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Parola di Mamma

Se il bambino si perde nei luoghi affollati: come comportarsi

Se il bambino si perde: la paura dei genitori nei luoghi affollati. Cosa insegnare al figlio, come evitare che si perda e chiedere aiuto in modo sicuro.

Pubblicato il 13.07.2023 e aggiornato il 06.09.2023 Scrivi alla redazione

“Se il bambino si perde?” è questa la domanda che attanaglia ogni genitore, perché la paura di perdere il proprio bambino nei luoghi affollati, al mare, al centro commerciale o per strada si massimizza quando smettiamo di tenere il bambino in braccio o sempre nel passeggino. A partire dai 24-36 mesi i bambini affinano il loro istinto all’esplorazione e sembrano scappare ovunque, come possiamo affrontare la nostra paura adulta di perderli senza, però, inibire il loro naturale istinto a conoscere il mondo?

Sviluppo del bambino, istinto all’esplorazione e paura del genitore di perderlo di vista

Non si può controllare ogni cosa! Il bambino che sta crescendo è curioso e soddisfa la sua curiosità con tutto il corpo, così, non appena affina la motricità, istintivamente tende ad avvicinarsi agli stimoli, a toccarli e a farli suoi. In luoghi affollati, aperti e nuovi non è escluso che l’attrazione possa essere incontrollabile e che possa spingere il bambino oltre il campo visivo del genitore.

Mai trasmettere le proprie ansie al bambino

Il bambino ha diritto a sentirsi libero, opprimerlo con la propria ansia non è proficuo, men che meno lo è sgridarlo o spaventarlo continuamente. 

Se ti allontani ti perdo“, “Finirò col non trovarti più“, “Lì dietro c’è l’uomo nero che ti prenderà se ti allontani da noi” queste e frasi simili, sono tutte da evitare. Da un lato non consentono al bambino di mettersi alla prova in uno spazio di azione più ampio dell’ “abbraccio del genitore” e dall’altro stimolano paure e ansie. 

Se il bambino si perde nei luoghi affollati: come comportarsi - alimentazionebambini. It by coop
Cosa insegnare ai bambini affinché non si perdano – alimentazionebambini.it By COOP

Come evitare che il bambino possa perdersi

I bambini molto piccoli vanno monitorati con costanza, tuttavia scegliere luoghi e modi sicuri di gestione dei più piccoli rappresenta già un buon supporto. 

Se andate al mare, per esempio, potreste preferire un lido chiuso o naturalmente (come può essere un tratto di spiaggia delimitato da due scogliere) o recintato e con un accesso controllato. È consigliabile presentare al bambino il personale di riferimento e dargli modo di effettuare delle esplorazioni controllate, ovvero delle passeggiate attraverso il nuovo lido e la nuova spiaggia accompagnate dalle vostre spiegazioni.

Queste passeggiate esplorative andrebbero praticate in ogni posto nuovo e da conoscere. Consentono al bambino di familiarizzare con i luoghi e focalizzare la sua attenzione sulle persone; agli occhi di queste ultime, poi, il piccolo diventa riconoscibile, anche in associazione col genitore. Senza considerare che il bambino metabolizza ciò che il genitore gli descrive, per esempio: “Qui bisogna stare attenti perché la scala è ripida“.

Lato bambino, questo processo conoscitivo è più proficuo quando il piccolo ha almeno 5 o 6 anni. Mentre in caso di bambini più piccoli resta importante affinché il piccolino divenga riconoscibile agli occhi degli adulti che lo circonderanno.

Insegnare al bambino cosa fare se si perde

Qualsiasi cosa si intenda insegnare a un bambino va misurata allo sviluppo psico-sociale del piccolo, in particolar modo qui va prestata attenzione al concetto di perdita

Evitate di presentare la situazione dello smarrirsi con un estremo carico di pathos. Mai esortare il bambino ad urlare frasi come “Aiuto mi sono perduto“, non è una soluzione corretta perché suggerisce e stimola un’ansia e un’angoscia che, al contrario, siamo chiamati a ridimensionare nei nostri figli. State sicuri che laddove non riuscisse ad applicare le cautele da voi insegnate, il bambino certamente piangerà e si farà notare.

Ai bambini più piccoli, dai 3 ai 5 anni circa, possiamo dimostrare l’importanza di informarci quando vedono qualcosa che li attrae o quando hanno un bisogno ad allontanarsi.

Come fare? Semplicemente dando il buon esempio: “Mamma deve andare a vedere una cosa lì, nella bacheca dell’animazione, resta con papà“; “Mamma va a prendere un caffè, sono al bancone del bar e mi troverai lì se vorrai raggingermi. Ricorda di dirlo a papà se decidi di alzarti e venire da me!

Quando il bambino manifesta l’intenzione di esplorare, ovvero di spostarsi verso qualcosa, e ce lo fa intendere è, però, importante assecondarlo. Se mostra il suo desiderio di muoversi intorno ai genitori ma viene costantemente bloccato, è probabile che, per la prevalenza dell’istinto di esplorazione e conoscenza, cerchi di sgattaiolare via.

Molto di più si può fare con un bambino di circa 6 anni o più. 

