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Stili di vita

Allergia al pelo del gatto nei bambini: i sintomi

Allergia al pelo del gatto nei bambini: come riconoscere i sintomi. Congiuntivite, rinite allergica e asma come capire se dipendono dal pelo dell'animale e cosa fare se c'è un gatto in casa.

Pubblicato il 02.02.2023 e aggiornato il 08.02.2023 Scrivi alla redazione

Come compare ovvero in che modo si manifesta l’allergia al pelo del gatto?

Chi soffre di allergia ha un particolare funzionamento del sistema immunitario, che reagisce in modo sproporzionato (rinite, asma, starnuti, nel caso di allergie respiratorie, vomito, diarrea e altri sintomi gastrointestinali in caso di allergie alimentari, oppure gravi reazioni sistemiche) alla presenza di alcune sostanze detti allergeni. Quasi sempre si tratta di proteine che si trovano per esempio nei pollini, nelle muffe, nella frutta secca, nei cibi, nel veleno di alcuni insetti, nel pelo del gatto o del cane o di altri animali, negli acari.

Quando i soggetti allergici entrano in contatto per la prima volta con gli allergeni avviene la sensibilizzazione e la produzione di anticorpi della classe IgE specifici e diretti contro l’allergene, se l’esposizione è ripetuta la sintesi di IgE incrementa progressivamente con comparsa di una reazione allergica vera e propria.

Quali sono i sintomi tipici allergia al pelo del gatto

L’infiammazione è alla base della reazione allergica che si realizza ad opera delle IgE specifiche contro l’allergene del gatto, si esprime con sintomi a carico delle vie respiratorie (naso, polmoni), degli occhi e della cute. 

La sintomatologia non cambia con le stagioni dell’anno, perché non segue le stagioni polliniche, infatti frequentemente è una rinocongiuntivite allergica perenne, e dipende esclusivamente dal contatto col gatto!

Congiuntivite allergica

L’infiammazione della mucosa congiuntivale (una sottile membrana che si trova all’interno occhi) è sostenuta dalle IgE e dalle cellule mediatrici dell’allergia (eosinofili e basofili), e conduce alla liberazione di istamina, che produce: arrossamento, lacrimazione e prurito, che determina grattamento, che a sua volta determina la proliferazione delle papille della congiuntiva palpebrale, il che spiega la sensazione di corpo estraneo nell’occhio.

Allergia al pelo del gatto nei bambini: i sintomi - alimentazionebambini. It by coop
Allergia al pelo del gatto nei bambini: i sintomi – alimentazionebambini.It by Coop

Rinite allergica

 In questo caso la liberazione di istamina conduce ad un rinorrea acquosa (grandi quantità di muco chiaro, trasparente, che cola dal naso che “gocciola come un rubinetto”); starnuti che sono il mezzo con cui la mucosa nasale tenta di liberarsi dell’allergene intrappolato nel muco; edema e ipertrofia dei turbinati, e polipi o pseudo-polipi della mucosa nasale, con conseguente difficoltà a respirare a bocca chiusa; come per gli occhi, il prurito è molto intenso (in alcuni bambini si crea una sottile ruga sul dorso del naso dovuta al continuo sfregarsi: il cosiddetto saluto dell’allergico).

Asma

È una difficoltà respiratoria di vario grado, con sibili e tosse difficile da trattare.  Soffrire di rinite allergica aumenta il rischio di asma, com’è noto da tempo.  L’infiammazione, di cui abbiamo già parlato, è sempre il primo motore della reazione, che produce broncoapasmo e sintomi evidenti (ricordate che non sempre la tosse significa asma!) : la difficoltà respiratoria può essere lieve o grave, in parte dipendendo anche dalla dose di allergene inspirato e dalla durata del contatto.

Attenzione: bonificare l’ambiente dagli allergeni significa ridurre i sintomi.

L’allergene Fel d1 è responsabile del 96% dell’allergia al gatto

Nel caso dei gatti si conoscono 8 allergeni, ma uno è responsabile della sintomatologia dell’allergia al gatto: Fel d1.

La maggior parte delle persone ritiene che sia la forfora o il pelo dei nostri amici a quattro zampe a provocare i sintomi della allergia, ma non è cosi! Tutti i felini producono e rilasciano la proteina Fel d 1 nella saliva e nelle ghiandole sebacee, indipendentemente dalla razza, ma quando il gatto si “lava” leccandosi l’allergene Fel d1 si distribuisce sui peli e sulla pelle e di conseguenza anche in casa.

Questo significa che non esiste un gatto “anallergenico o ipoallergenico”.

Gli studi sull’allergene del gatto dimostrano che la produzione della proteina incriminata non dipende né dal colore né dalla lunghezza del pelo del gatto e nemmeno dalla razza (per esempio, il famoso felino Canadian Sphynx non ha peli ma è in grado di scatenare allergie come gli altri felini). Alcuni ricercatori della Università di Torino, nel 2017, hanno dimostrato che il gatto siberiano produce una minore quantità di molecola proteica a causa di una mutazione genetica, ma è necessario condurre altri test.

