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Stili di vita

Crema solare fototipo: come sceglierla per i più piccoli

Crema solare e fototipo: come scegliere il miglior fattore si protezione in base alla pelle del bambino, corretto uso della crema, quanta e ogni quanto tempo spalmarne sulla cute, zone più a rischio scottature. 8 consigli pratici.

Pubblicato il 05.06.2023 e aggiornato il 22.06.2023 Scrivi alla redazione

Un’eccessiva esposizione solare dei bambini, se non protetta, può aumentare il rischio di tumori della pelle, che possono manifestarsi anche tardi nel corso della vita. È importante perciò seguire sempre opportuni accorgimenti per proteggerli dal sole. Crema solare e fototipo sono due concetti inscindibili, di seguito chiariamo il perché.

L’esposizione alle radiazioni ultraviolette (UV) è l’unica causa nota di tumori cutanei che può essere modificata seguendo scrupolosamente le norme di protezione: in altre parole se proteggiamo la pelle, anche e soprattutto quella dei bambini, con la giusta crema solare (avendo idea dei fototipi) minimizziamo i rischi.

La strategia più efficace per ridurre il rischio di melanoma è proteggere la pelle da un’eccessiva esposizione al sole o ad altre fonti di UV.

ATTENZIONE! Avviso importante per tutti gli esseri umani, da 0 a 99 anni: l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) ha classificato le lampade e lettini ad UV artificiali come cancerogeni per l’uomo!

Crema solare fototipo: e Tu di che fototipo sei?

Per proteggere la pelle, di adulti e di bambini, e scegliere la giusta crema solare è indispensabile individuare e conoscere il proprio fototipo.

Anche se sembra quasi di chiedere di che segno sei, rispondere a questa domanda è fondamentale, perché nella prevenzione del melanoma è cruciale conoscere il proprio fototipo. Questa classificazione distingue il tipo di pelle per colore degli occhi, della pelle e dei capelli, e consiste di 6 fototipi:

  • Fototipo 1 (capelli rossi o biondo-rossi, occhi e carnagione chiara): si scotta sempre al sole e non si abbronza mai.
  • Fototipo 2 (Capelli biondi o castano-chiari, occhi e carnagione chiara): si scotta con facilità e si abbronza poco o leggermente
  • Fototipo 3 (Capelli castani, occhi chiari o scuri e carnagione bruno-chiara): si scotta moderatamente e si abbronza gradualmente
  • Fototipo 4 (Capelli castano-scuri o neri, occhi scuri e carnagione scura): si scotta poco e si abbronza con facilità
  • Fototipo 5 (Capelli neri, carnagione bruno-olivastra): non si scotta mai e si abbronza intensamente e con rapidità
  • Fototipo 6 (Capelli neri, carnagione nera): Non reagisce al sole

Esposizione ai raggi solari cosa cambia nelle differenti  ore giorno e i possibili danni

Il sole emette diversi tipi di radiazioni, molte delle quali – raggi ultravioletti (UVA e UVB) e raggi infrarossi (IR) – raggiungono l’uomo.

I raggi ultravioletti A (UVA): rappresentano il 90%-95% di tutte le radiazioni solari e sono poco energetici, ma possono penetrare fino al derma e possono causare danni al DNA delle cellule; si esprimono in maniera costante per quasi tutte le ore del giorno, dall’alba al tramonto. Essi sono stati implicati nella formazione di melanomi, il tipo più pericoloso di tumore cutaneo.

I raggi ultravioletti B (UVB): rappresentano il 5% delle radiazioni solari, hanno enorme potenza energetica, penetrano nell’epidermide ma non nel derma e causano il danno cutaneo immediato di eritema e scottatura; si esprimono soprattutto nelle ore centrali della giornata. Essi inoltre sono associati all’aumento del rischio di sviluppare tutti i tipi di tumori cutanei, compresi i carcinomi basocellulari e squamosi.

I raggi INFRAROSSI (IR): raggiungono lo strato profondo delle pelle (detta derma) e sono responsabili della formazione di sostanze attive che accelerano l’invecchiamento cutaneo.

Crema solare fototipo: come sceglierla per i più piccoli - alimentazionebambini. It by coop
Come sono fatte le creme solari – alimentazionebambini.it by COOP

Come sono fatte le creme solari

I prodotti per la protezione solare contengono sostanze dette ‘filtri’, che sono capaci di interferire con l’assorbimento e la interazione con la pelle dei raggi UV rendendoli meno pericolosi.

L’Unione Europea definisce prodotto per la protezione solare “qualsiasi preparato (crema, olio, gel, spray) destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione”.

