie. 

Risparmia energie e impara a delegare

Un bambino è un catalizzatore di energie, pertanto la mamma è sempre vigile, una parte di noi non smette mai di prestare attenzione al “richiamo” del figlio. Questo effetto calamita del bimbo, specialmente del neonato, è fisiologico. Risparmiare energie, evitando che il superfluo ci consumi, non è secondario. Allontana le persone che ingenerano stress; potendo riduci l’esposizione a fonti di ansia e nervosismo, anche sul lavoro; trova delle attività defaticanti e imparate a delegare. Delegare è un piacere di cui le mamme si privano tanto più spesso quanto più fortemente sono legate ai preconcetti sociali. Per esempio, lasciare il bambino con i nonni o persino una sera con la tata per avere cura della nostra vita di coppia non fa di noi cattive madri. Molte coppie perdono la magia della complicità perché chiudono se stesse nel ruolo genitoriale, questo rappresenta un errore. Delegare alleggerisce la quotidianità delle mamme, tuttavia per farlo la mamma stessa non deve essere giudicante: se non ami essere giudicata come mamma, pensa che tua madre o tua suocera, allo stesso modo, non amano essere giudicate come nonne. Nei limiti del rispetto dell’impronta genitoriale scelta da tuo marito e da te, lascia a chi si occupa del bambino un margine di errore. Godi di questo margine per fare una doccia, per prendere un tuo spazio, per essere donna e non solo mamma.

Pianifica quanto basta e accetta l’imprevisto

Giocare d’anticipo è essenziale per ottimizzare i tempi (questo vale sempre, non solo per i genitori), tuttavia tentare una pianificazione serrata delle giornate da mamma è spesso impossibile. La strategia migliore è accettare l’imprevisto che può sconquassare anche il piano perfetto. Accetta pacificamente di non poter avere tutto sotto controllo sempre e, ogni volta che ti è possibile, approfitta dell’aiuto che ti viene offerto, possibilmente senza giudicare chi ti sta porgendo una mano.

Abbi fiducia in tuo figlio e non temere i capricci

La paura è nemica della leggerezza e le mamme sono tutte accomunate da due paure, più o meno espresse: 

  • la paura di non riuscire a gestire i figli, infatti tutte noi temiamo i capricci che rappresentano il più difficile momento di gestione dei bambini;
  • la paura che il bambino si ferisca (fisicamente come nell’animo).

Il miglior modo per non temere i capricci è considerarli per ciò che sono: in un ottica montessoriana, possiamo allenarci a “negare il capriccio in sé per sé” ammettendo che, piuttosto, esistono dei bisogni. Ad ogni capriccio corrisponde un bisogno insoddisfatto del bambino, coglierlo e aiutare il bimbo ad assecondarlo permette di prevenire ed evitare pianti, urla e litigi. Per esempio, cosa fare se il bambino è irrequieto e piange ogni sera? Questo pianto e questa irrequietezza non sono un semplice capriccio, più probabilmente la vostra routine serale non è supportata da un rituale pre-nanna abbastanza confortevole e ordinato.  Il bambino non va sottovalutato: in lui, nei suoi desideri, nel suo animo c’è il potenziale della sua serenità e questa forza positiva è tale da facilitare anche la vita della mamma.

Tutte le mamme del mondo hanno paura che il proprio bambino possa ferirsi, nel corpo come nell’animo, quando questo timore argina le possibilità di scoperta del bambino (iperprotezione del genitore verso il figlio) diventa deleterio e pericoloso per la crescita dei figli.

Non anteporre il rischio all’esperienza

Come mamme non dobbiamo mai mettere i rischi potenziali dinnanzi al potenziale dell’esperienza che il bambino deve fare per conoscere e affrontare il mondo. Tuo figlio è programmato per cadere e rialzarsi e tu assaporerai la leggerezza dell’essere madre quando riuscirai ad accettare che le sue cadute sono parte della vita e non una tua colpa. Ciò vale anche per qualsiasi ferita emotiva a cui chiunque crescendo va incontro

Non è possibile essere una madre perfetta. Ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre. (Jill Churchill)

A questa citazione si può solo aggiungere che ciascuna di noi è, a suo modo, la migliore mamma del mondo e credere in se stessa è quanto di più giusto si possa fare per il bene della famiglia. I papà non sono diversi dalle mamme, il decalogo della leggerezza che abbiamo tracciato si addice anche ai padri, ciò sebbene gli stereotipi di genere siano diversi nella loro forma e nei modelli. Mamma e papà devono fare squadra pur permettendo l’uno all’altro un gioco libero, rispettoso e complice.

Siate genitori senza mai dimenticare di essere voi stessi!