La rinocongiuntivite allergica, in via teorica non è una malattia grave, ma influisce sulla vita sociale e interferisce profondamente sulle prestazioni scolastiche (e anche lavorative).  Immaginate quanto sia difficile per un bambino o un adolescente andare a scuola, e restare attento, se il sonno notturno è stato afflitto da centinaia di starnuti e se la lacrimazione provoca un disturbo.

Gatto o non gatto? Questo è il problema!

Se un membro della famiglia è affetto da allergia al gatto (già nota) oppure un’altra forma di allergia da allergeni inalanti la presenza del gatto in casa non è una buona idea! Cosa fare se capita che i bambini diventino allergici quando il gatto è già uno di famiglia?

Il legame affettivo che si instaura con gli animali da compagnia è forte anche per gli adulti, figuriamoci per i bambini! Sebbene il parere dell’allergologo, che si attiene alle linee guida pubblicate, sarà quello di eliminare il gatto dalla casa, con lo scopo di allontanare il più possibile il contatto con l’allergene, forse con alcuni accorgimenti, e tenendo sotto controllo i sintomi dell’allergia con i rimedi più efficaci e appropriati possiamo provare a tenere il gatto in casa.

Rimedi utili anti allergia per tenere il gatto in casa

Prendersi cura del piccolo felino incriminato:

  • lavandolo e spazzolandolo (mantenere il pelo pulito significa eliminare parte della saliva);
  • tenendolo sempre fuori dalle camere da letto (i gatti perdono e distribuiscono i loro peli un po’ ovunque… meglio evitare cuscini e lenzuola!);
  • passando spesso l’aspirapolvere in tutta la casa;
  • evitando di baciarlo;
  • prendendo la sana abitudine di lavare mani e viso dopo averlo accarezzato.

Anche il cibo per gatti può essere un aiuto: negli ultimi anni, il mondo del pet-food ha maturato un aumento dell’interesse per il problema dell’allergia al gatto, proprio perchè è un problema sentito in tutti i Paesi del mondo, tanto da sviluppare un cibo che è in grado di ridurre la concentrazione della proteina allergizzante nella saliva del gatto e nelle ghiandole sebacee, e questo sarebbe sufficiente a ridurre i sintomi dei pazienti allergici di quasi il 50%!

Allergia al pelo del gatto e del cane nei bambini: i sintomi - alimentazionebambini. It by coop
Oltre all’allergia al pelo del gatto, i bambini possono manifestare anche allergia al pelo del cane – alimentazionebambini.It by Coop

Come si fa la diagnosi di allergia al gatto

I genitori possono facilmente sospettare un’allergia al gatto di casa se riconoscono le reazioni descritte prima, dopo il contatto con i gatti.

Il pediatra, dalla raccolta della storia dettagliata dei sintomi e per la correlazione temporale con il contatto con il gatto, potrà avanzare una ipotesi diagnostica sulla natura dell’allergia.

Prick-test (alcuni pediatri sono in grado di farli senza inviare il bambino dall’allergologo): se è possibile eseguirlo durante la prima visita si ha la conferma immediata che si tratta di una reazione allergica all’allergene Fel d 1 (ma se non fosse possibile è importante iniziare comunque la terapia più appropriata per controllare i sintomi: gli antistaminici).

Il test è un modo poco invasivo per giungere alla diagnosi, si utilizzano estratti liquidi che contengono allergeni specifici, si applicano le gocce (scelte secondo il sospetto diagnostico) sul braccio del paziente da valutare, si pungono con una minuscola lancetta, si asciugano e si aspetta un certo lasso di tempo prima di procedere alla lettura del risultato. In presenza delle IgE specifiche che reagiscono con la molecola dentro la goccia, sulla la pelle si avrà una reazione con la formazione di un pomfo (tipo una di puntura di zanzara!).

Il medico allergologo è comunque lo specialista deputato alla gestione del caso.

Farmaci

antistaminici: sono farmaci che spengono immediatamente la produzione di istamina, la piccola proteina che si libera nel sangue ad opera delle IgE (vedi sopra) ed è la prima responsabile dei sintomi *

cortisonici: sono farmaci potenti che riducono l’infiammazione e l’edema

spray nasali: migliorano la respirazione e riducono il prurito *

colliri o gel oculari: riducono il prurito e la lacrimazione *

*possono essere acquistati liberamente, ma è sempre meglio consultare il medico

farmaci per la gestione dell’asma: broncodilatatori, cortisonici ed altri medicinali riducono il broncospasmo e la difficoltà respiratoria (la terapia va prescritta dal medico, che la illustra nel dettaglio e agisce in collaborazione con la famiglia per valutare la risposta clinica)

farmaci desensibilizzanti: farmaci speciali (spesso erroneamente definiti “vaccini”), prescrivibili solo dallo specialista allergologo.

Con la supervisione di:

Dott.ssa Margherita Caroli Pediatra

Prof. Andrea Vania Pediatra