Questi prodotti sono classificati come cosmetici, ma il consumatore deve essere informato circa la composizione delle creme solari che applica sulla pelle, che devono essere efficaci e avere un alto profilo di sicurezza. 

Le creme per la protezione solare sono solo cosmetici, ma rappresentano anche “strumenti di salute”

Che significa SPF: fattore di protezione solare

SPF è l’abbreviazione di un termine inglese: Sun Protection Factor (fattore di protezione solare), ed è un indice di misura della capacità protettiva della crema verso gli UVB. Questo indice SPF non fa riferimento agli UVA, che comunque costituiscono un fattore di rischio per i tumori cutanei e per l’invecchiamento della pelle.
È un coefficiente che esprime in numero la capacità di proteggere dagli eritemi solari, e viene determinato in maniera sperimentale secondo rigidi standard internazionali

In base al meccanismo di azione possono essere distinti in due tipi (a volte presenti contemporaneamente):

  • filtri fisici (minerali): composti da particelle a base di ossido di zinco e/o biossido di titanio che costruiscono una vera e propria barriera fisica, perché riflettono i raggi solari senza essere assorbiti (come fossero piccolissimi specchi sulla pelle). In genere sono meno irritanti rispetto ai filtri chimici, proprio perché non esiste assorbimento;
  • filtri chimici (organici): composti da sostanze che penetrano nello spessore della pelle dove assorbono specifiche lunghezze d’onda degli UV, convertendole in un’altra forma di energia, solitamente di tipo termico, che viene poi rilasciata dalla pelle (sono cioè come piccolissime molle in grado di “respingere e trasformare” l’energia del raggi UV in calore). Ogni filtro ha una caratteristica particolare di assorbimento della radiazione utravioletta (UVA o UVB).

Alta protezione – media protezione – bassa protezione: come scegliere la crema giusta

Nella scelta della protezione solare non bisogna concentrarsi sul “numero” ma scegliere la fascia di protezione molto alta per tutti i bambini di età inferiore ai 3 anni e per il fototipo chiaro (1 e 2, a volte anche 3).

La protezione solare media (SPF 15-30) dovremo sceglierla per il fototipo intermedi (3 e 4) e con fattore medio alto (SPF intorno a 30) può andar bene per bambini sopra i 3 anni e ragazzi.

Protezione molto alta, ma attenti alle bufale!

Non esiste una protezione solare totale: non è fisicamente possibile nella realtà. Infatti, secondo gli esperti dell’Unione Europea non è ammessa la dicitura filtri a “schermo totale” o “protezione totale”, sui prodotti solari in vendita, perché non è possibile ottenere una protezione del 100% dai raggi UVA o UVB.

Corretto uso della crema solare: come e quanta applicarne

Per ottenere il livello di protezione indicato (SPF), è necessario applicare la giusta quantità di crema solare: uno strato di 2 mg per cm quadrato di pelle, ovvero non meno di 30 g di prodotto per tutto il corpo ad ogni applicazione. Se riduciamo la quantità applicata si riduce la protezione e se anche ripetiamo l’applicazione, ma sempre con troppo poco prodotto, il rischio di scottature aumenta, perché crediamo di essere protetti ma non è vero!

Sebbene nessuno ci faccia troppo caso, bisogna sottolineare che le creme solari andrebbero applicate 20 minuti prima dell’esposizione, non sotto l’ombrellone! Le applicazioni dovrebbero poi essere ripetute almeno ogni 2 ore, sempre che le creme non siano state “lavate” (per es. quando i bimbi giocano in acqua o si schizzano). Non dimentichiamo che quando asciughiamo il corpo con il telo, allontaniamo quasi il 100% della crema, anche se abbiamo applicato una tipologia di crema resistente all’acqua.

Prevenire i danni da esposizione solare nel bambino - alimentazionebambini. It by coop
Prevenire i danni da esposizione solare nel bambino – alimentazionebambini.it by COOP

Come prevenire i danni da sole nei bambini, 8 consigli pratici:

