Bambini: tanta attività fisica anche d’Inverno
Attività fisica anche d’inverno: praticare sport e movimento è la base di un sano stile di vita e all’aperto, con le giuste cautele, protegge dall’influenza.
L’attività fisica anche d’inverno è centrale per un sano stile di vita, anche dei bambini piccoli e piccolissimi. Gli studi scientifici ci raccontano non solo quanto sia protettiva verso l’obesità, il diabete e le patologie cardiovascolari, ma anche che essa trascina con sé tutta una serie di scelte salutari che estendono tutti i loro benefici nel lungo tempo della vita.
- Attività fisica anche d’inverno, quanto spesso
- Attività fisica anche d’inverno, quanti bambini la praticano
- Sport, la sua importanza
- Attività fisica moderata: diminuisce d’inverno
- Inverno, attività all’aperto e abbigliamento. Consigli
- Il freddo non è di per sè causa di malanni
- Tuo figlio pratica sport durante il fine settimana?
In qualche modo, la pratica sportiva regolare indirizza altri comportamenti corretti, come il fare colazione, l’impegno scolastico, etc. In adolescenza sta alla base dell’astensione dal fumo e dall’approccio all’alcol, sempre più pericolosamente precoce. Senza contare i benefici per lo sviluppo muscolare, la postura e il sistema immunitario, la salute cardio circolatoria e nell’ambito delle cosiddette competenze sociali, ovvero in fatto di relazione tra pari.
Potremmo dire che un bambino più sportivo, oltre a essere più sano, fa anche scelte più sane nel presente e nel futuro.
Attività fisica anche d’inverno, quanto spesso
D’estate e in primavera l’attività fisica è facilitata dal bel tempo, si va in bicicletta, al parco a giocare a pallone con i coetanei, i giardini sono vissuti con maggiore vivacità, anche l’outdoor scolastico è più praticato.
È importante lanciare un messaggio in tal senso: lo sport non va fermato d’inverno, neanche quello all’aperto; il livello di salute complessiva e il benessere dei bambini beneficia dell’attività sportiva anche all’esterno. Le temperature più basse non sono un ostacolo assoluto.
Come sappiamo, secondo le indicazioni dell’OMS, tra i 5 e i 17 anni di età si dovrebbe praticare un’attività fisica moderata-intensa prevalentemente aerobica, anche informale o frazionata, per 1 ora al dì. Fa bene anche andare a fare una passeggiata con i genitori o i nonni.
Per 3 volte a settimana, poi, l’attività dovrebbe essere intensa e finalizzata al rinforzo muscolare, in altre parole, uno sport strutturato.
Attività fisica anche d’inverno, quanti bambini la praticano
La buona notizia è che 6 bambini su 10 della scuola primaria praticano sport regolarmente, dato in crescita rispetto agli anni precedenti, forse proprio grazie alle molte campagne d’informazione. Purtroppo però questo trend positivo si riduce poco dopo, infatti si osserva un abbandono della pratica sportiva a partire dalla prima classe della scuola secondaria inferiore.
Sport, la sua importanza
Pedagogicamente una riflessione importante va fatta su quanto spazio occupa l’impegno scolastico nella vita dei bambini e quanto poco ne resta per “educare anche il corpo“.
Nei mesi invernali l’impegno scolastico si fa stringente, a partire dalle scuole medie soprattutto: la prima pagella (quasi tutte le scuole adottano il quadrimestre) impone lavoro per confermare o migliorare i voti ottenuti e lo studio si intensifica rispetto ai primissimi mesi di scuola. È giusto che i ragazzi dedichino tempo e impegno per la loro formazione culturale, ma nella giornata del bambino e del ragazzino è necessario anche lo spazio per un allenamento del corpo e all’esperienza nel mondo esterno.
L'esercizio fisico come l'esplorazione dell'ambiente sociale in cui il bimbo è calato hanno un peso sullo sviluppo della persona che diventerà.
Attività fisica moderata: diminuisce d’inverno
Per quanto riguarda l’attività moderata, la cosiddetta “attività informale”, anch’essa è in lieve incremento, culturalmente se ne è appresa l’importanza e non è raro che i genitori sollecitino i figli, per esempio a camminare. Malgrado ciò, anche questa attività subisce una grande diminuzione nel periodo invernale, in misura di circa il 23% o più a seconda degli studi.
Questo descrive non solo una diffusa “pigrizia invernale”, ma anche una disabitudine a trascorrere tempo fuori casa nella stagione fredda. Stupisce infatti che, nonostante il clima mite che caratterizza il nostro paese rispetto a quelli nord europei, i nostri bambini giochino molto meno all’aperto.
Sicuramente il freddo richiede maggiori attenzioni e invoglia meno di una giornata d’estate a giocare a pallone in un parco o a farsi una pedalata, ma è in verità solo una questione di abitudine e piccoli accorgimenti.
Inverno, attività all’aperto e abbigliamento. Consigli
Come vestire i bambini per farli giocare all’aperto? Questa è una domanda ricorrente perchè rintraccia i motivi di ansia degli adulti (il freddo e i suoi presunti rischi) e la voglia dei bambini di sentirsi liberi all’aperto.
L’AAP (American Academy of Pediatrics) quando la temperatura scende consiglia, quando si gioca all’aperto, di:
- Utilizzare per i bambini il classico abbigliamento a “cipolla” con la regola di mettere uno strato in più rispetto all’adulto.
- Togliere o aggiungere uno strato in funzione del freddo, del livello di attività fisica o dei cambi d’ambiente.
- Evitare maglie in cotone a contatto con la pelle in quanto, assorbendo il sudore, tendono a mantenere umidità favorendo il raffreddamento.
- Coprire bene la testa (da cui il bambino disperde più calore rispetto all’adulto), il collo e le mani.
Il freddo non è di per sè causa di malanni
Sempre l’AAP sottolinea poi come non sia l’inverno a portare influenza o raffreddori, ma semplicemente i virus che li causano sono più comuni nella stagione invernale, quando i bambini passano molte ore chiusi a scuola con aumento dei contagi.
Contrariamente all’opinione più comune, quindi, un bel gioco o una attività sportiva all’aria aperta, seppur fredda, adeguatamente coperti, sono protettivi verso l’influenza!
Tuo figlio pratica sport durante il fine settimana?
Altro comportamento su cui riflettere, riportato peraltro in molti studi, è l’inattesa diminuzione dell’attività fisica non solo in inverno, ma anche nel fine settimana, durante tutto l’anno. Essendovi effettivamente poco tempo nei giorni feriali tra lavoro, scuola, compiti e impegni vari e sebbene sia evidente che il weekend sia il momento in cui i genitori concentrano le incombenze trascurate durante la settimana, come la spesa o la pulizia della casa, è pur vero che il weekend rappresenta l’unico spazio per quello che chiamo il “tempo in famiglia”.
Una passeggiata al parco o magari sul lungomare, bellissimo in questa stagione, 2 ore in bici sulla ciclabile cittadina, un giro sui pattini, se non una fuga in montagna per qualche ora di sci, consentirebbero di ritemprarsi in vista del lunedì, rappresenterebbero un momento di rilassante condivisione familiare e metterebbero le basi per l’acquisizione, da parte del bambino, di atteggiamenti salutari per tutta la vita.