8 consigli per parlare ai bambini del coronavirus
I bambini possono aver bisogno di capire meglio cos'è il coronavirus e parlarne con i genitori è fondamentale per evitare eccessive ansie e stress
Parlare ai bambini del coronavirus è importante! Informarli di ciò che accade intorno a loro, renderli consapevoli e coscienti, nel rispetto delle loro capacità e componente e senza stimolare paure o fobie, può essere loro di grande aiuto. Il mondo intero vive la Pandemia da Covid-19 ormai da 2 anni. Partendo dal presupposto che la psiche umana non è programmata per sopportare stati d’ansia prolungati, è ammissibile, se non facile, sentirsi sopraffatti da questa lunga, diffusa e difficile situazione.
- 8 consigli utili per parlare ai bambini del Coronavirus
- 1. Come parlare ai bambini del Coronavirus: fai una domanda e ascolta la risposta
- 2. Parlare ai bambini del Covid-19 senza trasmettere loro paure inutili
- 3. Come parlare ai bambini del Coronavirus: digli la verità
- 4. Come parlare ai bambini del Coronavirus: educali a proteggere se stessi e gli amici
- 5. Come parlare ai bambini del Coronavirus: offrigli rassicurazione
- 6. Come parlare ai bambini del Coronavirus: stimola l’osservazione di esempi positivi, umani e tangibili
- 7. Prenditi cura di te
- 8. Ogni qual vostra parlerai del Coronavirus con tuo figlio, termina sempre la conversazione con amorevolezza
I bambini, in modo particolare, sono a forte rischio stress emotivo: è comprensibile che si sentano ansiosi, è difficile per loro adattarsi ai continui cambiamenti che li investono (a seconda dei contagi in ambiente scolastico, per esempio, sono molti i bambini e le classi che affrontano periodi di DaD). I più piccoli potrebbero, in sintesi, avere difficoltà a capire cosa gli accade intorno, a decifrare ciò che vedono, online o in TV, oppure ciò che ascoltano nei discorsi in casa o a scuola. Del resto il veloce progredire delle notizie, lo sconcerto degli adulti dinnanzi alle nuove ondate di Covid, alla diffusione e alla contagiosità delle varianti, possono rendere i bambini particolarmente vulnerabili a sentimenti di ansia, stress e tristezza. Avere una discussione aperta e di supporto può aiutarli a capire, ad affrontare il momento e magari anche dare un contributo positivo agli altri.
8 consigli utili per parlare ai bambini del Coronavirus
Una premessa è d’obbligo: è di grande importanza che i bambini non divengano germofobici e che non nutrano la paura costante e insistente di ciò che non possono vedere e controllare, soprattutto nell’ambiente esterno alla loro casa.
1. Come parlare ai bambini del Coronavirus: fai una domanda e ascolta la risposta
Invita tuo figlio a parlare del problema, cerca di capire quanto ne sa. Se è troppo piccolo e non comprende il significato delle parole “virus”, “epidemia”, “contagio” o “quarantena“, approfitta per parlare delle buone pratiche igieniche senza introdurre nuove paure. Prima di avviare il discorso, data la delicatezza del tema, assicurati di essere in un ambiente protetto (è tale la propria casa o un luogo in cui il bambino si sente da sempre a suo agio e al sicuro), se possibile spegni tv e cellulare e consenti a tuo figlio di parlare liberamente.
Disegnare, raccontare storie può aiutare ad aprire una discussione e, soprattutto, non minimizzare o ignorare le sue preoccupazioni. Evita le storie in cui il virus è descritto come invisibile, inafferrabile o incontrollabile; tutti noi dobbiamo gestire una nuova condizione: il rapporto con un nemico invisibile, questa coesistenza forzosa ingenera di per sé una perdita di controllo che nel bambino non va mai stimolate.
Cerca di riconoscere i suoi sentimenti e rassicuralo, ammettendo anche che è naturale avere paura di queste cose. Dimostra che lo stai ascoltando dandogli tutta la tua attenzione e assicurati che capisca che può parlare con te ogni volta che lo desidera.
