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Festa dei nonni

Frasi per la Festa dei Nonni

Il potere delle parole può trasformare gli auguri in un dono. Alimentazione Bambini vuole mettere nelle tue mani parole capaci di descrivere l’affetto senza perdere di vista il valore morale della relazione nonni-nipoti. Il 2 ottobre una frase d’auguri per i nonni può rappresentare un dono, ma anche una riflessione reciproca. Allo stesso modo, una favola può restituire senso al festeggiamento dei nonni morti.

Pubblicato il 08.06.2021 e aggiornato il 11.06.2021 Scrivi alla redazione

Alimentazione Bambini crede nel potere delle parole. Le frasi per la festa dei nonni non sono solo semplici auguri, esse rappresentano potenti messaggi che permeano d’amore chi le riceve e fanno riflettere chi le sceglie e le destina al proprio nonno o alla propria nonna.

Qui vi doniamo 10 frasi per la festa dei nonni. Potrete bruciarle sulla fiammella di una candela per i nonni morti o scriverle a corredo del più bel biglietto d’auguri Home Made che possiate realizzare.

10 frasi per la festa dei nonni

  • Tu, nonno, sei l’albero sul quale sono spuntato come bocciolo e cresciuto come fiore, vivo della tua linfa e nasco dalle tue radici. Per sempre porterò in me la tua essenza e il tuo profumo, quando sarò albero a mia volta li tramanderò. Senza di te io non sarei e da te imparo che l’amore non muore mai.
  • La mamma dice che le tue mani sono cambiate, ma non i tuoi abbracci. A me piacciono le tue mani: ci sono mille vie sulla strada delle tue dita e quando mi sfiori sei così leggera e delicata che sembri un soffio di vento. La tua pelle è sottile e a vederle così le tue mani sembrano fragili, ma non lo sono: fanno i biscotti più buoni del mondo, ricamano tutte le lettere dell’alfabeto, intrecciano sciarpe calde e profumano di latte e miele. Io non lo so com’erano i tuoi abbracci una volta, ma so che quelli di ora sono il posto migliore dove sentirsi amati e al sicuro.
  • Quando Dio ha creato i nonni ha messo nell’uomo il seme del suo stesso amore: i nonni non generano i nipoti, come Dio non ha generato tutte le creature, eppure li amano più dei loro figli, come Dio ama tutti noi più di suo figlio. I nonni sono buoni come Dio e come Lui sono capaci di un amore senza limiti.
  • La casa dei nonni sta dove c’è il profumo della torta della domenica; dove c’è il suono della preghiera della nonna; dove c’è il sapore del gelato consumato alla stazione guardando i treni passare; dove si sente l’eco delle ninna nanne sussurrate e l’odore di naftalina delle coperte buone. La casa dei nonni è dentro i nostri ricordi, nel nostro cuore e ogni giorno costruiamo un altro pezzo di questa casa facendo qualcosa insieme, vivendo insieme un nuovo ricordo.
  • I nonni sono angeli senza ali che abitano nelle nostre case e pervadono d’amore tutto quello che toccano; i nonni sono la luce quando intorno tutto è buio; i nonni sono la speranza e la fiducia che a ogni cosa vi sia rimedio. Chi ha i nonni ha accanto un dono che si rinnova ogni giorno.
  • Un nonno può curarti con un sorriso, salvarti con una parola, sorreggerti con un abbraccio, spronarti con uno sguardo. Da lui imparerai che all’amore non servono parole né gesti eclatanti, che amare è un sentimento semplice se pure enormemente potente.
  • I nonni hanno resistito ai dolori della vita e li hanno trasformati in amore; i nonni hanno costruito sulla cenere delle delusioni senza arrendersi mai; i nonni hanno dissimulato il dolore per cercare la gioia e oggi sanno insegnarci a vivere semplicemente raccontando come sono arrivati fin qui, è questo che fa di loro un esempio, una forza e un mito.
  • Un nonno è come un papà che ti permette, però, di mangiare la cioccolata a letto; è come un amico che, però, non proverà mai alcuna invidia; è come un fratello maggiore che, però, ha l’esperienza per indicarti ogni errore. Un nonno è il migliore affetto che si possa vivere e la sua presenza resta impressa nel cuore come impronta di vita.
  • I nonni hanno bisogno dei nipoti per non inaridire come prati spogli, ma anche i nipoti hanno bisogno dei nonni per fiorire in campi rigogliosi e rischiarati dal sole. I nonni, infatti, sono terra fertile che nutre i semi della vita e sono luce che illumina e riscalda. Un bambino senza nonni è un fiore senza un campo e senza un sole che lo scaldi.
  • Il nonno è il filo sul telaio della vita, si intrecciano i suoi ricordi e le memorie, gli insegnamenti e le cure, l’amore e i saggi pensieri e resta una coperta calda e grande in cui rifugiarsi quando fa freddo o cala la notte. Sono questo i nonni, quella protezione costruita con amore, eternamente avvolgendo, calda e dai profumi antichi che nessuno mai potrà strappare via dalla nostra mente e dal nostro cuore.

Ci sono bambini che chiedono alle mamme perché festeggiare i nonni morti, per loro abbiamo pensato a un racconto che può tradursi persino in un’esperienza da adattare alla propria storia e vivere insieme.

La storia della memoria antica del Nonno Angelo

Quella mattina mi svegliai che già la tapparella era stata alzata, non avevo sentito nessun rumore eppure la luce entrava leggera nella stanza e giocava col vetro di tre bottigline appoggiate sul comodino, su ognuna un tappo colorato.
La mamma entrò col cappuccino che profumava di buono e mi disse:
“Oggi niente scuola, andiamo a conoscere tuo Nonno Angelo”.
Io le risposi in malo modo:
“Te l’ho detto mille volte: il nonno è morto e al cimitero non ci vengo, la festa dei nonni non la festeggio e non prendermi in giro!”
“Tu vestiti”, concluse la mamma lasciandomi con l’eccezionale bella concessione di un cappuccino a letto.
Volli accontentarla.

“Non dimenticare le bottiglie”, mi disse mentre si infilava il soprabito, le misi nello zaino apprezzandone il suono ad ogni passo.

Mamma mi portò al mare e, con mia grande sorpresa, si tolse le scarpe e i calzini invitandomi a fare altrettanto. Mettemmo i piedi in acqua anche se e faceva quasi freddo.

“Prendi una bottiglia e mettici dentro un po’ di mare”, lo feci e la cosa mi sembrò divertente. Bagnai il polsino della camicia ma la mamma non ne fu turbata.
“Mamma il polsino …”
“Giralo due volte sul maglioncino e non dirlo a papà sarà un nostro segreto”, pensai fosse impazzita … solitamente tirava fuori dalla borsa un cambio completo e un asciugamano anche per una sola goccia di sudore.

Ci rimettemmo in auto e dieci minuti dopo camminavamo lungo una stradina alberata che saliva verso una colina.
Presto intravidi il profilo di una chiesa, poche curve dopo uno spiazzo e un enorme statua di una madonnina davanti un terrazzo da cui si scrutava il profilo del mare su quella stessa riva dove avevo raccolto l’acqua. Mamma mi fece riempire di foglie e sassolini la seconda bottiglia. Dicemmo una preghiera per gli angeli e un prete buono mi regalò un immaginata di Maria da mettere sul comodino. Mi accarezzò l testa e mi segnò la fronte tracciando una croce col pollice, poi ci congedò salutando la mamma per nome, anche se io non lo avevo mai visto mi fu chiaro che si conoscessero bene.

Prima di tornare a casa passammo alla stazione e mamma mi comperò persino un gelato, non ebbi più alcun dubbio: era completamente ammattita, un gelato alle 12:00 in punto, un vero delitto contro la mia salute alimentare!

Mentre i treni passavano, mamma mi disse: ”Apri l’ultima bottiglia mentre passa il treno e poi stringi in fretta il tappo, catturerai il suo suono”, lo feci ridendo a crepapelle.

Mi divertì così tanto che il nonno e la festa del 2 ottobre erano svaniti completamente dalla mia mente.

Una volta a casa mamma mi invitò a mettere tutte le bottiglie sul mobile alto facendo attenzione a non perdere il suo del treno e io risi e risi ancora.

Quando le bottiglione furono allineate mi guardò e mi disse:
“Adesso hai qui con te un po’ di Nonno Angelo: il mare viene dal suo posto preferito, mi portava lì spesso e mi faceva bagnare i piedi anche se non faceva caldo, quando mi bagnavo i polsini mi diceva di girarli sul maglione e nascondere alla mamma l’incidente con l’acqua; la chiesa di padre Mario era la sua preferita conosceva tutti lì e andava sempre a pregare per gli angeli, aveva sul comodino un’immaginetta come quella che ti hanno regalato e la baciava la sera pira di dormire; il rumore dei treni gli piaceva un sacco e alla stazione mi raccontava storie fantastiche sui suoi viaggi, se vuoi posso raccontartele tutte”.

Quel giorno capì che Nonno Angelo è veramente un angelo come lo sono tutti i nonni, noi possiamo non vederli ma la loro presenza resta nelle nostre vite e da allora festeggio ogni festa dei nonni con i suoi ricordi.