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Malattie infantili

Mughetto della lingua neonati e bambini: sintomi e cura

Infiammazioni e placche sul dorso della lingua o sul palato, trattamenti locali e una corretta igiene orale, terapia con farmaci antimicotici-antifungini e sciroppo solo nei casi gravi. I consigli del pediatra.

Pubblicato il 05.10.2022 e aggiornato il 12.11.2022 Scrivi alla redazione

Il mughetto, nome comune per le infezioni del cavo orale causate da Candida, anche detto candidosi orale, è una frequente micosi (infezione da funghi) che può manifestarsi a qualsiasi età.

Informazioni utili su mughetto o candidosi orale

Si stima che ne siano colpiti circa 2 neonati su 10 nel primo mese di vita, prevalenza che si riduce drasticamente dopo i 6 mesi. Generalmente si presenta con tipiche placche biancastre site nella zona del cavo orale, presentano forma di lenticchia, di aspetto lattescente, e tendono a fondersi tra loro ricordando il fiore mughetto, da cui trae il nome.

Mughetto perché si chiama così e come si presenta - alimentazionebambini. It by coop
Mughetto perché si chiama così e come si presenta – alimentazionebambini.It by Coop

Nello specifico, le sedi più frequentemente colpite sono il dorso della lingua e, meno comunemente, il palato. Il mughetto può estendersi anche a guance, gola, labbra e nei casi più gravi anche all’esofago. Un abbassamento delle difese immunitarie, qualunque sia la causa, può favorirne la comparsa, è per tale motivo che i soggetti maggiormente coinvolti sono quelli che di per sé hanno un sistema immunitario più debole per età, come neonati e anziani, o per condizioni acquisite (es. per patologie o farmaci che causano deficit dell’immunità).

La candida può colpire qualsiasi parte del corpo, ma in genere la bocca (compresa la lingua, il palato e le gengive) e la zona genitale sono quelle più vulnerabili. La specie Candida Albicans è quella più comunemente implicata nelle infezioni orali in soggetti sani per le caratteristiche di maggiore patogenicità e aderenza alla mucosa.

Mughetto nei bambini: quali sono le cause

La Candida Albicans è un fungo che vive comunemente in piccole colonie nella bocca e nell’apparato gastroenterico praticamente di tutti, a tutte le età, in sintonia con gli altri germi che costituiscono la flora batterica. La colonizzazione della mucosa orale può avvenire sia durante il parto, attraverso il passaggio nel canale vaginale, sia dall’ambiente circostante. Quando si verificano condizioni che alterano questo delicato equilibrio, con indebolimento del sistema immunitario, il fungo non è più in equilibrio con la flora batterica e tende a proliferare, provocando così i tipici sintomi dell’infezione.

Cause comuni nei bambini sono l’utilizzo prolungato di alcuni farmaci come gli antibiotici a largo spettro e il cortisone. Meno comuni, soprattutto in età pediatrica, sono le patologie che provocano un indebolimento delle difese immunitarie e le condizioni di stress. Un caso particolare è quello dei neonati, soprattutto i nati pretermine, che avendo un sistema immunitario ancora immaturo sono maggiormente a rischio.

Sintomi del mughetto nei bambini: come riconoscere l’infezione

La candidosi orale (candidosi acuta pseudomembranosa) si presenta comunemente con la comparsa di una patina biancastra sulla lingua che, in molti casi, si espande al palato e alle altre aree ricoperte dalle mucose della bocca. Nelle forme più estese e gravi l’infiammazione e le tipiche placche da candida possono interessare anche la gola e l’esofago superiore.

La Candida Albicans si trova comunemente in tutto il tratto gastrointestinale, dunque è abbastanza frequente che in caso di condizioni sfavorevoli si manifesti contemporaneamente sia a livello orale che in area ano-genitale con la tipica dermatite caratterizzata da lesioni satellite confluenti, coinvolgimento delle pieghe cutanee e talvolta secrezione e desquamazione.

Altri sintomi (non sempre presenti):

  • sensazione di bruciore,
  • difficoltà ad alimentarsi,
  • alterata percezione dei sapori,
  • alitosi,
  • ulcerazioni dolorose ai lati della bocca (cheilite angolare), soprattutto nei bambini più grandi,
  • irritabilità, pianto e rifiuto del cibo (potrebbero essere gli unici segni, aspecifici, in lattanti e bambini non ancora in grado di esprimersi verbalmente),
  • febbre e diarrea (nelle forme più gravi).

La presenza della caratteristica patina bianca sulla lingua di un neonato o di un lattante non è comunque sempre sinonimo di mughetto. Capita spesso infatti che i genitori notino uno strato biancastro sulla lingua del piccolo, nella maggior parte dei casi questo avviene dopo la poppata e non è associato ad altri sintomi nè diffuso ad altre zone della mucosa orale. In tali casi si tratta semplicemente di residui di latte.

Mughetto e patina bianca sulla lingua: cosa deve fare la madre in simili situazioni- alimentazionebambini. It by coop
Mughetto e patina bianca sulla lingua: cosa deve fare la madre in simili situazioni- alimentazionebambini.It by Coop

In caso di dubbio si può provare ad asportare la patina passando delicatamente sulla lingua una garza da medicazione umida arrotolata su un dito: se la patina si rimuove facilmente altro non è che latte. È importante comunque non sfregare con forza perché nel caso si tratti di mughetto, l’asportazione delle placche rivelerebbe zone di mucosa infiammata che provoca dolore al bambino e può anche sanguinare.

Come curare il mughetto: rimedi e trattamenti

La terapia è differente a seconda dell’entità e dell’estensione dell’infezione. Nelle forme più lievi e limitate sono sufficienti trattamenti locali con soluzioni alcaline (bicarbonato di sodio) e una corretta igiene di lingua e gengive dopo ogni poppata.

Quando invece è necessario ricorrere alla terapia con farmaci antimicotici-antifungini (che inibiscono la proliferazione dei funghi), i principi attivi più impiegati sono la nistatina e il miconazolo sotto forma di gel orale.

Si ricorre invece allo sciroppo nelle forme più gravi e invasive, resistenti al trattamento locale, e nei soggetti a maggior rischio di sviluppare forme sistemiche (es. immunocompromessi).

Mughetto lingua: quanto dura

L’infezione in genere si risolve in pochi giorni, massimo 2 settimane, senza conseguenze. La prognosi è ottima nei primi mesi di vita, trattandosi di un disturbo alquanto comune e innocuo per neonati e lattanti sani. Il decorso può essere più lungo e indaginoso nei soggetti che mostrano reinfezioni continue, possibile spia di altre malattie.

Quando il mughetto interessa un bambino allattato al seno è fondamentale trattare anche la mamma, estendendo le applicazioni al capezzolo e all’areola, anche se la mamma apparentemente non mostra segni di infezione (rossore, dolore e prurito).

In tutti i casi, se il bambino utilizza succhiotti e/o tettarelle andranno sterilizzati frequentemente per evitare una reinfezione. Va evitata inoltre la condivisione con adulti e bambini di posate, bicchieri e qualunque altro oggetto possa essere messo in bocca e che costituisce un mezzo di trasmissione dell’infezione.

Come prevenire il mughetto

La prevenzione del mughetto si basa essenzialmente sull’attenzione alle norme di corretta igiene fin dai primi giorni di vita, con la regolare sterilizzazione di tettarelle e succhiotti e l’accurato lavaggio delle mani dopo il cambio pannolino (area spesso sede di infezione da Candida Albicans) per limitare la contaminazione.

Lavarsi bene le mani, sterilizzare tettarelle e ciucci sono buone norme igieniche da rispettare in assoluto quando ci si prende cura dei neonati.

Una corretta igiene orale è inoltre consigliata ancor prima della comparsa dei primi dentini, utilizzando appositi guantini per gengive o semplicemente delle garze da medicazione per rimuovere i residui di latte da lingua e gengive.

Nei bambini che fanno uso di cortisonici inalatori (es. asmatici) è poi raccomandato sciacquare sempre la bocca dopo le inalazioni.

Collutorio: è utile per il bambino

L’utilizzo di collutori a base di clorexidina può essere utile nelle infezioni ricorrenti nei bambini più grandi grazie alle proprietà disinfettanti.

Integratori: in quali casi sono utili

In merito all’impiego di integratori finalizzati alla prevenzione del mughetto, invece, non ci sono evidenze scientifiche se non a riguardo di specifiche vitamine e microelementi coinvolti nel corretto funzionamento del sistema immunitario.

In condizioni di malnutrizione possono infatti crearsi deficit di ferro e vitamine (in particolare del gruppo B: B12 e acido folico) con conseguente compromissione delle difese immunitarie e predisposizione a candidosi recidivanti. In casi di accertata o potenziale carenza è quindi raccomandato supplementare con integratori specifici, ma solo previa prescrizione medica.

In ultimo, limitare il consumo di zuccheri semplici aggiunti (o evitarli del tutto prima dei 2 anni di vita, come peraltro raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) può limitare la proliferazione della Candida.

Quando rivolgersi al pediatra

Quando si sospetta la presenza di mughetto è bene rivolgersi al proprio pediatra o dentista che mediante la visita, la raccolta della storia del paziente e la valutazione dei fattori di rischio potrà confermare o meno la diagnosi, ovvero la presenza di una vera e propria infezione, e prescrivere la terapia più appropriata.

La diagnosi infatti è clinica, ovvero si basa sulla storia clinica del paziente, su una raccolta di dati e sui sintomi. Solo in rari casi si esegue un esame di laboratorio specifico (coltura) per identificare il microrganismo che ha causato l’infezione.

Nel caso in cui i sintomi persistano nonostante la cura o se continuano a manifestarsi ripetutamente, soprattutto nei bambini oltre i nove mesi di età, è opportuno consultare il pediatra perché il fenomeno potrebbe essere spia di un deficit immunitario.

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra