Come insegnare ai bambini a lavarsi da soli
I bambini che imparano a lavarsi da soli crescono in autonomia e acquisiscono col personal care anche un atteggiamento di decoro socialmente utile e importante. Lavarsi le mani, il viso, i denti, avere un aspetto curato, essere profumati e ordinatamente vestiti ci consente di stare anche bene in società.
Lavarsi non è un istinto! I bambini piccoli non sentono quasi mai l’esigenza di lavarsi, all’opposto spesso sfuggono dalla doccia e dal bagno. Ma tenersi puliti è importante, un adulto lo sa e deve trasmettere il valore del personal care al bambino. È necessario, ai fini del processo di autonomia, acquisire l’igiene delle mani, imparare a lavarsi il viso e i denti da solo e sin da piccolo. Inoltre avere un aspetto curato, essere profumati, pettinati e ordinatamente vestiti consente di stare anche bene in società. Lavarsi da soli è cioè un comportamento sociale.
La corretta igiene quotidiana è una buona abitudine che deve entrare nella routine del bimbo. Lavare le mani, il viso, i denti, avere una buona igiene intima, i piedini puliti e i capelli pettinati sono un complesso di azioni di cui il bambino letteralmente apprende i benefici a mano a mano che li percepisce.
- Come convincere i bambini a lavarsi in completa autonomia
- Gli strumenti della corretta igiene per lavarsi da soli
- Lavare le mani con acqua e sapone sin da piccoli
- Lavare il viso e superare il fastidio dell’acqua sugli occhi
- Come insegnare ai bambini a lavare i denti autonomamente
- Lavarsi da solo: a che età il bambino deve imparare a pulirsi il sederino da solo
- Lavarsi autonomamente da capo a piedi
- Lavarsi da soli, ma anche pettinarsi e vestirsi in autonomia
- Lavarsi è un atto di igiene personale che ha una ricaduta sociale
- Anche la carta igienica ha un ruolo nell’igiene quotidiana
Come convincere i bambini a lavarsi in completa autonomia
La routine quotidiana apporta dei benefici che il bambino non può non constatare, li sperimenterà in famiglia, ma ancor di più a scuola nel contatto con altri bambini piccoli e con nuovi adulti di riferimento. Del resto la cattiva igiene si fa notare: si vede e si annusa! Le giuste regole d’igiene fanno bene al corpo:
- lavarsi rende la pelle morbida, la preserva da arrossamenti e irritazioni, elimina il cattivo odore e il fastidioso olezzo di sudore;
- una buona doccia o un bel bagno sono defanticanti e permettono un allentamento della tensione, sentirsi puliti nel corpo aiuta anche la mente a liberarsi dalle scorie dello stress, e questo vale persino per i bambini;
- una corretta pulizia dei denti permette di eliminare i residui di cibo dalla bocca migliorando l’alito;
- le mani pulite rendono una stretta di mano carezzevole e la pelle detersa è piacevole quando la manina finisce, palmo contro palmo, nella stretta dell’amico o della maestra.
In genere la pulizia è un valore sociale che sostanzia il rispetto per se stessi e per gli altri. È compito di mamma dire al bambino: “Come sei bello, lindo e pinto”, in questo modo si elogia anche lo sforzo nel rispetto del valore socializzante del decoro e della compostezza. Spetta, altresì, al genitore aiutare il bambino a vivere i suddetti benefici, ad apprezzarli e praticarli come attività di routine; certamente saranno un positivo rinforzo agli apprendimenti dell’igiene.
Igiene quotidiana, consigli utili per insegnare ai bambini a lavarsi bene
Sottolineiamo al bimbo come sia bella e morbida la sua pelle pulita, spieghiamogli sempre l’importanza della detersione della cute con acqua pulita e della successiva idratazione. Educare i bambini a idratare la pelle è importante tanto quanto educarli a lavarla, mettere le creme e nutrire la cute attiene alla salute del film idrolipidico cutaneo. Se vi state chiedendo cos’è il film idrolipidico cutaneo, la risposta è presto data: si tratta di una sottile pellicola composta da acqua e grassi (idro deriva dal greco e vuol dire, infatti, acqua, mentre i lipidi sono, appunto, i grassi). Il film idrolipidico costituisce lo strato protettivo naturale che riveste la pelle. Questo, in quanto rivestimento, ha una funzione protettiva a tutela anche delle più comuni aggressioni esterne, per esempio vento, freddo o caldo.