Che cosa devi fare se ti perdi? Consigli per i genitori che vogliono spiegare ai figli come comportarsi in caso di smarrimento

Quando un bambino si scopre da solo comunemente è già troppo distante dai genitori per vederli o udirli, il riflesso immediato è emozionale e coinvolgente: prova una grande paura. Questo bimbo spaventato è vulnerabile, lo sarà di meno se saprà cosa fare.

Rassicurate sempre i bambini sul fatto che in luoghi affollati o caotici, grandi o dispersivi, può capitare di “perdersi”, tuttavia è importante non spaventarsi troppo e ricordare poche regole precise.

Regole da ricordare se ti perdi:

  • Intanto il bambino deve essere certo del fatto che mamma e papà sono già impegnati nella sua ricerca;
  • in secondo luogo non appena il piccolo perde di vista madre e-o padre è importante che resti dov’è: se ti allontani da solo e ti accorgi di non vedere più mamma o papà fermati dove sei e non allontanarti ulteriormente. Questa regola mette il bambino in posizione di recupero, ovvero evita al piccolo di accumulare altra distanza tra i genitori e se stesso.
Se il bambino si perde nei luoghi affollati: come comportarsi - alimentazionebambini. It by coop
Il bambino deve saper chiedere aiuto, senza provare paura e perdere il controllo – alimentazionebambini.it By COOP

Come insegnare al bambino a chiedere aiuto in modo sicuro

Il bimbo che perde la mamma e il papà avvertirà una sensibile difficoltà che potrebbe tradursi in una serie di condizioni neuro-fisiologiche, dall’accelerazione del battito cardiaco a una diffusa sensazione di immobilismo. 

È essenziale che il bimbo sappia a chi rivolgersi e come ricevere supporto in sicurezza. Pertanto insegniamo a nostro figlio:

  • a chiedere aiuto al personale, eventualmente agli addetti alla sicurezza, ai cassieri, alle guardie giurate;
  • in assenza di referenti “istituzionali”, insegniamo al bambino a chiedere aiuto ad adulti a loro volta accompagnati da dei bambini. Questa condizione garantirà una più spiccata sensibilità verso i bimbi e una maggiore capacità di accoglierne le difficoltà. I bambini potrebbero avere anche difficoltà ad esprimersi, potrebbero parlare male, incespicare anche non avendo alcuna difficoltà di linguaggio di base. Come potrebbero sudare e apparire sconcertati e poco presenti a loro stessi, ciò pur essendo bambini sani, comunemente spigliati e sicuri di sé.

Se il bambino si perde, saprà come comportarsi?  

Come constatare se i bambini hanno metabolizzato le regole di comportamento in caso si perdano? Durante le nostre passeggiate al centro commerciale, nella processione organizzata dalla parrocchia o nell’esplorazione del lido al mare possiamo chiedere al bambino di simulare una situazione critica: “E se adesso tu fossi da solo (evitate di usare parole spaventose come “perduto o smarrito”), cosa faresti?”

In queste simulazioni possono emergere eventuali difficoltà del bambino a cui potrete dare conforto.

Ricordate che il corretto sviluppo di ogni bimbo passa attraverso l'esplorazione del mondo.

Cose che possono essere di aiuto se il bambino si perde

I bambini molto piccoli possono avere più difficoltà a verbalizzare concetti importanti come il nome completo dei genitori o a ricordare il numero di telefono di casa o quello del cellulare della madre o del padre, prima dell’età scolare è improbabile che lo conoscano. In questi casi è possibile cucirlo nei vestiti, scriverlo sulle etichette o fare indossare ai bambini braccialetti di riconoscimento. 

Braccialetti identificativi se il bambino si perde

Rispetto ai braccialetti identificativi, il mio personale consiglio è quello di evitare di esporre i dati sensibili del bambino agli occhi di tutti. Pertanto, se vorrete usarli, allacciateli al contrario facendo in modo che i dati sensibili (nome e cognome, indirizzo e numero di telefono) non siano visibili.

Fate in modo che eventuali riferimenti annotati su etichette, bracciali o fogliettini nascosti nelle tasche siano sempre accessibili al bambino e a lui noti: deve saperli recuperare in caso di bisogno.

Se il bambino si perde, qualche consiglio in più

Se il vostro è un bambino esploratore, se vi capita di perderlo di vista perché sgattaiola via alla prima distrazione, innanzitutto non colpevolizzatevi, cercate di convincerlo a coinvolgervi nelle sue esplorazioni. Pertanto quando lo ritrovate lasciate prevalere il conforto e il dialogo: “Siccome ci siamo spaventati entrambi, la prossima volta dimmi che vuoi allontanarti e io ti accompagno“. Ovviamente, come già accennato in questo articolo, i bambini con una forte inclinazione alla esplorazione vanno, poi, assecondati se si vuole indurli a coinvolgere e avvisare i genitori.

Allo stesso modo se avete un bimbo molto temerario e se vi tranquillizza assicurarvi un buon supporto da parte di altri adulti, avvisate gli adulti di riferimento dei luoghi in cui dovrete restare per tempi più lunghi: avvisate, per esempio, il bagnino o gli animatori e indicate loro le zone in cui non lascereste mai il bimbo da solo, ciò farà in modo da creare intorno a voi una rete di sostegno.