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Metodo Montessori: guida pratica

Amore Della Mamma: sviluppa il cervello del bambino

Amore della mamma e sviluppo del cervello del bambino: influenzando l'ippocampo ha a che fare con concentrazione, stress, resilienza ed emozioni.

Pubblicato il 24.01.2022 e aggiornato il 20.03.2022 Scrivi alla redazione

Esiste un luogo nel cervello di tuo figlio (e anche nel tuo) in cui tutto ruota intorno alle emozioni. In questo luogo, la risposta biochimica alle percezioni sensoriali e ambientali dimostra di avere un ruolo importante: stiamo parlando dell’ippocampo. È qui, in quest’area del più ampio sistema libico, che si sviluppa la concentrazione, può nascere la rabbia, lo stress o l’ansia e viene stimolata l’eccitazione.

In particolare, in un’ottica pedagogica, l’ippocampo attua un costante esame dei dati sensoriali e percepiti dall’ambiente esterno; confrontandoli con quelli dei modelli appresi determina la risposta di crescita del bambino.  I Quest’area del cervello fa, quindi, da presidio ai cambiamenti che l’ambiente offre di vivere e sperimentare. Apprendimento e memoria, intese grandemente anche come esperienze di sensazione, hanno a che fare con lo sviluppo dell’ippocampo. E l’amore della mamma non è estraneo a questo processo di evoluzione cerebrale.

Amore della mamma e sviluppo del cervello del bambino

Maria Montessori ha parlato di mente assorbente e lo ha fatto con riferimento al potenziale ricettivo del bambino: la mente del bimbo riceve e ritiene gli stimoli provenienti dall’ambiente alimentando, così, il suo bisogno di scoperta

L’amore della mamma rientra tra i bisogni del bambino e influisce sullo sviluppo dell’ippocampo come sull’intelligenza, qui intesa quale risposta agli stimoli e conseguenza dello sviluppo strutturale dell’area limbica. Maria Montessori faceva riferimento anche a questo tutte le volte in cui richiamava il ruolo dell’amore della mamma e al peso dell’ambiente amorevole nel discorso educativo. Oggi lo dimostra anche la scienza attraverso la ricerca della Washington University School of Medicine di St. Luis: il cambiamento anatomico del cervello è di fatto riconosciuto come conseguenza dell’amore

Sistema limbico - alimentazionebambini. It by coop
Sistema Limbico e influenze dell’ambiente come del potente amore della mamma sullo sviluppo del bambino

I bambini che, nelle prime fasi della loro vita, sono stati nutriti di amore e attenzione dalle loro madri (o dai caregiver primari) dimostrano di avere un ippocampo più sviluppato rispetto ai loro coetanei che non hanno beneficiato delle stesse cure amorevoli.  

Cosa aggiunge la Scuola di Medicina dell’Università di Washington alle conclusioni montessoriane

Il quid pluris della ricerca americana viene dalle neuroscienze, all’epoca della Montessori la medicina non era ancora supportata dagli strumenti tecnici delle neuroscienze, quali la risonanza magnetica. In altre parole, oggi è possibile fare qualcosa che allora era impensabile: si può confrontare l’ambiente (sotto il profilo della cura, qui intesa come humus educativo, e delle sue influenze) alla fisiologica crescita, anche quella delle strutture cerebrali del bambino.

La ricerca della Scuola di Medicina dell’Università di Washington mostra effettivamente un cambiamento anatomico nel cervello dei bimbi ed è la prima ricerca al mondo così strutturata. 

Abbiamo trovato una relazione molto forte tra l’educazione materna e le dimensioni dell’ippocampo nei bambini sani – Luby JL, ricercatrice della Washington University St.Luis.

In perfetta armonia col principio della mente assorbente montessoriana, lo studio dimostra che ogni bambino nei primi anni di vita ha bisogno di una figura di accudimento, un caregiver di riferimento e di un ambiente caldo e avvolgente. Per crescere sano, al bimbo piccolo serve un ambiente affettivo in cui lui stesso senta di essere centro di un amoroso interesse.

Cara mamma e caro papà, Maria Montessori ci suggerisce di porre i figli al centro di un sistema di vita di cui non siano semplicemente una parte marginale o accessoria: essi ne sono il sole. È un bambino montessoriano quel cucciolo d’uomo che si sente importante e amato, ma che allo stesso tempo gode del riconoscimento positivo della propria identità, che può essere libero di agire e sperimentare in sicurezza.

Un genitore Montessori, invece, è capace di misurare questo amore: il figlio al centro non è un figlio iper-protetto. Il campo va sgombrato subito dal pericolo di un possibile equivoco: organizzare l’ambiente domestico intorno al bambino; dedicarsi al figlio perché siffatto ambiente sia amorevole; rendere al bambino accessibili esperienze di crescita costantemente al passo col suo sviluppo non deve mai significare sostituirsi al piccolo, opprimerlo, soffocarlo di amore e attenzioni, ovvero iper-proteggerlo.

Il bambino va lasciato libero di sperimentare e crescere in una ambiente sicuro che gli garantisca una graduale espressione identitaria.

All’evidenza neurologica, appare inequivocabile che i cambiamenti di volume dell’ippocampo dei bambini sono legati all’educazione e all’ambiente. La madre è di norma il caregiver di riferimento del bambino, ma i ricercatori sono concordi nel sottolineare che qualsiasi caregiver primario (padri, nonni o zii), se legato al bambino da un rapporto costante e continuativo, può garantire un ambiente amorevole tale da pervenire alle suddette evidenze fisiologiche. In questo senso è di importanza che qualsiasi adulto, in un rapporto di cura col bambino, abbia coscienza della ricaduta e del valore dell’ambiente amorevole.

Quali soni le conseguenze positive dell’amore della mamma

Un buono sviluppo limbico:

  • minimizza il rischio di depressione nei bambini;
  • innalza i limiti attentavi;
  • si traduce in una maggiore resilienza.

Lo sviluppo dell’ippocampo in bambini cresciuti in un ambiente amorevole arriva ad essere maggiore sino al 10% dello stesso sviluppo, a parità di età, dei bimbi allevati con una minore attenzione all’affettività. Questo vuol dite che lo sviluppo cerebrale si riconnette a fattori psicosociali e influenza il rendimento scolastico nonchè il comportamento nel tessuto relazionale.

Ai genitori dovrebbe essere insegnato come nutrire e sostenere i propri figli – lo afferma la ricercatrice Luby JL impegnata nello studio americano.

Come nutrire un figlio d’amore, 8 atti pratici d’affetto

  1. Dedicate al bambino un tempo quotidiano condiviso;
  2. Parlate col bambino, posibilmente sin dalla gestazione;
  3. Non dimenticate mai la favola della buonanotte;
  4. Potenziate esperienze sensoriali in cui il bambino possa agire da solo ma guidato dall’amore del genitore, la coltivazione domestica è una di queste esperienze;
  5. Fate insieme passeggiate all’aria aperta;
  6. Spegnete il cellulare e prestare attenzione ai bambini a tavola, ogni qualvolta andate a prenderli a scuola e sempre quando dimostrano il bisogno di comunicarvi qualcosa;
  7. Abbiate cura di abbracciarli;
  8. Manifestate le vostre emozioni, il genitore che si dimostra in grado di esprimere il proprio sentire sta già impartendo una educazione emozionale .