Sottolineiamo al bambino come sia rilassante fare il bagno o la doccia, ma senza trascurare mai le sue preferenze. Affinché il bambino partecipi all’esperienza della pulizia e aderisca alla routine quotidiana dell’igiene, deve sentirsi a proprio agio, ovvero deve apprezzare e beneficiare dell’azione del lavarsi. Se il vostro sembra essere un bambino ostinato, prima di forzarlo ascoltatelo:
- se avete sia la vasca da bagno che la doccia, prestate attenzione alla modalità di lavaggio che preferisce e usate quella più delle altre. Se tuo figlio ama fare il bagno è inutile costringerlo a fare la doccia o a lavarsi a pezzi, mentre è più proficuo sfruttare ciò che lo fa stare bene;
- se il vostro bambino piange e si dimena non appena sente pronunciare il verbo lavare, cercate di individuare la fonte del suo fastidio; assecondate il suo bisogno di calma, magari dedicando al lavaggio un momento della giornata meno impegnato e faticoso anche per voi, come può essere la sera; infine, una volta a contatto con l’acqua, dimostrategli quanto sia benefica, innocua e rilassante.
Si può anche fare il bagno o la doccia insieme se quest’azione di condivisone rientra in una fase transitoria e viene vissuta come un “gioco”. L’esempio e la condivisione, ricordalo cara mamma, possono essere sempre posti in forma giocosa per educare i bambini all’accettazione di regole, abitudini e comportamenti. Nel caso di specie la doccia o il bagno condiviso col genitore educano all’accettazione della pulizia e all’apprezzamento dei suoi benefici. Ovviamente vanno contestualizzati nel percorso di crescita e in questo articolo si ha riguardo a bambini piccini.
Sottolineiamo al bambino quanto sia apprezzabile il suo aspetto pulito, profumato, con i dentini lavati e ordinatamente vestito (ordinatamente vestito non vuole dire ben vestito, torneremo tra poco su questo argomento). Questo apprezzamento ha un’importante valenza nel rinforzo dello sforzo che il bimbo ha compiuto:
- complimentatevi sempre col bambino per essersi lavato e vestito bene;
- valorizzate lo sforzo e l’impegno del piccolo sia perché lavarsi da solo lo rende autonomo, quindi grande, sia perché lo rende rispettoso verso gli altri (l’igiene a scuola, per esempio, è segno di adesione a una regola sociale).
“Se nessun bimbo si lavasse, se tutti i tuoi compagni fuggissero via dal bagno senza fare mai fare una doccia o usare lo spazzolino … immagina che puzza puzzona nella tua classe! La povera maestra potrebbe svenire e la bidella? Che farebbe la bidella?” Esempi come questo mettono il bambino, per quanto piccolo – per esempio un bimbo tra i tre e i quattro anni – dinnanzi a una realtà di fatto: ti lavi non solo per te stesso ma anche per stare bene con gli altri, allo stesso modo i tuoi compagni devono lavarsi perché possiate stare bene tutti insieme . Ecco spiegata con semplicità la valenza sociale dell’igiene personale .
Gli strumenti della corretta igiene per lavarsi da soli
Per lavarsi da solo il bambino deve imparare a gestire gli strumenti funzionali al lavaggio: rubinetto, sapone, asciugamano, spazzolino da denti, dentifricio e spazzola. E infine deve imparare a vestirsi da solo. L’ altezza del bambino non è un limite per imparare a lavarsi da solo: per l’accesso a lavabi e lavandini si può attingere al metodo della torre montessoriana, si tratta di uno sgabello con una struttura supportiva di sicurezza ai lati, ma con l’iniziale supervisione del genitore basta un qualunque sgabello preferibilmente a scaletta.
Non appena il bambino ha accesso al lavandino del bagno, è essenziale istruirlo all’uso del rubinetto e indicargli eventuali pericoli. Noi genitori, per parte nostra, dobbiamo riorganizzare le abitudini e togliere dalla portata del bambino lamette, lime, forbici, rasoi, detergenti pericolosi, per esempio il solvente per le unghie, nonché suppellettili fragili. Mentre vanno messi a sua disposizione gli strumenti necessari per lavarsi facendo in modo che il bambino abbia ad essi libero accesso.
Lavarsi da soli: usare il rubinetto
Noi adulti sappiamo gestire il flusso e la temperatura dell’acqua perché abbiamo acquisito da tempo le correlate competenze: il rubinetto emette, a seconda della gestione del miscelatore, acqua fredda, calda o bollente. È importante che il bambino impari a gestire la miscelazione e non corra il rischio di ustionarsi. I germi e i batteri non si uccidono con l’acqua bollente e anche rispetto alla miscelazione dell’acqua l’idea deve essere quella di cogliere la temperatura a cui il bambino si sente più a proprio agio. Spiegategli bene l’uso dell’acqua calda e dell’acqua fredda, fategli vedere come si regola il miscelatore e assicuratevi che nella pratica sia in grado di gestirlo.
- Per i primi tempi non lasciate lo sgabello in una condizione di libera accessibilità del bambino;
- assicuratevi della capacità del bambino di salire e scendere da solo senza rischio di scivolamento o caduta;
- considerate la sua consapevolezza nell’uso degli strumenti dedicati all’igiene personale ;
- valutatene l’autonoma nella gestione del rubinetto e la generale oculatezza e prudenza del piccolo , pur in relazione alla sua età.
Intorno ai 4\5 anni tutte queste condizioni possono essere pienamente sdoganate, mentre tra i 24 e i 36 mesi la vigilanza del genitore resta essenziale. Nell’istruire il bambino all’uso degli strumenti, dal rubinetto allo spazzolino da denti, passando per l’asciugamano e per la spazzola per i capelli, è importante partire presto, già il bimbo piccolo deve essere spronato a fare da solo per imitazione, ed è essenziale una educazione pratica:
- mostra sempre al bambino come si fa,
- indicagli le diverse parti dell’oggetto verbalizzando momento per momento le conseguenze di ogni movimento,
- accompagna la sua manina con la tua nella tua nella esecuzione del gesto corretto.
Esempio di gestione del rubinetto : “Se giri a destra e sollevi esce acqua fredda, invece se giri da quest’alta parte, cioè a sinistra, esce acqua calda“. Esempio di gestione dello spazzolino da denti : “Metti la manina su questo punto del manico, appoggia le setole sull’attaccatura del dentino, muovilo in questo modo andando verso l’esterno“. Esempio di gestione della spazzola per i capelli : “Impugna la spazzola da qui, appoggiala sulla testa, non premere troppo e fai questo movimento“. Ad ogni spiegazione prendete sempre la mano del bambino nella vostra aiutandolo a riprodurre i movimenti perché, grazie al gesto di sostegno della vostra mano, il bimbo memorizza la meccanica dell’azione, impara prima e con minor rischio di errore.
Riguardo all’uso del rubinetto, è indispensabile l’attenzione alla temperatura per evitare le scottature. Suggerire al bambino di controllare sempre l’acqua con la punta del ditino prima di mettere l’intera mano sotto il getto, non è difficile che all’inizio sbagli l’orientamento del miscelatore o che comunque commetta un errore di distrazione.
Lavare le mani con acqua e sapone sin da piccoli
Educate i bimbi sin da piccolissimi al lavaggio delle mani, assicuratevi che usino un sapone neutro, delicato e non aggressivo. Insegnate al bambino che le mani vanno massaggiate tra loro sul palmo, sul dorso e insaponate anche tra le dita.
Se è vero che il lavaggi delle mani ha assunto un’importanza maggiore con la pandemia di Sars-cov-2, è altrettanto vero che per il lavaggio comune e domestico delle mani del bambino non sono necessari i saponi igienizzanti, aggressivi e poco tollerati dalla cute delicata dei più piccoli. In condizioni normali, è sufficiente un comune sapone delicato contando di più il modo e il tempo del lavaggio: eseguite per almeno 30-40 secondi uno strofinamento dei palmi (il palmo va sfregato sul palmo opposto), del dorso e delle dita delle mani con particolare attenzione allo spazio tra un ditino e l’alto. Educate il bambino a mettere in pratica questa metrica di lavaggio. Affinché i più piccoli lavino le mani con la dovuta calma, si può ricorrere allo stratagemma del canto: esortateli a canticchiare la strofa di una canzoncina per bambini assicurandovi che abbia una durata compresa tra i 30 e i 40 secondi necessari a ben lavare le mani.
Lavare il viso e superare il fastidio dell’acqua sugli occhi
Quando il bambino è molto piccolo il primo approccio al lavaggio del volto in autonomia può avvenire con un dischetto di cotone bagnato: il genitore esorterà il bambino a passarlo sul volto complimentandosi con lui. Per parte sua il bimbo godrà del refrigerio e della morbidezza del cotone. Il consiglio è quello di adoperare dischetti di cotone estremamente morbidi, di qualità e non ovatta o garza, il cotone è una coccola per il viso, la garza può essere ruvida, inoltre garzine e ovatta possono sfrangiarsi e diventare un rischio se il bimbo le porta alla bocca.
Intorno ai 24 mesi il bambino è più che pronto per usare le manine per prendere l’acqua e portarla agli occhi, alla bocca, alla fronte, al naso, alle guance e al collo detergendoli appropriatamente. Non va trascurato un corretto uso dell’asciugamano: utilizzate asciugamani morbidi che coccolino la cute; prediligeteli piccoli in modo che il bambino possa gestirli bene e da solo; fate attenzione a che siano sempre puliti.
Dopo aver lavato il viso è buona abitudine che il bambino adoperi una asciugamano pulita.
Come insegnare ai bambini a lavare i denti autonomamente
Il lavaggio dei dentini deve diventare un’abitudine dei bambini sin da piccolissimi, tuttavia la piena autonomia nell’uso funzionale dello spazzolino pretende una maturazione motoria che non può arrivare immediatamente. I movimenti da compiere con lo spazzolino sono difficili e occorre un certo tempo per acquisirli correttamente, ciò non significa che il bimbo non deve fare esercizio e provare con costanza a usare lo spazzolino da solo. Pertanto è importante lasciare il bambino libero di sperimentare mettendo a sua disposizione uno spazzolino proporzionato alla grandezza della piccola bocca e dei piccoli dentini. Inoltre, perchè si abitui a farne uso e si adatti al gusto, è bene anche adoperare sempre il dentifricio, chiedete consiglio al pediatra, al dentista o al farmacista.
Non adoperate lo spazzolino elettrico prima dei 36 mesi poichè resta importante che il bimbo acquisisca la manualità del lavaggio dei denti che è supportata, ma non sostituita, dallo strumento elettrico. Qui è particolarmente importante accompagnare il bambino nei movimenti, mostrargli come si fa e dargli il buon esempio. Aiutate sempre il bimbo tenendogli la mano, ricordate che l’accompagnamento della mano supporta la memoria corporea il cervello del bimbo, quindi, incamera il movimento e tende a riprodurlo con sistematicità.
Mettete sempre a disposizione del bambino un bicchiere d’acqua per risciacquare la bocca, il migliore consiglio da mamma è quello di partire con un bicchiere in plastica dura che non vada in mille pezzi se il bimbo involontariamente lo lascia cadere nel lavandino. Nell’apprendimento del lavaggio dei dentini, inizialmente tuo figlio dovrà gestire molte cose: spazzolino, dentifricio, movimenti complicati, il sapore nuovo e magari starà anche in piedi sullo sgabello. In questo complesso di nuove procedure ed esperienze è meglio non caricarlo della responsabilità di un bicchiere che potrebbe rompersi e fargli persino male.
Lavarsi da solo: a che età il bambino deve imparare a pulirsi il sederino da solo
Sin dai primi approcci al vasino, il bimbo va educato a pulirsi il sederino e asciugarsi dopo la pipì. Il sederino va pulito dai gentali verso l’interno, ovvero verso l’ano, e non viceversa. Le feci, infatti, non devono essere portate verso i genitali, questo potrebbe esporre il bimbo a problemi. Non appena il bimbo può stare a cavaccioni sul bidè è bene che si adatti a questa posizione per il lavaggio dei genitali, intorno ai 30-36 mesi può incominciare a lavarsi da solo, sempre con la supervisione di un adulto e con l’aiuto di un bicchierino o ciotolina dedicato solo al bidè. La ciotolina o il bicchierino (sempre rigorosamente di plastica affinché non possa rompersi e far male al bimbo) serve a controllare la temperatura dell’acqua ed è di supporto nell’educazione all’igiene intima autonoma. La supervisione dell’adulto è essenziale per evitare che l’acqua calda ustioni il bambino nelle zone più delicate, che il piccolo scivoli o che si faccia male, ma è bene che il genitore intervenga sempre il meno possibile.
Ricordate che il sapone non è sempre necessario , inoltre è importante che il sapone intimo sia indicato per il bambino in relazione alla sua età e pertanto chiedete al pediatra o al farmacista prima dell’uso e dell’acquisto.
Lavarsi autonomamente da capo a piedi
Anche l’igiene dei piedini è importante, lavare i piedini tutte le sere è particolarmente importante se il bimbo usa camminare scalzo in casa. Oltretutto questa parte del corpo può risentire particolarmente della sudorazione ed è giusto che il bambino sia stato abituato sin da piccolo ad averne cura.Per lavare i piedini sono sufficienti:
- una seduta su cui il bimbo imparerà a stare pazientemente per pochi minuti,
- un catino dedicato al lavaggio dei piedi, non troppo grande, ma stabile e sicuro,
- amido di riso o comunque un sapone non aggressivo (preferite saponi non oleosi nè schiumosi per evitare di evitare eventuali rischi di scivolamento)
- un asciugamano dedicato.
Per i più piccini basta un pochino di amido sciolto in acqua tiepida e un bagno di pochi minuti; i ragazzini più grandi avranno, invece, bisogno di insaponare i piedi per combattere i cattivi odori, solo allora il lavaggio dovrà avere luogo nel bidet o sotto la doccia.
Lavarsi da soli, ma anche pettinarsi e vestirsi in autonomia
Vestirsi bene vuol dire indossare appropriatamente i diversi elementi di vestiario, colori e abinameti sono una questione di gusto. Cara mamma, ricorda che è molto importante che il bambino riesca a vestirsi in autonomia, il suo gusto si affinerà col tempo, perciò vale la pena soprassedere su una combinazione di colori inefficace che non ha tanta importanza se tuo figlio è stato in grado di indossare correttamente tutto, dalla mutandina al maglione.
Lavarsi è un atto di igiene personale che ha una ricaduta sociale
Il bambino ha bisogno di acquisire l’igiene personale e tutte le pratiche collegate anche in relazione allo stare con gli altri: lavarsi e avere un buon profumo, nonché un bell’aspetto ci consente di stare bene tra gli altri e con gli altri. Tuttavia la pulizia del corpo, intesa sia come azione autonoma che come azione abitudinaria, si acquisisce piano piano: lavare le mani, i denti, il viso per essere puliti e profumati accresce il senso di responsabilità sociale e entra a far parte delle buone pratiche di vita quotidiana in relazione all’età e alle esperienze socializzanti. I bambini in età scolare, per esempio, apprenderanno l’importanza di lavarsi le mani prima di mangiare per imitazione degli altri e perché spronati dalla routine scolastica. Affinché tuo figlio acquisisca piena autonomia nella sua igiene personale:
- dagli sempre accesso al lavandino,
- educalo ad usare da solo il sapone, preferendo il sapone liquido che più probabilmente sarà quello con cui avrà a che fare a scuola e fuori casa,
- istruiscilo all’uso di asciugamani puliti o monouso, quando è fuori casa,
- fagli comprendere l’importanza dell’igiene anche fuori casa, soprattutto in questo periodo storico,
- fai in modo che sappia verbalizzare il desiderio di lavarsi e fa’ in modo che possa assecondare sempre il suo bisogno di pulizia,
- pian piano rendilo autonomo anche nell’igiene intima.
Non è tautologico ricordare che la cute del bambino può essere molto più vulnerabile e sensibile di quella di un adulto, non per questo non va lavata quotidianamente: la doccia quotidiana è indispensabile nei mesi caldi; in quelli freddi il bambino deve imparare a lavarsi il viso, i denti e le parti intime tutte le mattine; deve fare il bagno o la doccia con regolarità e sempre dopo l’attività sportiva o qualunque attività fisica intensa. Nel rispetto della pelle delicata de bambino non usare mai saponi aggressivi e abbi cura dell’idratazione della cute.
Anche la carta igienica ha un ruolo nell’igiene quotidiana
Per noi adulti è normale utilizzarla ogni volta che espletiamo i nostri bisogni fisiologici, il bambino, invece, scoprirà la carta igienica insieme al vasino e da quel momento in poi dovrà imparare a farne il giusto uso associandola, sin da piccolissimo, alla pipì e alla popò: ogni volta che si va in bagno bisogna pulirsi e dopo è indispensabile lavare le mani. Quelle che a noi sembrano scontate e semplici regole di igiene personale, per i bambini sono nuove prove di manualità e gestione del corpo.
Le azioni di igiene vanno sempre presentate come naturali e inserite in un sereno contesto di cura personale. Questo è essenziale affinché il bambino le acquisisca e metabolizzi semplicemente. L’attenzione all’igiene deve essere proposta ai più piccoli con semplicità individuando poche e piccole regole di igiene associate ad attività semplici che divengano abitudinarie: prima di mangiare si lavano le mani, prima di dormire si lavano i dentini, prima di andare a scuola si lava il viso e via di scorrendo.