2. Parlare ai bambini del Covid-19 senza trasmettere loro paure inutili
È utile che il bambino sappia come lavare le mani e quando farlo; come igienizzarle quando non può lavarle; come indossare e gestire la mascherina; a che distanza stare dagli altri, eccetera. Tuttavia è del tutto inutile sottolineare che il “virus può essere ovunque” o stimolare paure troppo più grandi dell’auto-consapevolezza di cui un bimbo è capace per circostanze e livello di crescita.
Evita, per esempio, di stimolare la paura di toccare oggetti in luoghi pubblici. Ricorda che il bambino va a scuola (contesto che percepisce come un luogo pubblico e di cui non deve avere paura), pensa che ha e avrà bisogno di uscire e conserva il diritto di sentirsi sicuro anche fuori dalle quattro mura domestiche. In tal senso è compito del genitore mettere il bimbo in condizione di vivere con attenzione, ma possibilmente senza ansia.
3. Come parlare ai bambini del Coronavirus: digli la verità
I bambini hanno diritto a informazioni veritiere su ciò che sta accadendo nel mondo, anche se rimane la nostra responsabilità di proteggerli dall’angoscia. Usa un linguaggio adatto all’età, osserva le reazioni e soprattutto sii attento al livello di ansia. Se non riesci a rispondere alle sue domande, non tirare a indovinare, ma cercate insieme le risposte su siti medici e di organizzazioni internazionali, qualificate e certificate, come UNICEF, OMS, ISS. Spiega che alcune informazioni online non sono accurate e che è meglio fidarsi degli esperti, in particolare dei medici per tutto ciò che attiene alla salute.
4. Come parlare ai bambini del Coronavirus: educali a proteggere se stessi e gli amici
Uno dei modi migliori per proteggere i bambini dal Coronavirus e da altre malattie è semplicemente incoraggiare il lavaggio regolare delle mani, l’uso corretto delle mascherine e il distanziamento.
Come starnutire per evitare la diffusione dei virus?
Senza condurre una conversazione spaventosa, dimostra praticamente a tuo figlio come tossire o starnutire coprendo il naso non con la mano ma con la parte interna del gomito, nell’incavo tra braccio e avambraccio, precisando che il capo di abbigliamento va poi lavato il prima possibile. Quindi il bimbo deve sempre ricordare alla mamma di averlo sporcato.
Starnutire nella parte interna del gomito evita di liberare droplet infetti nell’aria; perché ne comprenda l’importanza, spiega al bambino anche come avviene il contagio e il motivo per cui queste goccioline sono pericolosi vettori quando sono infette. Chiarisci al bimbo che quando ha i fazzoletti e lo starnuto non arriva improvviso può adoperare il fazzolettino per soffiarsi il naso, non prima di essersi igienizzato le mani. Resta importante:
- che svolga questa azione tenendosi a debita distanza dai compagni;
- che adoperi fazzoletti usa e getta (cara mamma, mettine sempre un pacchetto nella disponibilità de bambino);
- che getti il fazzoletto nei rifiuti indifferenziati subito dopo averlo usato;
- che lavi o igienizzi le mani immediatamente dopo aver gettato il suo fazzoletto usato.
Spiega al bimbo che è meglio non avvicinarsi troppo alle persone; che in caso di raffreddore e tosse tutti dovrebbero restare a casa o comunque non venire in contatto diretto con altri. Soprattutto, spiegagli che se inizia a sentirsi raffreddato o febbricitante deve dirlo subito a te o alle maestre.
5. Come parlare ai bambini del Coronavirus: offrigli rassicurazione
Il tuo bambino potrebbe non distinguere tra le immagini sullo schermo e la realtà personale e potrebbe credere di essere in pericolo imminente, il contagio di amici e parenti potrebbe “ossessionarlo”. Aiutalo ad affrontare lo stress offrendogli l’opportunità di giocare e rilassarsi, quando possibile; scegli una attività all’aria aperta, fosse anche camminare, andare a vedere il mare, giocare ai giardinetti o osservare i treni passare e pratica questa abitudine con costanza, anche una sola volta alla settimana. Nel farlo concilierai il trascorrere del tempo insieme all’uscire, potrete parlare, dedicarvi delle attenzioni e entrare in una più profonda relazione.
Rassicuralo sul fatto che a scuola, nel rispetto delle regole, non si ammalerà. In caso di DaD e-o quarantena, mantieni la routine e gli orari regolari il più possibile, soprattutto in fatto di ninna e in generale di riposo notturno.
Se tuo figlio non si sente bene, spiega che deve rimanere a casa (o in ospedale) perché è più sicuro per lui e per i suoi amici. Sottolinea che sai che è difficile (forse spaventoso o spesso noioso), ma che seguire le regole aiuterà a proteggere tutti.
Controlla se sta sperimentando o diffondendo discriminazione o bullismo
Lo scoppio del coronavirus ha portato con sé numerose segnalazioni di discriminazione razziale in tutto il mondo, quindi è importante verificare se tuo figlio si senta bullizzato o se contribuisca al bullismo. Spiega che il coronavirus non ha nulla a che fare con l’aspetto delle persone, da dove vengono o quale lingua parlino. Se sono stati presi di mira o sono vittima di bullismo, dovrebbero sentirsi a proprio agio nel parlarne a un adulto di cui si fidano. Il bullismo è sempre sbagliato e ognuno di noi dovrebbe fare la sua parte per diffondere gentilezza e sostenersi a vicenda.
6. Come parlare ai bambini del Coronavirus: stimola l’osservazione di esempi positivi, umani e tangibili
Osserva chi ci aiuta! E’ importante che i bambini sappiano che le persone si aiutano a vicenda con atti di gentilezza e generosità. Racconta le storie di operatori sanitari, scienziati e volontari che stanno lavorando per fermare l’epidemia e proteggere la comunità. Può essere di grande conforto sapere che esistono persone buone che sono all’opera.
7. Prenditi cura di te
Sarai in grado di aiutare meglio tuo figlio se affronti anche tu il problema: i bambini osservano ogni reazione degli adulti che li circondano, quindi cercare di mantenere il controllo e, quando arriva una qualunque notizia, è di grande aiuto trasmettere sempre un messaggio di calma ai bambini (che sia un messaggio verbale o non verbale).
Se sei in quarantena o se siete malati e ti senti ansioso o turbato, prenditi del tempo per te stesso e contatta altri familiari, amici e persone fidate che ti possano aiutare: prenditi del tempo per rilassarti e recuperare.
8. Ogni qual vostra parlerai del Coronavirus con tuo figlio, termina sempre la conversazione con amorevolezza
E’ importante sapere che non dobbiamo lasciare che l’ansia si faccia largo nella mente dei bambini: la sicurezza in noi, nella scienza e nella risoluzione della pandemia deve sempre prevalere. Mentre la conversazione si conclude, prova a misurare il livello di ansia osservando il linguaggio del corpo, considerando se il bimbo usa il solito tono di voce e se il respiro e la gestualità esprimono preoccupazione (si mangia le unghie? morde le labbra? ha la voce tremante? guarda a terra o sostiene il tuo sguardo?).
Cerca di sottolineare che in qualsiasi momento potete avere altre conversazioni “difficili”. Ricordagli, esplicitamente, che ti importa di tutto ciò che lo riguarda, che lo stai ascoltando e che sarai disponibile ogni volta che si sentirà spaventato.
Filtra le notizie che arrivano dalla scuola o dalla famiglia, quelle di amici e parenti contagiati o di maestre ammalate e ponile al bambino sempre nel rispetto della sua sensibilità. Infine, sii specchio di buona condotta sociale: comportati sempre in modo rispettoso delle regole, questo aiuterà tuo foglio a fare altrettanto!