  1. Non esporre mai direttamente al sole neonati o bambini di età inferiore ai 6 mesi (questa limitazione vale sempre e in qualsiasi località: mare o montagna o collina).
  2. Mai esporre i bambini al sole tra le ore 11:00 e le ore 15:00, quando il sole è più alto e più aggressivo.
  3. Cercare sempre di tenere i bambini all’ombra, ad esempio sotto gli alberi (che proteggono di più dagli UV) o sotto l’ombrellone (che protegge di meno, ma un po’ fa).
  4. Non lasciarli tutto il giorno in costume da bagno, fargli invece indossare vestiti leggeri e larghi, come ad esempio un’ampia T-shirt con le maniche e un cappellino da pescatore o un cappello floscio con una larga visiera, in modo da proteggere anche la pelle del viso e del collo.  Scegliere sempre tessuti specifici “protettivi” (riconoscibili dalla sigla UPF numero, 15, 30, 50, etc, riportata nell’etichetta).
  5. Usare sempre creme con filtro solare per tutte le zone esposte del corpo, anche nelle giornate nuvolose; utilizzare un fattore di protezione solare di fascia media o alta (SPF 30 o 50) secondo l’età, che agisca contro i raggi UVA e UVB, riapplicando spesso la crema.
  6. Proteggere in particolare braccia, collo e schiena, soprattutto mentre giocano: queste zone sono quelle che si scottano più facilmente.
  7. Tutti i bambini dovrebbero proteggere gli occhi con occhiali da sole con filtro per raggi UV, garantiti da marchi di qualità e norme CE.
  8. Usare una crema protettiva resistente all’acqua, soprattutto se sono previste immersioni in acqua (salata o dolce non cambia).

Attenzione alle ombre

Nell’esposizione solare dobbiamo considerare non solo i raggi del sole che arrivano direttamente sulla pelle ma anche quelli che sono riflessi dall’ambiente (è come se fossimo immersi in uno specchio). Ad esempio la neve riflette i raggi per l’80%, la sabbia per il 20% e l’acqua per il 30%, quindi gli effetti dei raggi solari sulla pelle si realizzeranno anche se siamo all’ombra artificiale di pergolati, ombrelloni o tettoie, o all’ombra naturale di alberi o pareti di roccia (in montagna o collina).

Forse non tutti sanno che la “forza” dei raggi solari cambia in funzione della latitudine (tanto più forti quanto più vicini siamo all’equatore) e dell’altitudine (tanto più forti quanto più in alto siamo rispetto al livello del mare), e questo deve essere sempre considerato quando esponiamo al sole i nostri bambini.

Quali sono le zone più delicate e sensibili della pelle dei bambini

La pelle di naso, labbra, orecchie, collo, torace e cuoio capelluto è la più sensibile, perché più sottile, quindi si possono avere più facilmente eritemi solari (pensiamo a quanto sono sottili e radi i capelli dei neonati).

Particolare protezione va riservata alle aree interessate da cicatrici e in generale a tutta pelle affetta da dermatiti croniche, come la dermatite atopica.

Attenzione al sole in città!

Tenere sempre in considerazione che il sole è sempre uguale, anche se non siamo al mare o in montagna, per cui dobbiamo applicare le stesse regole di protezione nell’esposizione ai raggi solari, e anche se ci sono le nuvole.

Il sole fa bene perché previene il rachitismo?

Vero: ma le esposizioni prolungate (e le scottature!) favoriscono l’insorgenza del melanoma in età adulta. Allora meglio favorire giochi all’aria aperta durante tutto l’anno, soprattutto in primavera e autunno, e proteggere bene la pelle dal sole nella stagione estiva!

Il sole è malato?

Falso: questa affermazione rientra nel gruppo dei luoghi comuni (si stava meglio quando si stava peggio, non esistono più le mezze stagioni, i giovani d’oggi sono maleducati…), la verità è che gli stili di vita sono cambiati e l’esposizione al sole durante l’anno è sempre più scarsa.

La pelle abbronzata è più sana?

Falso: abbiamo visto che il grado di “abbronzatura” dipende dal fototipo, in particolare dalla capacità di produrre melanina, se la pelle viene esposta al sole senza protezione aumenta enormemente il rischio di scottature, con la guarigione si spellerà, quindi a fine stagione avremo un fantastico effetto leopardo, altro che abbronzatura!

È colpa del buco dell’ozono se i raggi del sole sono più pericolosi?

Vero: ma questo fatto deve solo spingerci a scegliere prodotti che non contengano sostanze propellenti, pericolose per l’atmosfera, e creme che rispettino la natura, preferendo magari prodotti in cui viene dichiarato che le emissioni di CO2 sono compensate.

Crema solare fototipo, etichetta e caratteristiche

Nei bambini piccoli (meno di 1 anno) e con pelle atopica usare esclusivamente protezione con filtro solare fisico, evitando le creme con parabeni, profumi, coloranti etc.

Nei bambini più grandi preferire i filtri fisici, o prodotti a filtro chimico ma che non devono contenere le sostanze che sono state oggetto di un warning dell’FDA o delle autorità europee: Oxybenzone, Avobezone, Octocrylene, Ecamsule.

Considerando che tutte le creme solari che noi usiamo vengono “lavate” nell’acqua di mare, si capisce bene quanto sia importante scegliere un prodotto con caratteristiche che rispettino l’ambiente. 

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra