Skip to content

Pronto soccorso pediatrico

Soffocamento da cibo nei bambini: 5 consigli per prevenirlo

Prevenire il soffocamento da cibo nei bambini: osservazione, tagli sicuri, cibi a rischio ostruzione vie aeree e manovre di disostruzione pediatrica.

Pubblicato il 11.09.2023 e aggiornato il 20.09.2023 Scrivi alla redazione

Il cibo è il principale responsabile del soffocamento, seguito da ogni oggetto di piccole dimensioni che il bimbo possa portare alla bocca, per esempio monete, biglie, bottoni, spille, parti piccole di giocattoli che se ingerite possono produrre le medesime conseguenze del soffocamento da cibo nei bambini.

Sono ad alto rischio soffocamento i bambini di età inferiore ai 5 anni, particolarmente quelli tra i 2 mesi e i 2 anni d’età quando, cioè, la stimolazione orale è un bisogno fortissimo a cui il bimbo risponde portando tutto alla bocca. Il maggiore rischio di soffocamento da cibo, invece, interessa i bambini intorno all’anno di età; tra i 6 mesi e i 2 anni il bambino è a rischio nella stessa misura in cui è ancora inesperto nella masticazione e nella gestione in bocca delle nuove consistenze.

Vigilare per evitare il rischio di soffocamento da cibo nei bambini

È di fondamentale importanza l’osservazione del bambino come presidio costante di vigilanza, quando il bimbo mangia e sperimenta la masticazione l’osservazione è il primissimo modo per evitare incidenti da errata, affrettata o distratta masticazione o deglutizione e quindi soffocamento da cibo.

È sconsigliabile distrarre il bambino con cartoni animati e schermi elettronici, canzoncine oppure consentendogli di giocare a tavola: il bimbo che sta imparando a mangiare deve concentrarsi sulla masticazione e gestire con attenzione le funzioni correlate, svolgere più attività contemporaneamente non è di aiuto.

Gli incidenti domestici rappresentano una delle principali cause di morte e invalidità nei bambini, tra essi il soffocamento, sia da cibo che da corpo estraneo, è la causa principale che dobbiamo imparare a conoscere e prevenire. Si stima che 50 bambini all’anno muoiano nel nostro paese a causa di episodi di soffocamento. Quelle che devono essere ben chiare ai genitori sono le regole base dell’alimentazione:

  1. I bambini non vanno mai lasciati da soli, soprattutto quando mangiano (osservazione del bambino). Il bambino che impara a mangiare fa esercizio di deglutizione dei cibi solidi e la semplice attenzione del genitore permette di seguirne i movimenti, consente di verificare il volume dei bocconi e di intervenire rapidamente laddove necessario.
  2. Quando si mangia non si corre e non si fanno altre attività. I piccoli devono essere concentrati su quello che stanno facendo, intanto perché mangiare richiede un tempo dedicato che fa comprendere che si tratta di una piacevole attività diversa dalle altre, e in più perché rincorrerli o giocare con la bocca piena può facilitare una ingestione sbagliata. Le mamme, le maestre e chiunque in famiglia (papà, nonni, babysitter e zie) devono fare in modo che il bambino consumi i pasti seduto a tavola e composto, questo tutelerà la sua salute e anche il suo buon rapporto col cibo.
  3. Non si parla con la bocca piena. Non è soltanto una regola di buona educazione, ma impedisce che si possa deglutire con disattenzione.
  4. Non si mangia con fretta e la bocca non si riempie più del dovuto.
  5. È consigliabile cominciare il divezzamento a 6 mesi e comunque essere sicuri che il bambino sia in grado di avere una posizione seduta, diritta e autonoma nel seggiolone.
Regole anti soffocamento e autonomia alimentare – alimentazionebambini. It by coop
Regole anti soffocamento e autonomia alimentare – alimentazionebambini. It by coop

È importante insegnare ai bambini a mangiare: i bambini vanno seguiti anche nella masticazione, anche un atto così naturale nella vita delle persone va educato facendo notare ai piccoli che l’alimento è duro e quindi va schiacciato per bene sotto i denti, che non si devono assumere bocconi troppo grandi, che bisogna ingoiare tutto prima di assumere un nuovo boccone e che, soprattutto, con il cibo non si gioca.

Non appena ne ha le competenze il bambino deve incominciare a mangiare da solo. Mangiare da solo minimizza il rischio di soffocamenti da cibo perché nella alimentazione autonoma il bambino coordina il boccone con i suoi tempi di masticazione e deglutizione: il boccone messo in bocca segue quello ingoiato.

Finché il bimbo non è autonomo nella alimentazione, è necessario fare attenzione ad imboccarlo solo quando ha completamente svuotato la bocca. Non bisogna favorire accumuli di cibo in bocca che poi il bambino è incapace di gestire, naturalmente questo significa che dobbiamo rispettare i suoi tempi di masticazione.

Rischio di soffocamento, consistenza e dimensione degli alimenti

Il soffocamento consegue alla ostruzione delle vie aeree ovvero il corpo estraneo, solido, piò o meno rigido, più o meno grande e tanto più pericoloso se sferico (come possono essere svariati cibi, vedi le olive, i noccioli, i confetti, ma anche l’uva), ostruisce i canali della respirazione (le vie aeree) impedendo, così, l’ossigenazione di cuore e cervello.

Per avere chiara l’importanza della prevenzione del soffocamento e di ciò che si lega a questo (attenzione all’alimentazione, selezione degli alimenti e tagli sicuri del cibo, manovre di disostruzione delle vie aeree), i genitori devono avere contezza di un dato medico fondamentale: nel corpo umano Cuore – Polmoni e Cervello costituiscono un triangolo vitale. La compromissione di uno di questi organi ha un effetto a cascata sugli altri.

Il tempo per operare le manovre di disostruzione in caso di ostruzione delle vie aeree è brevissimo perché una mancata ossigenazione del cuore può provocare un arresto cardiocircolatorio e una carente ossigenazione del cervello con conseguenti danni anche permanenti.

Cibi più pericolosi: gli alimenti a maggior rischio di soffocamento

Gli alimenti più frequentemente pericolosi possono essere grossolanamente distinti in diverse categorie:

  • Cibi piccoli, di forma sferica e lisci: arachidi, uva, pomodorini, caramelle, olive, wurstel …
  • Cibi appiccicosi: caramelle gommose, mozzarella, mollica di pane…
  • Cibi che si spezzano ma mantengono la loro consistenza: mele, carote, biscotti secchi, taralli…
  • Cibi filamentosi: prosciutto crudo, mozzarella, finocchi…

La forma di molti cibi può essere modificata con i tagli, il wurstel, per esempio, va inciso al centro e tagliato a metà modificando così la sua forma sferica. Lo stesso vale per i chicchi d’uva.

Prevenzione soffocamento e abitudini alimentari del bambino, consigli per i genitori - alimentazionebambini. It by coop
Prevenzione soffocamento e abitudini alimentari del bambino, consigli per i genitori – alimentazionebambini.it by COOP

È importantissimo effettuare tagli sicuri, il modo in cui tagliamo gli alimenti è un presidio anti-soffocamento. Soprattutto nei confronti degli alimenti più a rischio ostruzione, e tanto più quando i bambini sono piccoli, bisogna avere l’accortezza di:

  • tagliarli in pezzi piccoli:  uva e pomodori saranno divisi in almeno 4 parti, che nei più piccoli non devono superare  il diametro di mezzo centimetro;
  • privarli delle parti filamentose: ad esempio nel prosciutto crudo che, ridotto a dadini, diventerà  facilmente masticabile, discorso analogo vale per la carne;
  • nei più piccoli meglio offrire alcuni alimenti  preferibilmente cotti: finocchi, carote, sedano perchè la cottura ammorbidisce facilitando la masticazione e ammorbidendo la consistenza.

Educare a una corretta alimentazione comporta necessariamente un’educazione a mangiare correttamente, insegnando ai bambini a fare attenzione a ciò che si sta facendo. L’attenzione è prevenzione, sempre e anche quando si parla di alimentazione intesa come comportamento.

Un approccio corretto all’alimentazione anche in fatto di abitudini posturali, alla lunga, si rivelerà utile non soltanto per la prevenzione di piccoli incidenti alimentari, che a volte possono essere anche molto gravi, ma anche migliorare per la loro relazione del bambino con il cibo. Vivere il piacere della tavola, prestare attenzione al cibo gustandolo è fonte di benessere.

Soffocamento da cibo - alimentazionebambini. It by coop
Soffocamento da cibo, manovre di disostruzione pediatrica – alimentazionebambini.it by COOP

Episodi di soffocamento, come intervenire – Video

Per coloro che volessero approfondire le manovre di disostruzione, utile bagaglio culturale che dovrebbe accompagnare ogni genitore e persona responsabile, vi consigliamo il sito della Croce Rossa Italiana. In particolare è molto chiaro questo video da loro realizzato.

La maggior parte degli adulti bada all'alimentazione solo come nutrimento, essa è anche esperienza, ricordatelo.
Paura che il bambino possa incorrere in un episodio di soffocamento da cibo mentre mangia - alimentazionebambini. It by coop
Paura che il bambino possa incorrere in un episodio di soffocamento mentre mangia – alimentazionebambini.it by COOP

Anginofobia, cos’è

La definizione medica di anginofobia deriva dalle lingue antiche, come molti altri termini che nella vostra vita da genitori potrete sentire pronunciati dai pediatri. Anche questa volta l’etimologia della parola ci aiuta a comprendere di cosa stiamo parlando: il latino angina si traduce in strangolamento, quindi soffocamento e il greco fobia vuol dire paura, pertanto il termine indica la paura di soffocare.

Chi ne soffre manifesta la condizionante paura di deglutire, anche con piccole quantità di alimenti, con i medicinali e talvolta persino con i liquidi o la saliva. Al di fuori di condizioni patologiche, questo tormento ha natura psicologica.

Sintomi della paura di soffocare mentre si mangia

I sintomi della paura di soffocare sono piuttosto palesi:

  • chi ne soffre controlla spasmodicamente la densità del cibo,
  • lo sminuzza,
  • mastica a lungo fino quasi a consumare il cibo tra i denti prima di deglutirlo,
  • l’attenzione sulla deglutizione è tale da rallentare l’intero processo masticatorio e deglutitorio,
  • accompagna i bocconi a frequenti sorsi d’acqua,
  • non mangia mai da solo.
  • Senza considerare che un atteggiamento ansiogeno a tavola toglie paicere al parso e alla convvialità.

Ad avere paura del soffocamento da cibo può essere il genitore in relazione al bambino e questo può avvenire sin dal suo approccio ai cibi solidi. Quando l’attenzione della mamma o del papà sul piccolo diventa invadente e pressante, il figlio può sviluppare una fobia come quella appena descritta. In tutte le occasioni in cui i bambini mangiano non si dovrebbe mai spaventarli, educarli a gestire bene i bocconi, a non riempirsi la bocca più del dovuto e a mangiare lentamente è cosa diversa dall’illustrare loro i pericoli da cibo.

Pertanto evitate frasi come: “Così ti soffochi, oppure questo o quello potrebbe farti soffocare”.

Come superare la paura che il bimbo possa soffocare con il cibo

Un genitore anginofobico verso il figlio, lasciatemi passare questa traslazione di una fobia soggettiva, imprimerà nel bambino le sue stesse paure. Non è razionale credere che un bimbo, che mangia in modo adeguato alla sua età e alle sue competenze, possa soffocare ingerendo piccole quantità di cibo.

Ma è pur vero che:

  • lo svezzamente deve iniziare non prima del 6° mese, è allora che il bambino ha sviluppato le debite funzionalità psico-motorie per affrontarlo.
  • Il passagio dalle consistenze liquide a quelle semi-liquide sino a quelle solide va fatto nei tempi giusti, ovvero c’è un età in cui il bambino è funzionalmente pronto a imparare a masticare e va rispettata. Come abbiamo scritto in un articolo dedicato alla deglutizione: il passaggio dagli alimenti cremosi e semi liquidi delle prime pappe a consistenze maggiori dovrebbe essere fatto già a 7-8 mesi, in modo da favorire e “indurre” la masticazione spontanea dei cibi, che tra l’altro favorisce anche l’eruzione dei denti.
  • Alcuni alimenti (uva, wurstel e persino una frutta molto amata dai bambini come la mela) vanno debitamente tagliati. Alimentazione bambini ha dato informazioni sui tagli sicuri in questo articolo: Come tagliare la frutta ai bambini.

Non ritardate l’esperienza del bambino rispetto al cibo, educatelo invece a una buona ed autonoma gestione dello stesso. Ma se constatate che con la vostra paura rischiate di condizionare il processo di approccio del bambino al cibo, consultate il Pediatra che saprà certamente rassicurarvi. Sapere come intervenire davanti a un possibile episodio di soffocamento potrebbe aiutarvi a razionalizzare le vostre ansie, pertanto un buon consiglio è quello di seguire un corso di disostruzione delle vie aeree e di primo soccorso pediatrico.